A cura di: Redazione
Fonte: Tuttomercatoweb
Walter Mazzarri,
dopo aver guidato il Napoli nella complicatissima stagione 2023/2024, è pronto a tornare in pista: “Ho ricevuto diverse proposte per andare in panchina dopo aver lasciato il Napoli. Anche da posti inusuali. Nessuno dei progetti
che mi sono stati proposti mi ha convinto. In questa fase della mia carriera,
voglio valutare con attenzione. Voglio qualcosa che mi stimoli e mi metta alla
prova. Altrimenti, meglio stare fermi”, queste le parole dell'allenatore toscano a Tuttomercatoweb. Che squadra vorrebbe? “Non sono uno che può allenare qualsiasi squadra. Devo prima capire le idee del
club, in maniera molto chiara. Posso lottare per il titolo, per la salvezza,
per la metà della classifica: voglio chiarezza. Voglio sapere bene com’è
strutturato il progetto, come si opera sul mercato e che obiettivi ci sono.
Voglio sintonia e trasparenza con la società. Altrimenti, meglio non accettare,
mi ripeto. La mia è stata una carriera stabile per 23 anni, e ci tengo a
sottolineare che, nonostante tutto questo tempo, mi sento ancora rilevante. So
cosa voglio dalle mie squadre. Mi considero un esperto: conosco tutti i
concetti, anche quelli più moderni come il pressing alto. E so come allenare e
far rendere i giocatori. L’importante è che ci sia chiarezza”. Si tiene aggiornato? “Sono molto aggiornato. Mentalmente mi sento molto giovane. Non lo sarò più a
livello di età, ma come idee e meccanismi mi sento preparato e sicuro di me.
Saprei cosa fare, se allenassi domani”. Crede ancora nella difesa a tre?
"Sì, posso giocare a tre. Conosco bene tutte le formazioni. La difesa a
tre, come quella che ha usato l’Inter fino a qualche domenica fa, la utilizzo
da anni. È il sistema che conosco meglio. Ma, ripeto, non ho problemi con
nessun modulo. Un allenatore stratega come me, con 23 anni di carriera, sa
insegnare qualsiasi schema. Dipende dai giocatori a disposizione. I moduli li
fanno i calciatori, per un allenatore preparato”.
Molti la vedono come un allenatore difensivista. “È una fesseria. Guardiola ha studiato il mio Napoli e l’ha studiato, ci invitò
nel ritiro del Barcellona. Attaccavamo in cinque, difendevamo in cinque e
recuperavamo subito il pallone. A Torino eravamo primi nel recupero palla nella
metà campo avversaria: è l’ultima volta che ho allenato per un campionato
intero e abbiamo fatto grandissime cose. Se guardo indietro nel tempo, alla
Reggina, giocavo 3-4-3 e Bianchi e Amoruso hanno fatto quasi quaranta gol in
due: non penso sia avvenuto a caso. Quella squadra divertiva e veniva studiata.
E parliamo di quasi vent’anni fa”.
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