A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Re per una notte, sotto gli occhi del tempio di Diego
Armando Maradona. Rasmus Hojlund non avrebbe potuto scegliere momento
migliore per lasciare il segno: la sua prima rete davanti al pubblico azzurro è
arrivata in Champions League, nel palcoscenico più prestigioso. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, il danese ha
spiegato in 90 minuti perché il Napoli ha deciso di puntare forte su di lui
dopo l’infortunio di Lukaku. Serviva un attaccante capace di reggere pressione,
attese e responsabilità: Hojlund ha dimostrato di esserlo. I numeri europei parlano chiaro: cinque gol in sei
presenze di Champions con lo United, un biglietto da visita che testimonia
come il classe 2003 riesca ad accendersi nelle grandi notti. Contro lo Sporting
ha sfoderato la sua doppietta, trasformandosi in quel centravanti dominante che
Conte aveva già plasmato con Lukaku all’Inter. E proprio il tecnico, nel
post-partita, ha alzato ulteriormente l’asticella: «Ha qualità importanti,
tocca a me farlo diventare un crack». Il repertorio è ampio: destro, sinistro, colpi di testa,
progressioni palla al piede. «Forse persino più pronto di Cavani al suo arrivo
a Napoli», scrive la Gazzetta, anche se non ancora ai livelli di Higuain quando
sbarcò dal Real Madrid. La differenza, però, è la personalità: Hojlund non
vuole imitare nessuno, vuole scrivere la propria storia. Il Napoli ha investito 50 milioni su di lui e i primi
segnali dicono che la scelta è stata giusta.
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