A cura di: Redazione
Fonte: Radio CRC
Con il format “Voci dal Ritiro”, CRC, radio partner della
SSC Napoli, intervista ogni giorno un tesserato del Napoli dal ritiro di
Dimaro. Oggi è intervenuto ai microfoni dell’emittente Lele Oriali. Di seguito le sue parole: «Lo staff ha svolto in questo ritiro di Dimaro un lavoro di
preparazione, per dare la possibilità alla squadra di tenere fisicamente tutto
l’anno. È chiaro che per i calciatori è il periodo più complicato, perché si
fatica molto. Nuovi acquisti? Portano tanta qualità, soprattutto De Bruyne, non
c’è bisogno di presentarlo. Sono arrivati comunque altri giocatori che a
livello internazionale portano la loro esperienza. Un consiglio per chi vuol diventare calciatore? Non è
semplice entrare nel mondo del calcio: servono qualità, basi e tanta passione
fin da piccoli. Ognuno deve fare il proprio percorso, provare ad arrivare ad
alti livelli e soprattutto restarci. Bisogna avere la testa sulle spalle ed
avere le persone giuste vicine per i consigli giusti. Tanto sacrificio, senza
mai abbandonare gli studi. È il sogno di tanti bambini, ma arrivare non è
facile. Emozioni scudetto? Ho vinto molto in carriera, ma quello che
ho provato nel vincere il campionato qui a Napoli è stato un qualcosa di mai
sentito. La passione e l’entusiasmo che il tifoso napoletano trasmette ti entra
e quindi mi ha colpito profondamente. Credo che quest’anno ci sia molta più competizione. Noi
abbiamo raggiunto un traguardo straordinario che non era un obiettivo ad inizio
stagione: non eravamo la rosa più forte e competitiva, ma è stato dimostrato
ancora una volta che a vincere è la squadra. Sotto questo punto di vista i
nostri ragazzi sono stati encomiabili e di questo li ringrazio, perché è stata
una bellissima soddisfazione.
Quest’anno non sarà scontato e semplice, anzi. Le avversarie
si rinforzeranno e noi saremo la squadra da battere, quindi dobbiamo mettere in
preventivo che ogni partita sarà una battaglia. È chiaro che come succede in
uno sport di squadra non è il singolo che vince, ma sempre la squadra».
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