A cura di: Maria Villani
Fonte: The Sun
Lorenzo Insigne ha detto arrivederci al suo pubblico a Napoli oggi contro l Genoa ed ha ricevuto un trofeo gigantesco per i suoi 12 anni di militanza nel club azzurro.
L’attaccante ha giocato la sua ultima partita casalinga con il Napoli nella vittoria per 3-0 contro il Genoa in vista del suo passaggio al Toronto in estate.
Per l’ occasione ha anche segnato un gol ma fortunosamente, in quanto il rigore che aveva battuto, lo aveva sbagliato: l’arbitro ha penalizzato il Genoa per invasione d’ area durante l’esecuzione del penalty.
Dopo la gara Insigne ha fatto il giro di campo allo Stadio Diego Maradona, visibilmente emozionato mentre applaudiva i tifosi e li ringraziava per il loro supporto.
Ha anche ricevuto un trofeo gigantesco sul campo, quasi equivalente alla sua statura pari a 5 piedi e 3 pollici, alias 160 cm.
Insigne è stato inoltre salutato con una guardia d’onore da parte dei suoi compagni, schierati su due lati, mentre entrava in campo con i suoi due figli prima della gara.
Dopo la partita Insigne ha mandato un messaggio ai suoi affezionati tifosi, promettendo di ritornare un giorno. “Voglio ringraziare tutti i tifosi che sono venuti qui allo stadio per salutarmi. Da napoletano questo mi ha dato tantissima gioia” – ha dichiarato a DAZN.
“Napoli è casa mia. Appena potrò, ritornerò qui. Non li dimenticherò. Nutro tantissimo amore per questa città e per questa maglia ma ci sono momenti nella vita nei quali devi prendere una decisione. E io l’ho presa con il club e non ci sono problemi per me. Io sono felice e loro sono felici: non ci sono rimpianti.
Oggi i tifosi hanno mostrato l’amore che provano per me e io questo me lo porterò sempre con me. Voglio ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto e che hanno anche recentemente parlato molto bene di me. Questo significa che devo aver fatto qualcosa di buono negli ultimi 10 anni. Porterò tutti nel mio cuore. Il presidente e suo figlio, tutti, perché questa è stata casa mia per 10 anni e sono anche stato parte della Primavera”.
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