A cura di: Redazione
Fonte: alfredopedulla.com
Conferenza stampa in casa Italia alla
vigilia della gara contro la Spagna. Insieme a Spalletti ha parlato
il centrocampista Folorunsho, che ha così parlato: “La partita
la stiamo preparando molto bene, stiamo lavorando duro e ci stiamo mettendo
tutto per riuscire ad arrivare pronti alla partita. Se gioco non lo so, bisogna
chiederlo al mister, io sono a disposizione ed è già un onore essere qui”. Un anno fa giocavi i play-off col Bari, sognavi di essere
qui oggi?
“Un anno fa era impensabile, non potevo mai credere di ritrovarmi qui un
anno dopo a giocare un Europeo con la Nazionale. Alla base di tutto credo ci
sia il lavoro, non ho mai smesso di sognare ma ora che ho raggiunto determinati
livelli devo lavorare ancora più duramente. So che devo lavorare molto, sono
indietro rispetto ad alcuni miei compagni, questo per me è un punto di
partenza”. Dove ti vedresti in campo con la Spagna? Che duello
sogni?
“Come ho già detto, io la giocherei anche in porta… L’importante è dare un
contributo alla squadra, io mi farò trovare pronto in qualsiasi zona del campo.
Poi il mister saprà collocarmi nella zona giusta se pensa che potrò aiutare la
squadra”. Perché solo a 26 anni a questi livelli? “Ogni
calciatore deve affrontare il suo percorso e io ho fatto il mio, non lo
cambierei con quello di nessuno. Semplicemente prima tante persone hanno
pensato che non ero pronto: io ho accolto quella decisione e ho continuato a
lavorare. Ora mi sento pronto per affrontare certe sfide che prima pensavo
fossero troppo grandi. La dedica va a mia mamma e alla mia famiglia. A 26 anni
ho affrontato il mio primo anno di Serie A: tanti ci arrivano prima, ma c’è
anche chi ci arriva dopo. Ognuno ha il suo percorso”.
Come ti sembra l’atmosfera in Germania? “C’è
una bellissima atmosfera, è una sensazione bellissima trovare gli italiani che
sono qui in Germania pronti ad abbracciarci e a sostenerci ogni volta che
usciamo dall’albergo. Siamo molto contenti di aver regalato una gioia agli
italiani che sono qui, vogliamo continuare a renderli orgogliosi di noi”.
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