A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Un paragone pesante e affascinante quello lanciato oggi da La
Gazzetta dello Sport attraverso la penna di Marco Ciriello: David Neres
ricorderebbe a tratti Ezequiel Lavezzi. Lo scrittore sottolinea come, dopo
aver superato le “penitenze del catechismo contiano”, l’esterno brasiliano
abbia preso ritmo e iniziato a dribblare con continuità, restituendo al Napoli
una risorsa creativa fondamentale. Due gol contro l’Atalanta e una prestazione scintillante
anche col Qarabag, dove solo un miracolo di Kochalski gli ha negato un gol da
copertina in mezza rovesciata. Secondo Ciriello, Neres condivide con Lavezzi la
capacità di saltare l’uomo in qualsiasi situazione, qualità
preziosissima in una squadra che aveva bisogno di freschezza sulla fascia dopo
il calo di Politano.
Se il Pocho “arava il campo” in simbiosi con Hamsik e
Cavani, Neres — più serpentino e imprevedibile — vaga tra le due corsie
adattandosi alle esigenze della squadra, portando sorpresa, fantasia e
concretezza: “si libera col tacco, finta, non va… e poi ci va”, scrive
Ciriello, capace di trasformare ogni uno contro uno in una scintilla.
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