A cura di: Redazione
Fonte: ANSA
Dopo undici stagioni di Serie A, è durato solo un anno il
purgatorio del Sassuolo che, dopo una stagione da dominatore assoluto in B,
ritorna di prepotenza nel calcio che conta. La vittoria nel derby contro il Modena - ieri con un rotondo
3 a 1 - e il pareggio per 2 a 2 dello Spezia terzo in classifica con il
Mantova, oggi, ha regalato ai nero-verdi la matematica promozione con ben
cinque giornate d'anticipo, segno di un campionato sempre vissuto da
protagonista. Dopo la retrocessione dell'anno scorso,
la volontà della proprietà, la famiglia Squinzi, è stata quella di di
confermare il proprio impegno: d'altronde, nei suoi undici anni di serie A il
Sassuolo ha fatto numerosi investimenti: è infatti una delle poche società di
serie A ad avere uno stadio di proprietà, a Reggio Emilia, dove gioca le
proprie partite interne. Dopo la retrocessione il Sassuolo ha
scelto di affidare la missione a Fabio Grosso, un campione del mondo con
esperienze importanti in panchina. Ma soprattutto ha deciso di non smantellare
la squadra retrocessa dalla serie A, dove c'erano comunque giocatori che sono
un lusso per la categoria, come Laurentié, miglior marcatore della stagione, ma
anche Toljan, Boloca e Obiang. È rimasto anche il capitano Domenico Berardi,
bandiera neroverde che non ha mai ceduto alle sirene delle grandi squadre e che
ha accettato di scendere in B per riportare il Sassuolo nel calcio dei grandi. Missione compiuta, senza patemi e anche
con maggiore facilità rispetto al previsto: dopo una partenza un po'
balbettante, il Sassuolo ha cominciato a vincere, si è insediato al vertice
della classifica e ha staccato le dirette inseguitrici fino ad arrivare a una
promozione con larghissimo anticipo. Con vittorie spesso maturate con risultati
larghi, che hanno fatto del Sassuolo il miglior attacco e la miglior difesa
della serie B, a ulteriore dimostrazione di un campionato dominato e di un
ritorno in serie A legittimato di prepotenza sul campo.
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