A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Di fronte alla statua che raffigura Diego Maradona c’è una vera e propria festa. Un carosello di tifosi napoletani ed argentini insieme che ballano e cantano cori dedicati a lui, a Diego. E si mischiano le lingue, napoletano e castigliano si confondono in un unico linguaggio, quello dell’amore per la propria squadra – Napoli e Boca Juniors – e per lui, Diego. Ed avviene un incontro, così per caso, con uno di questi amici argentini: è Paul, occhi sorridenti sotto la mascherina, un argentino che vive a Barcellona. Paul tifa Independiente de Avellaneda ed accetta di raccontare ai nostri microfoni Maradona, il suo Maradona e Napoli.
Diego è il fratello che unisce due popoli, Napoli e Argentina: Paul, ci racconti il tuo amore per Maradona e per Napoli?
Per me che sono maradoniano, Maradona è il più grande perché ha indossato e difeso la maglia sempre, non solo calcisticamente, anche politicamente e territorialmente. Si è sempre schierato dalla parte dei più deboli, ha dato sempre una mano ai più deboli, ai più poveri e non si è mai venduto con nessuno al mondo, con nessuna corporazione: FIFA o altri grandi. Maradona è stato del popolo e non ha mai cambiato il suo modo d’essere, per questo gli vogliamo bene e gli voglio bene. Napoletani ed argentini? Siamo fratelli, fratelli di sangue perché abbiamo gli stessi sentimenti e quando si hanno gli stessi sentimenti, la lingua non conta, conta il cuore! Conta il cuore… (e mentre parla si commuove e la voce gli si rompe…).
Sei venuto apposta per questo evento, per rendere omaggio a Diego a Napoli?
Resterei tutto il giorno, davvero… Napoli è una città nella quale è come essere a casa, non come a Barcellona, come in Argentina e l’argentino e il napoletano sono così… un saluto grande a tutta la gente di Napoli, un bacio grande a tutta Napoli!
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