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VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “SIAMO NOI IL MEZZO PER LA NOSTRA FELICITÀ; FAVORITO DOMANI? VOGLIO CHE LA MIA SQUADRA VINCA!”


Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Atalanta.

Come può essere la gestione della rosa alla luce dei tantissimi infortuni di questo periodo.
Si fa bene, si sceglie con quelli che rimangono. Fondamentale è restare uniti a protezione della squadra che ha già dimostrato nelle difficoltà quanto ha  a cuore questa maglia, si vede quotidianamente a tutti gli allenamenti questo pensiero. Non c’è migliore occasione quando ti capita di giocare. A chi non gioca dico: guarda che prima o poi ti faccio giocare, a loro che son pronti a metter in pratica le loro qualità e ora capita l’occasione. Non c’è miglior situazione di questa, se ci si lascia spaventare oppure si va a trovare nuove energie e risorse.

Occasione che si chiama Atalanta…
Quel che diventa fondamentale è avere un chiodo fisso: noi siamo il mezzo per raggiungere la nostra felicità! Noi lo siamo, la felicità nostra e quella di tutte le persone che ci stanno vicino e ci vogliono bene, siamo l’unico mezzo, quando tocca a noi è il momento di farlo vedere.

Si affronta l’Atalanta senza 5 titolari…
Si passa da un eccesso a un altro: si vorrebbe dire che è un’impresa quasi impossibile e poi ci si accosta allo scudetto, le due cose non stanno insieme. Possiamo stare al vostro fianco quanto volete ma non siamo polli, siamo partiti per obiettivi ben chiari e tutto il resto vedremo strada facendo di che tipo di viaggio saremo in grado di portare avanti. Atalanta cliente molto scomodo, son costruiti bene, quando si parla di rosa forte, qualcuno non lo dice, io lo dico, e se si va a vedere sotto l’aspetto della doppia copertura dei ruoli ce ne sono molti più forti di noi che abbondiamo in avanti ma quanto a completezza di squadra noi siamo a posto ma molte altre squadre sono più a posto di noi. L’Atalanta è completa, tosta, sa bene dove vuole andare ma anche noi abbiamo caratteristiche che possono creargli dei problemi, bisogna vedere come si pilota la partita o come la conduci: o la conduci tu o diventi un passeggero della partita e ti portano a spasso loro per la partita e se sei passeggero dell’Atalanta questa  ti può portare a sbattere dove vuole.

Il suo stato d’animo rispetto all’emergenza: più arrabbiato, dispiaciuto per la squalifica?
Il mio stato d’animo  è sempre lo stesso: son convinto di aver – a livello di squadra parlo – delle potenzialità. Squalifica: faccio fatica  a sopportarlo perché vengo cancellato dal mio mondo, dove vivo. Io vivo per stare insieme alla squadra. Poi c’è da fare una riflessione: quando spendo il tempo  nelle riunioni a dire che comportamento avere in campo, in  panchina, a tutti del mio staff e collaboratori, medici, massaggiatori, magazzinieri, chiedo a tutti un comportamento di un certo tipo. Chiedo di non accettare le provocazioni degli avversari ed un errore arbitrale. Esempio, quando sbaglio io una sostituzione o quando chiedo qualcosa di sbagliato alla squadra. Una perfetta esemplificazione di quel che non si può fare, per quello devo pagare io una multa alla squadra. Bisogna sapersi trattenere quando c’è una cosa che ritieni ingiusta e fare come fanno loro quando tu sbagli. Il fatto di star fuori mi disturba e mi dispiace perché mi piace vivere la partita dal di dentro, anche dentro le complicazioni.
Infortunati: succede così perché ogni partita con queste tempistiche tanto ravvicinate  è un viaggio verso l’ignoto, non sai mai quel che ti succede. Anche il risultato di 2-0 non ti mette al sicuro, con le 5 sostituzioni  cambia tutto, è già successo l’ultima volta. Noi siamo sotto tempesta in maniera più precisa perché oltre gli infortuni  c’è anche il covid, se ti tocca metter dentro calciatori che tre giorni fa hanno avuto il covid diventa difficile aver una risposta come ti aspetti, ancor di più si fanno i complimenti ai nostri calciatori per la disponibilità verso la loro professione.

Contro una squadra che gioca a uomo e pressa alto sarebbe ideale il Napoli visto contro la Lazio, con un giro palla velocissimo. Ha fatto un po’ male? Col Sassuolo avete continuato su quel binario tattico, poi alla fine sono arrivate le difficoltà, l’avete sottovalutata?
Tutto  sommato è quel che vorremmo tentar di fare è il possesso palla. Quello è il nostro binario. Dobbiamo riuscire a gestire la maggior parte della partita perché se gestiscono loro ti fanno essere un po’ sparpagliati perché hanno ampiezza di gestione palla quando cominciano l’azione nel crearti aggiramento e chiudono in molti nell’area l’azione, hanno fisicità. Se gestiranno palla sarà inevitabile subire le loro caratteristiche e la loro qualità. Abbiam tentato di farlo negli ultimi 20 minuti e non ci siamo riusciti anche perché quando recuperiamo palla non dobbiamo accontentarci, bisogna sforzarsi di organizzare la controffensiva.

Come stanno Demme e Politano, hanno i 90 minuti nelle gambe?
Van fatte delle valutazioni e questo si porterà dentro le possibilità scientifiche che abbiamo per valutare cose: vorrebbe dire dare altre notizie sulla formazione, ce le teniamo per noi.

Come sarà il contributo che può dare lo stadio?
Diventa fondamentale. Ne ho parlato con ADL: lui è molto disponibile a far sì che avvenga questo. Quando si vive lo stadio bisogna comportarsi bene, è un luogo importante e andare a prendere quelle cose che ci fanno divertire e ci danno un sostegno da tutti e concederlo a tutti questo sostegno. Stanno lavorando in società. Tutti sanno, anche quelli fuori, che i calciatori ne hanno beneficio e anche quelli fuori che vedono ai bordi sanno il contributo del nostro stadio pieno.

Juan Jesus  e Mertens, come può essere il loro contributo?
Con Juan  Jesus  diventa facile perché lo conosco da tempo, la cosa più significativa è come viene accolto un calciatore nello spogliatoio e si è  fatto conoscere ed apprezzare come persona. Nel nostro mondo ne parlano in quel modo: lui ha esperienza e forza da vendere! Ha conoscenze. Farsi trovar pronto è quel che fa la differenza per quelli che han giocato di meno e lui ha tutte le caratteristiche per svolgere i suoi compiti precisamente. Mertens è capitano domani: lui ci deve indicare la strada e mi chiedete voi di Mertens? Ditemelo voi che lo avete visto, io l’ho apprezzato da fuori.

Quanto può aiutare l’esperienza con squadre come Torino e Verona?
Ce ne sono molte: questo modo di smanaccare che c’ha un po’ come quando giochi a uomo, è perfetto per fargli condurre una pressione a uomo. Ti vengono a bacchettare ovunque tu vada. È un mezzo importante quello lì. Ogni tanto aiutare la squadra oltre che il confronto individuale è il massimo. Sicuramente dentro l’allenamento lo smanacchio è perfetto, ti alza il livello di quelle sfide individuali di cui parlavamo prima, vai più forte sull’uomo e quando vai a aspettare il turno di chi capita nella tua zona ci vai con più forza perché sei già abituato. Loro su questo aspetto hanno vantaggi e costituzione fisica. Difficile trovarne uno più piccolo di 1. 90 nell’Atalanta.

Duelli fisici: quanto sarà importante la cosiddetta ‘fase di nessuno’ come l’ha chiamata lei dopo Firenze?
La fase di nessuno è un calcio di rinvio ad esempio. La fase di possesso e di non possesso e poi nessuno, il rinvio. Spesso anche le rimesse laterali, la batti tu e la gestisce l’altro con la palla a 3-5 metri per aria e non sai chi la gestirà. Anche quello fisicamente più piccolo ha aggressività e forza, lì  non conta la stazza ma la forza del duello, anche del più piccolo.

Gasperini è stato eletto allenatore del mese come lei tempo addietro: un aspetto del calcio di Gasperini che le piace di più?
Mi piace tutto di Gasperini, conosco il suo calcio, ci ho cenato. È uno dei primi che è andato su una diversa impostazione di gioco. In tutti questi anni vedete come e dove ha portato l’Atalanta…

 

Si sarebbe aspettato oggi dove siete a questo punto della stagione?
Ogni partita è un  viaggio verso l’ignoto. Non so quel che si può trovare e dove si può andare. In questi giorni l’ho  detto ai calciatori, poi si è buttato via delle possibilità, ho ricordato quello che hanno fatto finora e non si devono far ribaltare da spaventatori e tifosi di altre squadre… quelli che ti riportano le cose a sfavore, quelli che tifano altre squadre. Noi dobbiamo saper bene quel che abbiam fatto: buon calcio, tanti risultati e abbiamo una discreta classifica al momento anche se  qualcuno ci vorrebbe mettere in una posizione molto differente.

Spesso lei agisce da mental coach: il lavoro più grande è sulle gambe o sulla testa dei calciatori?
Grazie per i complimenti, forse troppi. I calciatori hanno molte soluzioni che vengono accreditate a me, ma sono le loro. Non mi è mai piaciuto quando poi ti vogliono mettere uno psicologo vicino – anche se tocca meglio i concetti – perché fa parte del lavoro dell’allenatore. Si fa tutte  e due nelle dovute dosi perché si rischia di andare a creare  un fardello di roba nella testa che può diventare troppo.

Secondo lei l’Atalanta può vincere lo scudetto e chi è favorito per domani?
L’Atalanta può lottare e ambire allo scudetto come quelle del condominio inizialmente, quanto a favorito non me ne frega niente, mi interessa che la mia squadra provi a vincere, è quel che mi aspetto e sanno fare i miei calciatori.

16 calciatori molteplici soluzioni, il dubbio è tra Elmas e Demme senza Koulibaly e proprio  il tedesco può essere lo smanacchino?
Mi spiace ma stavolta non posso accontentarla, faccia la domanda di riserva perché a questa non rispondo.

Preferibile contro una squadra fisica andare con la qualità di palleggio?
E’ come avevamo detto ma con un uomo non cambia nulla, nella squadra diventa fondamentale il settore centrale. Palleggio? È  quello che abbiamo detto, deve fare la differenza per noi. Anche  loro sanno palleggiare e mettersi in posizioni che ti fan male. Il possesso palla nello stretto può fare la differenza..

Ounas è pronto e ha minutaggio nella ripresa? I tagli centrali di Di Lorenzo  e Mario Rui per contrastare l’uno contro uno?
Ounas è pronto, mi è dispiaciuto non averlo prima e per l’infortunio di Koulibaly  altrimenti sarebbe entrato e sarebbe stato la soluzione mercoledì.  È  molto potente, parlavamo di stazza e forza, lui forza ce l’ha quando ha l’avversario dietro riesce a tenerlo a distanza. I tagli di Di Lorenzo e Mario. Tagli dentro il campo? Lo fanno un po’ tuti perché  si fa di andare  a prendere la posizione di centrocampista  e mediamo oppure può andare  a prendere posizione dentro. Complimenti per essersi accorto di questo.