A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Cross di Politano, testa di McTominay. L’asse Politano-McTominay,
esattamente come nel gol scudetto al Cagliari. Migliore in campo lo scozzese che è stato MVP del campionato scorso. Lo scrive La Gazzetta dello Sport oggi in edicola analizzando la vittoria degli azzurri al Mapei Stadium. "Poderosi segnali di continuità
con il recentissimo, felice, passato. Al 12’ della ripresa ecco il nuovo: Kevin
De Bruyne. Leggenda vuole che se le faccia confezionare a Fabriano: scarpe da
disegno. Infatti, pennella una parabola velenosa. Se qualcuno la devia in rete,
bene, altrimenti va in rete da sola. Appunto. Turati sorpreso. Questo è il
Napoli al debutto: come prima, più di prima. Ha aggiunto Kevin D’Artagnan senza
rinunciare ai tre moschettieri (Lobotka, Anguissa, McTominay), conservando un
buon equilibrio. Certo, serviranno test più attendibili del Sassuolo che è
parso sconfitto già nella testa, troppo gracile in mezzo al campo, incapace di
alimentare un tridente ambizioso, che non ha mai trovato il vero Berardi. Però
il Napoli è uscito bene dai blocchi, affamato come vuole Conte. Un anno fa
l’Inter campione inciampò subito a Marassi. Troppo liquido il Napoli per ingabbiarlo
con i numeri. Diciamo 4-1-4-1 perché Lobotka sta più basso di tutti e imposta
spesso tra i due centrali, con i terzini che si alzano subito. Ma poi De Bruyne
spettina tutto, perché, se scende a prender palla per impostare, si compone il
4-3-3, se invece sale alle spalle di Lucca, per ideare da trequartista, ecco il
4-2-3-1. Ma non basta, perché anche McTominay collabora a formare quello che
Fascetti chiamava “casino organizzato”. Parte largo a sinistra, ma di fatto è
la vera seconda punta del Napoli e fa il pendolare tra la fascia e il centro
dell’area. Questa liquidità è la forza del nuovo Napoli: rotazioni che spostano
di continuo le pedine e chiedono ai vari interpreti di assumere funzioni
diverse. Difficile andare a prendere una squadra così".
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