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MARTEDÌ 6 FEBBRAIO 2024 - INTERVISTE

CAOS ARBITRI, GRAVINA RISPONDE A LE IENE: «LE DENUNCE DEVONO ESSERE FONDATE»


"L’arbitro teme di essere radiato? No, non deve aver paura"


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: calcioefinanza.it

Il programma “Le Iene” di Mediaset tornerà ancora una volta questa sera sul tema arbitri e sulle denunce da parte di un direttore di gara anonimo su presunte storture del sistema. Per l’occasione è stato intervistato anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che sulle denunce è stato chiaro.

«Allora, le denunce, a mio avviso, rappresentano un atto di coraggio, da apprezzare, ma devono essere denunce fondate. Quindi noi tutto quello che può essere raccolto come esposto, possibilmente diciamo da soggetti non incappucciati, noi preferiamo, voglio dire, la massima trasparenza. L’arbitro teme di essere radiato? No, non deve aver paura», ha esordito.

Sulla possibilità di concedere la salvaguardia, Gravina dice che «no, attenzione, le norme di salvaguardia sono a tutela della verità, non delle calunnie. Noi per questo abbiamo voluto comunque presentare un esposto. Perché se quelle cose che sono state denunciate, evidenziate, dovessero corrispondere al vero, saranno perseguite, ma devono essere vere, quindi gli arbitri hanno tutto il diritto e il dovere, anzi sottolineare più il dovere che il diritto, di poter rappresentare queste criticità, lo devono fare con la massima trasparenza. Se sono vere non hanno nulla da temere, anzi, noi apprezziamo questo gesto».

Sul rischio di rimanere fuori dal sistema: «Non è vero perché sei fuori se tu calunni. Ma se tu partecipi nel nostro sistema, dai un contributo per migliorare l’organizzazione del nostro sistema, credo che non ci sia tutela migliore che la tutela del proprio diritto a rappresentare la verità».

Gravina è convinto che anche mettendoci la faccia, la persona in questione continuerebbe ad arbitrare: «Sono certo perché ci sono delle condizioni che noi comunque dobbiamo salvaguardare. Giustamente voi fate il vostro lavoro, vi seguiamo con grande simpatia. Noi dobbiamo stare attenti all’equilibrio di un’associazione molto delicata. Non possiamo permettere che ci possano essere delle strumentalizzazioni o comunque delle verità artefatte che poi vanno ad intaccare l’equilibrio del nostro sistema. Se c’è verità, la verità emerge sempre e noi la tuteliamo».

Sul fatto che molti arbitri lamentino problemi simili, Gravina ha spiegato: «Però ho visto ex arbitri, io ho seguito e seguo ex arbitri che rivendicano qualcosa di infondato. Del resto, voglio dire, ci sono stati dei percorsi sotto un profilo di giustizia sportiva e non solo. E se hanno perso tutti i gradi di giudizio non mi sembra che siano ragioni fondate. Però guardate, ribadiamo un concetto fondamentale: massima disponibilità ad accogliere tutto. Voglio dire, noi agiamo con la massima trasparenza. Per questo il nostro esposto alla Procura della Repubblica va in quella direzione».

Secondo il presidente federale, all’interno dell’AIA c’è una massima espressione di democrazia: «Ne sono molto convinto perché c’è un sistema, voglio dire, di assoluta manifestazione del proprio consenso e del proprio dissenso. Sottolineo, il dissenso quando è motivato credo che sia anche un elemento di crescita per la classe arbitrale. Ma noi parliamo di arbitri, sottolineo, vale per tutti i settori della vita».

In chiusura, il numero uno della FIGC torna sulle denunce: «Bisogna provarle. Guardate, le espressioni di ciascuno di noi, diciamo, possono essere credibili o meno nel momento in cui rispondono ad un fatto vero. I fatti veri si accertano e noi abbiamo chiesto solo di accertare la verità, non abbiamo chiesto altro. Noi non vogliamo nascondere nulla. Massima trasparenza, ma quello che chiediamo è la massima trasparenza anche nel manifestare. Voglio dire, queste critiche, o comunque questi disservizi, o comunque queste critiche al sistema in maniera diretta, senza aver paura. Non c’è da aver paura».