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STAGIONE
2014-15
CALCIOMERCATO |
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Giocatori
acquistati: Andujar
(DEF)
Giocatori ceduti: Reina (FP),
Sepe (P)
Reparto: Rafael, ANDUJAR, Rosati, Colombo
In sintesi: fiducia e sostegno incondizionati
a Rafael, ma Reina doveva restare.
Con
il mancato acquisto di Reina, tornato
al Liverpool e poi acquistato dal
Bayern Monaco per fare il secondo di Neuer,
il Napoli perde un pilastro fondamentale del suo progetto
tecnico. Una grande squadra con grandi ambizioni NON
poteva e NON doveva rinunciare ad un
portiere come lui. Un portiere di caratura superiore,
forte tra i pali, fortissimo con i piedi, esperto e
navigato, di grande carisma e personalità. Un
giocatore vincente, di grande esperienza internazionale,
uomo aggiunto in fase di impostazione della manovra
e leader carismatico capace di dare
sicurezza e serenità a tutti i compagni di squadra.
E questo vale anche se alle spalle hai il giovane e
validissimo Rafael che, nonostante
qualche peccato di gioventù (purtroppo anche
grave e già ahimè decisivo), ha tutte
le carte in regola per diventare uno dei migliori portieri
del panorama internazionale. Ma anche i giovani bravi
prima di essere buttati nella mischia hanno bisogno
di crescere tranquilli e fare esperienza. E anche di
sbagliare, cosa che in una squadra
con ambizioni importanti non ti puoi permettere di fare.
D'altra parte anche un tale Julio Cesar,
prima di diventare uno dei migliori portieri del mondo,
è stato acquistato dall'Inter
e girato in prestito al Chievo dove
è stato la riserva di un monumento calcistico
come Luca Marchegiani!!! La trattativa
per riprendere Reina c'è stata, ma la società
azzurra non era disposta a garantire al giocatore le
cifre desiderate. Cifre importanti per un giocatore
importante che guadagna tanto è vero, ma è
altrettanto vero che restituisce sul campo fino
all'ultimo centesimo di euro, anche quelli
di rame che lasci volentieri alla cassiera del supermercato!!!
A proposito di pochi euro, il Napoli ha messo a segno
anche un bel colpo nello scorso mercato di gennaio,
prendendo per pochi spiccioli Mariano Andujar,
secondo portiere della Nazionale argentina, rimasto
poi in prestito al Catania fino alla
fine della scorsa stagione. Operazione evidentemente
di copertura in vista del ritorno a Liverpool a fine
stagione di Reina. Ma Reina non è stato l'unico
a lasciare Napoli. Anche il giovane prodotto del vivaio
azzurro Luigi Sepe è stato ceduto,
ma in questo caso in prestito all'Empoli,
operazione importante che consentirà al portierino
napoletano di mettersi in luce giocando da titolare
in Serie A. Operazione in uscita fallita invece per
Antonio Rosati, appena rientrato dal
prestito a Sassuolo e Fiorentina,
e destinato a fare il quarto portiere alle spalle di
Rafael, Andujar e
Colombo. Uno spettatore non solo non
pagante, ma pefino pagato!!! Un'altra pecca nel mercato
azzurro che magari sommando i soldi del suo ingaggio
a quelli spesi per cartellino e ingaggio di Andujar,
avrebbe potuto soddisfare le richieste economiche di
Reina. Alla fine invece il Napoli si
ritrova 4 portieri in rosa che messi assieme non garantiscono
ciò che avrebbe potuto garantire il giocatore
spagnolo. Infine una considerazione importante su Rafael
bisogna farla: a puntare ciecamente sul portiere brasiliano,
fermo da una stagione per un ginocchio rotto e con ancora
tutto il proprio valore da dimostrare, si corre il serio
rischio di responsabilizzare eccessivamente il giovane
appena 24enne, chiamato a gestire la pressione di dover
essere mostruoso tra i pali, perfetto con i piedi e
sicuro nelle uscite... E manco a farlo apposta, proprio
nella fondamentale partita di Bilbao,
una nefasta e sciagurata uscita del ragazzo è
costata al Napoli l'uscita dalla Champions League.
Spesso purtroppo il peso di non dover sbagliare niente,
ti fa sbagliare tanto... E questo capita anche ai giocatori
più esperti e navigati, figuriamoci a quelli
giovani e meno esperti. Errori che possono capitare
certo, ma che proprio per questo, soprattutto sapendo
di dover calcare dei palcoscenici così importanti
come quello della Champions, avrebbero dovuto indurre
a fare scelte e valutazioni probabilmente un attimino
più oculate.
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Giocatori
acquistati: Koulibaly (DEF),
Gamberini (FP), Vitale (FP)
Giocatori ceduti: Fernandez (DEF),
Armero (DEF), Gamberini (DEF),
Vitale (DEF), Lasicky (P)
Reparto: Albiol, KOULIBALY, Henrique,
Britos, Maggio, Mesta, Zuniga, Ghoulam
In
sintesi: Koulibaly non basta.
La difesa è il reparto più bersagliato
dello scorso campionato per via dei tanti, troppi gol
subiti, conseguenza peraltro di una fase difensiva tutt'altro
che impeccabile da parte di tutta la squadra azzurra.
Un 8 abbondante per l'acquisto di Koulibaly,
giovane sconosciuto ai più, che nonostante la
giovane età, e ancora tanto da migliorare, rappresenta
un ottimo elemento di grande prospettiva che ha tutte
le carte in regola per diventare il nuovo Thuram.
Se non altro per il tipo di fisico, per le movenze,
la personalità, le chiusure e l'ottimo senso
della posizione. Oltre questo però il vuoto.
Sul fronte cessioni invece, vanno registrate quella
di Pablo Armero, validissimo esterno
offensivo in una difesa a 3, ma assolutamente incapace
di giocare come terzino basso nella difesa a 4 di Benitez,
e Federico Fernandez, il nazionale
argentino che non è riuscito a convincere l'allentatore
azzurro a puntare ancora su di lui. Il colombiano è
stato lasciato alle buste all'Udinese,
mentre Fernandez è stato ceduto allo Swansea
per 10 milioni di euro, la stessa cifra
che il Napoli dovrebbe pagare il prossimo anno per riscattare
il neo acquisto Michu in attacco. In
poche parole una sorta di reciproca cortesia di mercato
del tipo: "tu mi dai un attaccante, io ti do un
difensore e stiamo pace!!!". Insomma, roba da plusvalenze...
Ma se in uscita si è mosso molto il DS
Bigon, in entrata non è arrivato nulla
a puntellare un reparto decisamente fragile che vede
come alternative alla coppia titolare Albiol-Koulibaly
soltanto un affidabile Henrique e un
incomprensibile Britos, per il quale
è stata rifiutata un'offerta di 6 milioni dalla
Dinamo Mosca. Decisamente troppo poco
per garantire al reparto difensivo i necessari ricambi
in caso di partite ravvicinate, squalifiche e raffreddori
di sorta. Sulle fasce poi, se la conferma di Maggio
e Mesto (e all'occorrenza Henrique)
rendono sufficiente (ma certamente non devastante) la
corsia destra, a sinistra le idee non sono per niente
chiare. C'è l'incognita Zuniga,
praticamente mai impiegato lo scorso anno da Benitez
dopo il recupero dal lungo infortunio, né tanto
meno durante i preliminari di Champions
contro il Bilbao. Tatticamente parlando
il colombiano è un esterno destro alto da 4 milioni
a stagione, adattato a terzino basso di spinta, da un
allenatore che non sembra vederlo bene nel proprio scacchiere!!!
In alternativa c'è Ghoulam,
anche lui come Maggio e Mesto capace di garantire una
sufficiente fase di spinta e copertura, senza tuttavia
assicurare alle fasce il necessario salto di qualità
per competere ad alti livelli. Ulteriore soluzione,
provata a lungo da Benitez in estate fino alle nefaste
conseguenze dello spareggio di Champions, è Britos
terzino mancino, marcatore bloccato. Un'idea suggestiva
per garantire soprattutto ad Insigne una maggiore copertura,
ma decisamente bocciata dal campo in molto più
di una circostanza. Troppe incognite e poche certezze
dunque per un reparto che andava rafforzato con un top
player accanto ad Albiol e almeno uno, se non due, buoni
centrali in alternativa ai titolari. Soprattutto in
previsione di una Champions League
da giocare e che purtroppo il Napoli, complice anche
un calciomercato decisamente approssimativo, al di sotto
delle aspettative minime e quanto meno poco tempestivo,
sarà costretto a guardare dal divano di casa.
Note
a margine:
- Gamberini: rientrato dal prestito al Genoa,
è stato ceduto al Chievo a titolo definitivo
- Luigi Vitale: ritornato dal prestito
alla Juve Stabia, è stato ceduto a titolo definitivo
alla Ternana
- Lasicky: giovane della Primavera,
è stato ceduto in prestito al Gubbio
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Giocatori
acquistati: De Guzman (DEF),
David Lopez (DEF), Gargano (FP),
El Kaddouri (FP)
Giocatori ceduti: Behrami (DEF),
Dzemaili (DEF), El Kaddouri (P),
Cigarini (RISC), Donadel (RC),
Maiello (P)
Reparto: Hamsik, DE GUZMAN, Inler,
Jorginho, GARGANO, DAVID LOPEZ, Radosevic.
In
sintesi: manca un top player a centrocampo
da 2 anni!!!! Ma andava bene anche un "good player".
Il centrocampo è il punto nevralgico del gioco,
laddove si vincono e si perdono le partite. Un reparto
importantissimo e delicatissimo, vero punto
debole del Napoli dello scorso anno. I tanti
punti persi, spesso imputati alla difesa, sono infatti
frutto di un centrocampo poco attento e poco dedito
alla fase di copertura, che manca peraltro anche di
un leader tecnico e carismatico, capace di prendere
per mano i compagni nei momenti di difficoltà,
garantendo un salto di qualità sia al gioco che
alla personalità della squadra. Benitez,
a cui De Laurentiis ha affidato pieni
poteri sulle scelte di mercato, ha dichiarato che il
Napoli ha provato senza successo a chiudere per un top
player, in assenza del quale il tecnico spagnolo ha
preferito tenere i giocatori che aveva. Ora, posto che
una squadra che ambisce ad alti livelli, che arriva
terza in Italia, che vince la
Coppa Nazionale e che deve giocare la Champions
League, NON PUO' non essere
capace di acquistare UN top player
a centrocampo, risulta quanto meno evidente che il reparto
andasse rafforzato a prescindere dal GRANDE
giocatore, soprattutto dopo la scellerata cessione di
Valon Behrami, un calciatore straordinario
e fondamentale sulla mediana come recupera palloni;
l'unico in rosa capace di garantire quella necessaria
copertura che né Inler né
Dzemaili né Jorginho
né tanto meno l'ancora acerbo Radosevic,
sono in grado di assicurare. Una cessione scellerata
anche per i soli 5 milioni di euro
che il Napoli ha incassato dall'Amburgo.
Una cessione scellerata anche perché causata
dai rapporti tesi tra il giocatore e il tecnico Benitez,
che non vede in Behrami il giocatore giusto per i propri
dettami tattici. E' in questa chiave di lettura che
va considerata dunque come una benedizione il ritorno
del sempre fischiatissimo Gargano,
reduce da un'ottima stagione a Parma,
e uno dei migliori incontristi del campionato italiano.
Assieme a lui è arrivato anche Johnatan
De Guzman un centrocampista offensivo dal talento
ancora inespresso. Bravo sui calci di punizione e sulle
palle ferme, è anche bravo negli inserimenti.
E a onor del vero ci ha messo davvero pochi minuti a
dimostrarlo con il gol decisivo segnato al 95° contro
il Genoa nella prima giornata di campionato.
Tuttavia, nonostante le discrete qualità, De
Guzman non è certo un top player ma potrà
rivelarsi certamente un ottimo vice
Hamsik, con lo slovacco chiamato quest'anno
a dimostrare di essere tornato il vero Hamsik, capace
di trascinare il Napoli da vero leader e vero capitano,
in una posizione di campo che sembra davvero coprire
con difficoltà. Considerando che l'anno scorso
il Napoli ha giocato senza il vero Hamsik, sarà
proprio lui a determinare una buona parte delle vicende
azzurre quest'anno, con De Guzman che gli subentrerà
a partita in corso quando lo slovacco non apparirà
in forma particolarmente smagliante. Ma attenzione:
questa strategia può rappresentare anche un'arma
a doppio taglio dal momento che negli anni il "punk
azzurro" ha dimostrato di riuscire a trovare
il guizzo vincente per essere decisivo quando meno te
lo aspetti, anche e soprattutto in partite giocate davvero
male per 70-80 minuti abbondanti. Al di là della
gestione tattica di Hamsik e De Guzman che lasciamo
nelle sagge mani di Benitez, a conti fatti l'olandese
va a prendere il posto in rosa di Blerim Dzemaili,
un ottimo e prolifico jolly di centrocampo, purtroppo
sottovalutato e troppo spesso male impiegato da Mazzarri
prima, e da Benitez poi, letteralmente
svenduto al Galatasaray per circa 3
milioni di euro assieme a Pandev!!!
Al di là dell'operazione in sé, quanto
meno discutibile nonostante la consolazione di avere
un bel risparmio sul monte ingaggi, appare evidente
che sostituire Dzemaili in rosa non era di certo la
priorità di questo calciomercato azzurro. Un
reparto dove manca un top player da due anni
ma dove bastava anche un "good
player" in attesa di fare un ulteriore
salto di qualità in futuro. Un reparto dove nonostante
rifiuti, scuse, alibi e situazioni mal gestite, era
necessario intervenire. Anche perchè mentre il
Napoli fatica da due anni a trovare un top player, la
Roma, ormai serissima candidata alla
vittoria finale dello Scudetto, acquista
in scioltezza i vari Strootman, Nainggolan
e Keita, per rafforzare un reparto
che può già contare su Pjanic,
De Rossi e Florenzi!!!!
E nel calciomercato anche lasciare che le altre si rafforzino
più di te è sinonimo di un operato tutt'altro
che impeccabile. Per non parlare del fatto che uscire
dalla Champions League anche e soprattutto
a causa di una squadra non adeguatamente puntellata,
non solo ha negato al Napoli 30 milioni
da investire sul mercato, ma li ha di fatto regalati
proprio a Roma e Juventus,
le due squadre più accreditate per la vittoria
del titolo, aumentando inevitabilmente ancora di più
il gap tra le 3. Ad ogni modo, tra scelte sbagliate
e trattative fallite, il Napoli non esce affatto rafforzato
da questa sessione di mercato. A meno che un semisconosciuto
centrocampista dell'Espanyol chiamato
David Lopez non si riveli un altro
azzeccatissimo acquisto "alla Benitez".
Di certo le dichiarazioni rilasciate dal tecnico spagnolo
sul nuovo mediano azzurro non contribuiscono ad alimentare
le speranze e l'entusiasmo del popolo partenpeo: "ci
darà una mano - ha detto Benitez - ma non vi
aspettate che sia il migliore in campo". Niente
male per uno che a conti fatti rappresenta l'unico vero
acquisto in mediana fatto dal Napoli per fare il salto
di qualità a centrocampo.
Note
a margine:
- Cigarini: l'Atalanta ha riscattato la seconda
metà del cartellino.
- El Kaddouri: di ritorno dal prestito
al Torino è stato ceduto in prestito alla squadra
granata.
-
Marco Donadel: di ritorno dal prestito al Verona,
ha rescisso il contratto con il Napoli.
- Raffaele Maiello: di ritorno dal
prestito alla Ternana, è andato in prestito al
Crotone.
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Giocatori
acquistati: Michu (P), Vargas
(FP), Calaiò (FP),
Dumitru (FP)
Giocatori ceduti: Pandev (DEF),
Calaiò (DEF), Ciano (P),
Dumitru (P), Novothny (P),
Tutino (P), Insigne R. (P)
Reparto: Higuain, Callejon, Mertens,
Insigne, Zapata, MICHU
In
sintesi: come indebolirsi senza fare nulla.
Il reparto offensivo è un'altra incognita del
calciomercato azzurro 2014-15. Posto
che Higuain e Callejon
dovrebbero riconfermarsi ai livelli dello scorso campionato
(e non è mai bene dare queste cose per scontato),
ci si aspetta un maggiore utilizzo e l'ulteriore crescita
di Mertens, ma soprattutto il grande
salto di qualità e la consacrazione definitiva
di Lorenzo Insigne, che invece ha iniziato
malissimo la stagione fin dal ritiro estivo a Dimaro,
quando è stato apertamente criticato dai propri
tifosi, per poi essere subissato di fischi
all'uscita dal campo nei preliminari di Champions.
Le ripercussioni psicologiche sul giocatore
napoletano, che sembra incapace di reagire adeguatamente
a questo stato di cose, rischieranno di gravare seriamente
sulle prestazioni del giocatore stesso, logicamente
nervoso e poco sereno, costantemente sotto pressione,
chiamato a dimostrare di essere da Napoli ogni volta
che tocca la palla, fortemente criticato e fischiato
dai propri tifosi ad ogni minimo errore, in un verosimile
e progressivo vortice crescente in cui la gente sarà
disposta a perdonargli via via sempre meno. Proprio
per scongiurare questo pericolo e affrontare questa
delicata situazione in maniera adeguata, sarebbe stato
forse opportuno tutelarsi con l'acquisto di un altro
esterno di qualità, magari capace
di ricoprire all'occorrenza anche il famoso ruolo di
vice Higuain. Un ruolo attualmente
ancora non adeguatamente coperto se non da un Duvan
Zapata ancora troppo acerbo, che a sua volta
sarebbe stato opportuno cedere in prestito per agevolarne
e valutarne la crescita, e dal nuovo acquisto Michu,
attaccante spagnolo reduce da una prolifica stagione
allo Swansea, ma che al primissimo
impatto con la piazza azzurra non è certamente
sembrato un elemento di primissimo livello, capace di
garantire alla rosa azzurra un salto di qualità.
Soprattutto in virtù della cessione di Pandev,
un giocatore che andava sì ceduto a causa della
sua ormai proverbiale e indisponente discontinuità
di rendimento, ma non letteralmente regalato
a zero euro, senza peraltro essere sostituito
da un calciatore della medesima caratura tecnica. A
conti fatti il reparto offensivo azzurro è lo
stesso dello scorso anno, ma con le suddette incognite
legate alla riconferma sul campo di Higuain
e Callejon (ai quali ci auguriamo che
non venga MAI nemmeno un mal di pancia),
alla crescita di Insigne, a quella
di Zapata certamente non ancora pronto
per i grandi livelli, alla mancata sostituzione di Pandev
e con un Michu (ci auguriamo) molto
più "graffiante" di
quello (non) ammirato nelle prime uscite stagionali.
Note
a margine:
- Edu Vargas: ceduto in prestito al QPR
- Emanuele Calaiò: tornato dal
prestito al Genoa è stato ceduto a titolo definitivo
al Catania
-
Nicolau Dumitru: di ritorno dal prestito al
Cittadella, è stato ceduto in prestitoo al Veria
- Soma Novothny: di ritorno dal prestito
alla Paganese, è stato ceduto in prestito al
Mantova
-
Roberto Insigne: di ritorno dal prestito al
Perugia è stato ceduto in prestito alla Reggina
-
Gennaro Tutino: giovane della Primavera è
stato ceduto in prestito al Vicenza
A
cura di Valerio Rossano
Ultimo aggiornamento: 04/09/2014_
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