A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Pino Tagliatela, ex portiere del Napoli, ha concesso un'intervista al quotidiano Il Mattino parlando della cocente retrocessione del 1998.
«La retrocessione del 98 rappresentò l'amaro e inevitabile epilogo di anni di
sofferenza. Tornai nel 93 a Napoli, dov'ero calcisticamente cresciuto, per
giocare nella squadra di Lippi. A causa della crisi societaria erano cominciate
le cessioni di calciatori importanti: in quell'estate Crippa e Zola si
trasferirono proprio a Parma. Si andava avanti con i prestiti che club ricchi
mettevano a disposizione del Napoli. Con Lippi centrammo la qualificazione Uefa
ma in una stagione in cui per nove mesi non ci erano stati pagati gli stipendi.
E i problemi aumentavano. Ricordo un pomeriggio nel ritiro del Ciocco, luglio
del 95: il dirigente Carlo Iuliano portò una bottiglia di champagne per
festeggiare l'iscrizione al campionato... Ecco, ciò che accadde nel campionato
97-98 fu la conseguenza di tutto questo. Io ero tifoso pazzo del Napoli, mai
pensato, neanche per un momento, di andare via e si comprenderà quanto profonda
sia stata quella ferita. Eppure, quella squadra si sarebbe tranquillamente
potuta salvare». Negli anni 90 la crisi post Maradona, sfociata in quella
retrocessione e subito dopo nel fallimento. Adesso un club solido. «De Laurnetiis è un personaggio che può piacere o meno ma i risultati gli danno
ragione. Mi riferisco a quelli della squadra e anche della società. Tifare per
un club di questo livello è motivo di orgoglio. Il Napoli non ha debiti, può
spendere serenamente sul mercato e fare investimenti di spessore, come
l'ingaggio di Conte. E questo grazie alla sapienza di un grande imprenditore.
Il Napoli si trova alla pari di quei club che lo avevano surclassato da un punto
di vista economico. Adesso è tra i migliori. Anzi, il migliore».. Preoccupato per gli ultimi 180 minuti? «La preoccupazione la vedo in giro. Certo, le ultime due avversarie, Parma e
Cagliari, devono ancora salvarsi. Ma il Napoli il Napoli, primo in classifica
nonostante i problemi che ha dovuto affrontare. E Conte è un allenatore che può
esprimere la sua forza in questi contesti e fare la differenza. Bisogna
guardare alle due gare con fiducia».
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