| A cura di: Redazione Fonte: Napolicalcionews.it
 
 Antonio Careca ha parlato a La Gazzetta dello
Sport del big match di questa sera tra Napoli e Inter. «Giocare con il tricolore sul
petto, soprattutto in Italia, non è facile, anche noi dopo il successo del 1990
non siamo riusciti a ripeterci e abbiamo vissuto una stagione molto complicata.
Attraversare un momento di difficoltà come questo è normale, penso che il
Napoli lo avesse messo in conto all’inizio, ma non saranno due sconfitte
consecutive a far cambiare gli obiettivi alla squadra: è ancora in posizione di
altissima classifica, rivincere lo scudetto si può. Non bisogna deprimersi per
niente, neanche in Europa...». Ma la caduta rovinosa in
Olanda ha po’ cambiato la percezione di tutti sulla squadra? «No, l’obiettivo del Napoli in
stagione deve essere anche la Champions. La squadra non è quella vista contro
il Psv...». Chi le piace in particolar
modo del Napoli di oggi? «De Bruyne è appena arrivato e
sta cercando di integrarsi al meglio: se ci mettiamo a criticare uno come il
belga, allora è finita. Parliamo di una star, di un vincente: il suo posto in
campo lo troverà sempre. L’uomo decisivo resta McTominay, che mi colpisce per
le doti fisiche e per le capacità di inserimento: è un centrocampista tanto
alto quanto rapido, imprevedibile in area. Spesso l’anno scorso era lui il vero
attaccante. Se McTominay è pienamente integrato nel sistema di Conte, De Bruyne
col tempo riuscirà a fare lo stesso». Lei ha parlato di sistema
Conte: come riuscirà ad uscire da questo momento di impaccio? «Ci riuscirà con la disciplina,
lo contraddistingue e contraddistingue i giocatori, che lo seguono come dei
soldati. Conte è un vero leader. L’ho conosciuto sei mesi fa a Napoli dopo lo
scudetto : abbiamo chiacchierato di calcio, ho visto un uomo molto determinato,
l’ideale per vincere altri titoli. I tifosi non dubitino di lui». Conte paga il non aver per un
po’ il suo totem Lukaku? 
 «Romelu era un uomo chiave, ma il
club ha preso un giocatore di grande talento come Hojlund al suo posto:
riuscire a comprare l’attaccante del Manchester United ti dà l’idea del livello
di questa società. Anche a Hojlund serve tempo per inserirsi bene, ma mi pare
che sia a buon punto...». |