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SABATO 16 APRILE 2022 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “ROMA UN’INSIDIA, VINCERÀ CHI SI SENTIRÀ PIÙ ‘MINACCIATO’; DI LORENZO NON CI SARÀ”


Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa all’antivigilia di Napoli-Roma presso il Centro Tecnico Konami di Castel Volturno.

È cambiato qualcosa, se è cambiato per il Napoli e soprattutto emotivamente dopo le vittorie di ieri delle due milanesi? Ha trovato a Castel Volturno le solite facce, la solita voglia e consapevolezza?
Non possiamo giocare le partite dei nostri avversari! Pensare di farlo è pericoloso, si spendono più energie. Potevamo provare a non perdere la scorsa partita ma anche quella è andata… Per i numeri questo riduce le nostre possibilità ma per quanto riguarda le nostre intenzioni questo non cambia niente, dobbiamo provare a vincere la partita indipendentemente dall’avversario. Cambiava aver vinto domenica… non ci siam riusciti, loro son stati bravi, concentriamo tutte le energie sulla prossima.

Motivazioni: che partita sarà contro la Roma?
Una partita contro la Roma è un insidia per noi come noi lo siamo per loro. Per me vincerà la squadra  che si sentirà più minacciata, ossia, con maggior percezione del pericolo che si trova, che si ha a giocare contro due squadre così. Quella che sarà più esecutiva su quelli che son i comportamenti da avere dentro la partita. Non si vince coi ‘forza dai… coraggio!’, ma con la consapevolezza  di dover fare, di esser esecutivi al massimo contro un avversario forte che affronteremo.

Dallo scorso post partita i tifosi chiedono di schierare Mertens e Osimhen insieme… è possibile?
Sì. È possibile. Li abbiamo già fatti giocare ad esempio nel secondo tempo domenica scorsa. Quando eravamo in parità c’erano tutti e due e in dei momenti ci siamo allungati e non siamo stati dentro la partita, lì c’erano loro due. Voleva aggiungere qualcosa?

I tifosi..
I tifosi sono anche quelli dell’Università dove mi hanno dato x formazioni diverse e una studentessa, la più sveglia di tutti, ha detto: ‘Io cambierei anche il modulo’. Dimmi la tua di formazione che la segno...

Osimhen, Insigne, Mertens, Lozano, Lobotka, e Anguissa…
Anche tu ne fai giocare 11 e non 14… buon segno… ma così lasci fuori gente forte, ad esempio Fabian e stai attento che a volte  la soluzione che si crede giusta non sempre è quella giusta. Vedremo se ci avrai preso. Intanto buona pasqua a tutti.

Come sta Fabian?
Meglio, molto meglio: è sulla via di rimettere su tutte le sue qualità e caratteristiche per essere al top. Anche lui ha meno fastidi alla pubalgia che ha sofferto ed è uno che si può scegliere dal principio.

A due giorni dalla gara tra Petagna e Di Lorenzo c’è speranza di panchina almeno per uno? E Zielinski come la ha visto dato che non è stato proprio brillante ultimamente?
Di Lorenzo non ci sarà, si va alla prossima, quasi sicuramente. Petagna ha svolto un allenamento differente dagli altri e ci ha messo roba nei muscoli capienti che ha e ha ben reagito per il momento, si valuterà  per domani, per ora siamo positivi. Poi ci vorrà una valutazione  generale collettiva sul numero da portare. Per Zielinski idem: ho visto un buon allenamento, pare vada forte. Durante la settimana ha fatto buonissimi allenamenti a livelli importanti, quelli fisici, da ultimo si abbassa la capienza del lavoro, il volume e si va su cose più corte e più brillanti. Lì si vede brillantezza e prontezza mentale di sentirsi nella possibilità di switchare velocemente.

La fase di non possesso è la forza di questa squadra, eppure da 10 partite la porta non è più inviolata: come si spiega?
Al contrario. La fase di possesso è la nostra forza. Se noi teniam palla non prendiamo gol, se diamo il pallino agli avversari è più facile aver difficoltà  perché non abbiamo una squadra di impatto fisica, da urto, ma tecnica, un  po’ fantasiosa e leggera, che evita se può delle cose in partita ma per evitarle bisogna abbondare di altre qualità e gestire diversamente. Probabilmente  siamo stati meno bravi a fare questa fase di possesso, a gestirla in un certo modo.

Dopo 10 mesi ha qualcosa di rimproverarsi nel non essere riuscito a migliorare?
Sì, c’è qualcosa che mi dà da pensare e che forse più di tutte le altre mi ha dato fastidio: il fatto che ci sian capitate queste partite casalinghe dove potevamo saltare addosso alla classifica e invece abbiamo avuto difficoltà. Questo mi ha dato da pensare di più. Poi però quando sembra che sia diventato molto difficile  tutto,  c’è sempre il futuro aperto, la possibilità di organizzare ancora qualcosa per il futuro, pur avendo perduto delle opportunità e ci si rigioca quelle rimaste.

Se queste 6 partite fossero di poker come le giocherebbe: facendo all in o gestendo gli avversari?
Mai giocato a poker… non ho tempo, gioco a briscola e a tressette…

Metterebbe tutto sul piatto senza paracadute o gestirebbe?
Non abbiamo mai gestito niente. Proprio per infondere la suggestione dentro la squadra  non abbiamo mai gestito niente ma siamo dritto per dritto tentando di vincere contro chiunque per forza mentale di voler vincere. Da questo atteggiamento ne abbiamo perso anche qualcuna. Non voglio gestire nulla ma provare  a vincere e vedere quanta forza si ha. Ci sono momenti nella stagione che per quello che succede e quello che ti crea l’avversario perdi di vista le tue qualità e te le devi ritrovare nel voler vincere la partita senza snaturarti e tornare indietro. Si rimane lì cercando di riorganizzare la nostra forza.

La formazione ideata è quello che chiedono i tifosi che criticano Zielinski: dalla sua risposta si evince che non vuol metterlo da parte. Ci spiega come vede questi giocatori (Zielinski e Fabian) che si allenano bene: li vede ancora come perni del Napoli o si può rinunciare?
IO difendo tutti i miei calciatori, poi loro sono 2 calciatori forti. È un gioco pericoloso quello dell’interpretazione. Corretto quel che dicono, ci sono equilibri da mantenere ma nella stagione o nella partita sono stati fatti dei cambiamenti e io ho fatto giocare anche altri giocatori ma si accetta l’idea degli altri, e si cerca di tener conto di tutto... Insigne Lozano e Mertens, anche per lei è per questo?

Mi collegavo alle critiche a Zielinski…
È un ragazzo eccezionale e un calciatore forte e si collocherà tra i calciatori forti.

Pericolosità come fattore che può spostare lotta scudetto: quanto il Napoli è pericoloso e quanto tecnica e fantasia si sposano con pericolosità?
Dipende dai livelli: più ci si mette qualità, estro e fantasia che va a buon fine, più si diventa pericolosi. Dipende dalle dosi, tutto può esser veleno o  medicina, dipende dalle dosi. La qualità che riusciamo a sviluppare dà la pericolosità. So che abbiamo vissuto belle partite che dobbiamo giocare senza aver sempre rimpianti e anche perdendola qualcuna l’abbiamo giocata. Per me contro la Fiorentina nei primi trenta minuti l’abbiamo gestita noi poi hanno preso il sopravvento loro, però abbiam preso gol che non possiam prendere e in quel momento, un attimo prima, abbiam messo  Mertens davanti al portiere e non ci siamo riusciti… sono valutazioni  da fare in maniera approfondita e corretta senza eccessi di delusione o buttare il cappello per aria, con tranquillità.

Contro la Fiorentina abbiamo visto il lancio lungo di Koulibaly verso Insigne che non ha proprio la gamba: è una strategia provata in allenamento o è una soluzione dei calciatori che con Lozano sarebbe stata più fruttuosa?
E’ stata fatta questa analisi nel rivedere le nostre clip: è stato eseguito qualche lancio di troppo ma quando ti vengono addosso come fanno loro, vogliono palla sui piedi, quando a questa squadra metti addosso una voglia di metterti sopra, preferiscono palla sui piedi, è il verso corretto per le tue caratteristiche. Bisognava avere delle distanze più corte nei reparti perché così è più facile, con ampia distanza per la linea difensiva rifare squadra corta diventa difficile. Era un modo dal quale si poteva trarre vantaggio e   a Firenze ci è riuscito, su una palla incrociata Insigne ha deciso di tornare indietro. Il suo discorso è corretto, forse ce ne sono state troppe di palle lunghe e    quando eravamo troppo lunghi coi reparti. È una strategia che si può usare nelle partite… il calcio è cambiato, è vintage.

Le sfide con Mourinho e il suo rapporto con la Roma…
Di Mou apprezzo molto la sua capacità di saperti far arrivare quello che pensa. Lui arriva quando vuol dire qualcosa, mi ricorda mio fratello Marcello… anche lui era difficilissimo da battere… si dice che non l’ho mai battuto Mou, ma qualche volta ci son riuscito. Al momento Mou è uno che si avvia a diventare una leggenda e forse vincere una sfida con lui può anche diventare una cosa un po’ passata… bisognerebbe battere la leggenda, perché è quello.