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MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2023 - SERIE A

UDINESE, IL NUOVO STADIO SI CHIAMERÀ BLUENERGY ARENA


Oggi l’annuncio ufficiale


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

In attesa della gara tra Napoli ed Udinese di questa sera ecco una notizia che riguarda proprio i friulani e lo stadio dove giocano. Tra poco il nome Dacia Arena cambierà in Bluenergy Arena. E stando a quanto appreso da Calcio & Finanza, la cifra dell’accordo sarebbe pari a circa un milione di euro l’anno.

L’annuncio è avvenuto proprio oggi e riguarda questo nuovo accordo. L’addio a Dacia, rammenta il portale, si era già consumato a fine giugno, con la fine dell’intesa ed il relativo comunicato.

Il portale riprende anche la nota ufficiale e le dichiarazioni delle parti in causa, Gianfranco Curti, fondatore di Bluenergy Group e il proprietario dell’Udinese Giampaolo Pozzo.

"Sono felice di poter condividere con la proprietà e il management di Bluenergy le sfide impegnative che ci attendono per il futuro, sul prato del nostro meraviglioso Bluenergy Stadium, ma anche nella ricerca di un modello di sviluppo ancora più sostenibile. A loro va, anche come friulano, il mio ringraziamento e l’impegno a ricambiare la loro fiducia con altrettanta passione e determinazione nel perseguire risultati sempre migliori", le parole con cui Gianpaolo Pozzo ha commentato l’annuncio.

"La partnership che ci lega da molti anni e il nuovo battesimo dello stadio poggiano su basi comuni che condividiamo dal primo giorno. Bluenergy e Udinese sono due eccellenze del Friuli Venezia Giulia. Due realtà che hanno scritto la storia di questa regione e che adesso si apprestano a proseguire la marcia verso un futuro sostenibile e a basso impatto ambientale", ha detto Gianfranco Curti, Fondatore di Bluenergy Group.

"Bluenergy è nata qui e da qui è cresciuta fino ad abbracciare tutto il Nord Italia. In questi anni abbiamo lavorato affinché la sostenibilità economica fosse sempre più integrata alla sostenibilità ambientale e sociale e su questa base operiamo ogni giorno perché riteniamo che ridare al territorio sia un fattore abilitante sia per l’azienda stessa che per la comunità. Il nostro è un gioco di squadra dove è la squadra che vince e non il singolo".