A cura di: Redazione
Fonte: Kiss Kiss Napoli
L’ex allenatore di Empoli e Roma Aurelio Andreazzoli è
intervenuto quest’oggi nel corso di “Radiogoal” in onda tutti i giorni su Kiss
Kiss Napoli: “Credo che Fiorentina-Napoli sarà una partita interessante,
stuzzica lo scontro tra Pioli e Conte. Al di là dei temi tattici sono
personaggi che hanno delle belle idee di calcio, che hanno personalità. Contano
più le interpretazioni che i calciatori danno delle loro idee piuttosto che i
moduli, ed ovviamente quanto gli stessi allenatori riescono ad incidere sulle
loro prestazioni. Di Lorenzo non mi aspettavo potesse arrivare a questi
livelli, sapevo che avrebbe fatto cose importanti ma non fino a questo punto.
Però lui è una persona speciale, sia come applicazione che come trasmissione di
messaggi importanti ai compagni. Ha indossato la fascia di capitano del Napoli
come ha fatto Maradona, ed io una volta gli scrissi che mi faceva molto piacere
per le sue qualità e la sua abnegazione. Difficile dire perché Spalletti non è
riuscito ad incidere in Nazionale. Essere commissari tecnici non è la stessa
cosa che essere allenatori, e mi è dispiaciuto di come sia finita perché sapevo
lui quanto ci tenesse a quel ruolo. Essere Ct dell’Italia è sempre stata una
carica alla quale lui teneva per coronare una carriera già fatta di successi.
Quando ha avuto la squadra per raggiungere obiettivi importanti lui li ha
sempre raggiunti, quindi non saprei in nazionale cosa è capitato. Ma non è
stato il primo in quel ruolo a rimanere deluso, è una situazione un po’
particolare ed ora aspettiamo di capire se con il nuovo corso riusciremo a
toglierci le soddisfazioni che ci spettano. Con Gattuso si è iniziato bene, la
squadra ha avuto tanta voglia ed ha ottenuto due vittorie e questo ci mette
nelle condizioni di poterci misurare con gli altri. In quel ruolo l’entusiasmo
è una cosa importante, perché è evidente che il peso della maglia azzurra sia
un peso importante. Per chi ha il ruolo di Ct sicuramente non è facile scegliere
calciatori italiani, visto che la titolarità di questi ultimi in Serie A è
abbastanza limitata. Luis Enrique credo che quando lui era a Roma già stava
andando in direzione delle sue idee, ma lui all’epoca era giovane ma con grandi
qualità morali e tecniche. Non è stato facile per lui nella capitale, ma
ricordo benissimo che nel finale finalmente Roma lo aveva capito e avrebbe
voluto tenerselo. Ma Luis Enrique fece la scelta migliore da fare in quel
momento e decise di ritirarsi ad un anno sabatico rinunciando ad un contratto
importante”.
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