A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Il tatuatore Valentino Russo, autore del celebre
tatuaggio del terzo scudetto del Napoli sulla pelle di Luciano Spalletti,
ha raccontato a Repubblica alcuni retroscena di quel momento speciale. Russo, come nacque l’idea del tatuaggio? «Spalletti voleva essere accompagnato ogni giorno dal ricordo indelebile
dello scudetto vinto con il Napoli. Era sicurissimo della sua scelta e sono
convinto che non se ne sia mai pentito». Cosa voleva inizialmente tatuarsi? «Solo la N stilizzata del Napoli sull’avambraccio sinistro. Gli consigliai
di aggiungere lo scudetto con il numero 3 e ne fu subito entusiasta. Ci vollero
circa due ore per completare il lavoro». Che ricordo ha di quel momento? «Teneva tantissimo a quel tatuaggio. Mentre lavoravo mi osservava attentamente,
quasi fosse un test. Parlammo molto: mi colpì la sua straordinaria umiltà,
insolita nel mondo del calcio». Spalletti alla Juventus: per lei che effetto fa? «Che male c’è? Ricordi di vita e professionalità possono convivere. Io tifo
Napoli, ma se un giocatore della Juve mi chiede un tatuaggio, glielo faccio
volentieri».
E al Maradona merita fischi o applausi? «Solo applausi. Per lo scudetto che ci ha regalato e per quel tatuaggio,
che volle per rivivere ogni giorno le emozioni di Napoli».
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