A cura di: Redazione
Fonte: Radio Punto Nuovo
A Radio Punto Nuovo, nel corso di “Punto Nuovo Sport“,
è intervenuto Fabrizio Biasin, giornalista. “Benfica-Napoli? È una bella partita
distribuita tra due monumenti della panchina. Conte e Mourinho negli ultimi
dieci anni hanno fatto la storia del calcio. L’idea che si affrontino a questi
livelli è sempre affascinante. Sono due che non si nascondono mai, sanno
punzecchiarsi in modo intelligente. Oriali? È amico di entrambi e ha vinto
tantissimo sia con uno che con l’altro. La sua presenza aggiunge un ulteriore
motivo di interesse alla partita di stasera. Formazione? Conte vorrebbe ruotare un po’
di giocatori e dare respiro a qualcuno, ma nell’atto pratico non ha tutta
questa possibilità. In questo momento le rotazioni non sono tantissime.
Cercherà di gestire al meglio i 90 minuti, sfruttando i cambi. Non sarà una
partita semplice: il Benfica si gioca tutto, è l’ultima chance per arrivare ai
play-off. Conte lo ripete spesso: in queste situazioni devi essere bravo a
pensare alla partita in corso ma anche a ragionare su quella successiva, che
arriva dopo pochi giorni. Inter-Liverpool? Non c’è molto da dire. È
stata una decisione allucinante. La trattenuta di Bastoni su Wirtz è qualcosa
che vediamo 800 volte in una partita. Se il metro è quello, le gare dovrebbero
finire 50-49. Il calcio non è basket, i contatti ci sono. È incredibile che una
partita venga decisa così dal VAR, una decisione che per il 99% degli
osservatori è senza senso. L’Inter ha giocato da 9 in pagella, una partita
attenta contro una squadra che è campione d’Inghilterra e ha investito mezzo
miliardo l’estate scorsa. Si era strameritata il punto.
È arrivata la sesta sconfitta stagionale, e ora devi
pensare di vincere le ultime due contro Borussia e Arsenal. Molto probabilmente
dovrai passare dai play-off, con due partite in più. È complicato. Chivu è
stato molto bravo a dire le cose come stanno. Questa è un’ingiustizia, sì, ma
piangersi addosso non serve. L’Inter gioca bene, produce, ma le manca cinismo.
È su questo che bisogna lavorare“.
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