A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Rudi Garcia ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Frosinone-Napoli presso il Centro Tecnico Konami di Castel Volturno.
Quali sono le sue emozioni, la sua voglia di cominciare una nuova avventura in Italia e poi Kvara.. ci aggiorna sulle sue condizioni?
Non vediamo l’ora di iniziare, non solo io ma tutti i giocatori. Va bene la preparazione, è bella ma ci manca la vera competizione e questa arriva domani a Frosinone per la prima e siamo contenti di iniziare. Sappiamo che abbiamo un avversario tosto, che la squadra ha tanto entusiasmo sulla scia della promozione e del gran campionato in B. E’ sempre così quando arrivi dalla B in A c’è tanta voglia ma noi dobbiamo essere almeno alla loro altezza.
Per quanto riguarda Khvicha si tratta di prudenza, ha avuto un trauma alcune partite fa, ha saltato alcune gare ed alcuni allenamenti, ha giocato 70 minuti nell’ultima gara ed anche se la risonanza magnetica di ieri ha mostrato che è tutto normale, lui stesso ha riferito di sentire un ‘discomfort’, come dice lui. Non lo rischiamo e vediamo poi lunedì in allenamento.
Ha parlato di cambiamenti e di dare nuovi stimoli alla squadra facendola uscire dalla sua comfort zone di questi due anni: è necessità tattica e voglia di dare scosse. Sta trovando più curiosità o resistenza da parte della squadra?
Non penso la squadra sia ancora in una comfort zone da due anni altrimenti non vinci uno scudetto, abbiamo una idea differente. Può essere idea positiva quella della comfort zone per quanto concerne fiducia. Si è creata fiducia da quando hanno vinto ed è buona questa fiducia ma è altrettanto pericoloso perché si rischia di avere meno voglia inconsapevolmente di dare tutto come dimostrato in passato. Torniamo allo stesso livello di voglia dal fischio d’inizio altrimenti la partita domani diventa complicata se loro vincono tutti i duelli e mettono la gara sul piano fisico. Dobbiamo imporre il nostro gioco e vincere la partita.
Si parla di Gabri Veiga, è andato via Kim, sono arrivati Natan e Cajuste. Cosa si aspetta dal mercato e che tipo di rosa è?
Posso parlare dei miei giocatori, gli altri non sono del Napoli ma di altre squadre. La presentazione della gara Frosinone-Napoli non è una conferenza per il mercato del Napoli. Per quello dovrete chiedere al ds Mauro Meluso, io penso solo alla gara di domani, cosa abbastanza logica.
Se il Napoli è favorito per lo scudetto vi pesa? E questo mercato come è cambiato negli equilibri per la lotta al vertice?
Penso che siamo TRA i favoriti, non siamo I favoriti e se in tutti i grandi campionati europei vincevano sempre gli stessi tutte le stagioni il Napoli non avrebbe vinto l’anno scorso. Ci sono anche altri club che si sono rinforzati, ora partiamo tutti sulla stessa linea, puntiamo in alto. A parte Kim sostituito con Natan, la rosa e la squadra che giocava un anno fa è ancora qua. Era importante per noi e per me sapere di poter contare sui giocatori che hanno giocato di più e l’arrivo di Cajuste ha portato anche freschezza e novità, giocatori che hanno voglia e saranno riferimento ìper gli altri in termini di voglia, dovendo rimostare quello che gli altri pensano di non dover dimostrare più. Mi devono dimostrare tutti che sono bravi e che ho ragione a farli giocare tutti, abbiamo 5 cambi, qualità nella rosa e intendo usare i cambi per il bene della squadra.
Quando un allenatore inizia c’è il discorso della conoscenza della squadra, dopo un mese c’è qualche giocatore che l’ha colpita di più per caratteristiche? Non mi dica tutti…
Non tutti ma ho trovato innanzitutto dei giocatori con molto talento, uomini di qualità. Oggi so perché hanno vinto, perché sono uomini perbene, pensano in collettivo. È un gruppo abbastanza facile da gestire. Un gruppo che ama lavorare, hanno anche l’abitudine che io chiamo che quando fai qualcosa che funziona va bene tenerlo ma devono anche essere aperti. Non devono fare sempre quel che facevano l’anno scorso ma anche migliorare e fare altro. In questo ascoltano e sono curiosi sui sistemi di gioco, sulle palle inattive, sull’approccio alla gara anche psicologico e sono contento del lavoro svolto anche se ho anche in passato conosciuto un periodo peggiore sulla preparazione, ma anche meglio. Abbiamo avuto un periodo di mercato con qualcuno arrivato da poco, altri potevano partire e invece sono rimasti per la mia felicità ma questo mi ha impedito di lavorare con la squadra che avevo in testa. Ma niente scuse, dobbiamo lavorare e siamo pronti a durare anche per quando le partite saranno ogni 3 giorni. Sono contento di come risponde la squadra.
Vedremo già qualcosa di suo domani?
Atteggiamento di squadra e gioco, la risposta l’avremo in piccola parte perché sara 1/38 del campionato. Prima è complicato spiegare delle cose e alla vigilia non possiamo dire tanto. Vedremo domani se sarò contento dell’atteggiamento dei miei giocatori. Con l’atteggiamento giusto sarò felice.
A 24 ore dalla prima gara che sensazioni personali ha nel tornare in Serie A, in lei cosa predomina?
Ho allenato Marsiglia e Lione in una parte del campionato francese interessante ma anche poco facile. È un buon momento, sono stato molto felice di ritornare ed è un piacere ritrovare una Serie A differente, dobbiamo rimanere attenti perché penso che ci siano stati parecchi cambiamenti. Aspettative: questa Serie A è divenuta più offensiva. Poi a Roma giocavano parecchie squadre a tre o a 5 e questo è rimasto un poco in Italia rispetto all’estero.
Differenza con Marsiglia sulla pressione: è più forte a Napoli?
Tutte le sfide sono difficili. Sia che tu resti sia che tu sia un nuovo allenatore, la pressione è uguale. A Lille ad esempio ho fatto doppietta dopo 50 anni e più, ho vissuto questo e sono rimasto, ho vissuto le difficoltà di rimanere in una sfida superiore. Non cambia molto. Tifoserie? Sono due club mediterranei, due tifoserie calorose. Il calcio è anche questo, ambiente caloroso con un pubblico capace di fare la differenza, di spingere la squadra, questo è simile come il fatto che devi vincere le partite allora è più facile che te la godi di più la tifoseria.
I nuovi arrivati sono sullo stesso piano dei compagni, sono pronti?
Natan e Cajuste: per i due le cose sono un po’ diverse. Jens giocava in Ligue 1 in Europa ma anche lui non parla la lingua. Natan arriva dal Brasile e i campionati lì in Sudamerica sono una cosa diversa. Lasciamo a tutti e due il tempo di adattarsi e parlare la lingua e capire cosa mi aspetto da loro e imparare dai compagni. Sono contento però del loro impegno in campo, forse hanno solo bisogno di un po’ di tempo, conto su di loro. Possono ovviamente anche iniziare domani ma possono anche partire dalla panchina. Sono pronti.
Garcia cosa chiede a se stesso?
Come sempre: dare il meglio di me per portare questa squadra dove tutti vogliamo portarla anche se impariamo sempre dalle situazioni. Sono sereno e concentrato sulla mia squadra e sul dare ai ragazzi le chiavi per vincere le partite. Sono motivato, non dirò come mai ma come sempre che è cosa diversa. Dobbiamo iniziare, sicuro, va bene la preparazione ma arriva la vera sfida ora!
Chi al posto di Kvara nel sistema di gioco a Frosinone: faccio due nomi per le caratteristiche: Elmas e Raspadori.
Anche Lozano. Per me la sua migliore stagione è stata quella a sinistra nel PSV nella mia mente, anche se belle cose le ha fatte anche a destra ma a sinistra può essere un giocatore importante. Può essere Elmas o Raspa. Sto provando giocatori polivalenti che è una qualità e non un difetto. Alcuni soffrono di essere polivalenti e di non avere un posto fisso. Ne trovo sempre un paio a rosa e ti aiutano tanto. Devono essere bravi in tutti in i posti così rimangono in squadra dall’inizio. Raspa a sinistra, Raspa mezzala: cosa sicura che inizia Raspa.
Ha parlato di schierare due attaccanti centrali: a gara in corso o dall’inizio della partita?
Tutte e due le cose. Quando si tratta di far gol si può fare anche con una sola punta e le squadre che ci giocano lo dimostrano ma è interessante anche quando hai Osimhen e Simeone insieme, pure può essere interessante per dare più difficoltà alla difesa avversaria e per avere più giocatori in area. Questo dobbiamo migliorare: avere più giocatori davanti alla porta per dare più aiuto a Osimhen o Simeone.
Difesa alta e voglia di far gol: è riuscito a trasmettere questa sua filosofia e resterà questa sua filosofia?
Sì i principi di gioco sì e ho parlato anche di squadra camaleonte. Ti servono atteggiamenti differenti. Durante la preparazione c’erano anche giocatori stanchi e quando sei stanco nel corpo devi lavorare di più con la mente per la posizione tua e della squadra e in corso partita ho visto una squadra a volte più in blocco, che usa le ripartenze e possiamo farlo. Abbiamo giocatori veloci, Osimhen in primis, ben venga che ci prendano alto per usare i nostri giocatori veloci e le ripartenze. La filosofia rimane quella e spero di vederla spesso in campo.
|