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SABATO 23 OTTOBRE 2021 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “ROMA-NAPOLI È LA MIA PARTITA MA LA ROMA NON SARÀ MAI UNA NEMICA; VOGLIAMO PILOTARE LA GARA”


Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Roma-Napoli. La conferenza è stata trasmessa da Radio Kiss Kiss Napoli.

Ha parlato del ritorno delle 7 sorelle, domani c’è la possibilità di eliminarne una dalla corsa al titolo, come ci arrivate e potete dare un colpo importante alle ambizioni della Roma?
Domani è uno scontro diretto del condominio più ambito d’Italia, dove tutti vorrebbero abitare, per me quel condominio rimane integro per tutto l’anno. Saranno quelle squadre a contendersi il titolo, nelle difficoltà del nostro  campionato tutti rimarranno agganciati alla possibilità di arrivare in Champions che è il primo  obiettivo per tutti . Poi se ne parlerà strada facendo.

Emozioni e sensazioni del suo ritorno a Roma.
In generale non bisogna vivere invano, faccio da tanti anni questo lavoro e ho capito che per essere un allenatore felice che vive bene calcio di passaggi e piazze importanti dagli umori forti, sia nel bene che nel male.  Roma-Napoli è la partita mia, della mia vita  ma non sarà mai una partita contro un nemico. Tra due esperienze esaltanti della mia storia e due parti di me. Domani non c’è nessun passato da sconfiggere ma è una gara importantissima per il futuro del Napoli che il Napoli deve provare a vincere. Domani io sarò tutto del Napoli ma la Roma non sarà mai la mia nemica.

Grande fiducia della rosa, serviva la risposta del campo: si aspettava arrivasse in così poco tempo questa risposta?
Quando parliamo c’è un tempo che si consuma agli allenamenti e si capisce come i calciatori si comportano in questo extratime, come si sta sul pullman, come si vive in albergo la sera, sguardi, discorsi, anche fra quelli che giocano meno spesso, danno segnali su dove si andrà a finire e i segnali qui sono tutti molto positivi e mi fa piacere che qualcuno di voi abbia sottolineato le risposte in conferenza stampa di Koulibaly, Mertens, Insigne, Juan Jesus e Demme. Hanno fatto riferimento non all’espressione individuale ma al comportamento di squadra, ciò che bisogna fare per trovare la massima esaltazione della carriera, il ruolo per far vincere la squadra.

È un’insidia più la  rabbia agonistica o il Napoli in testa al campionato? Poi una curiosità: Lei indossa un Rosario…
Ne indosso due, li ho  sempre portati, sono i miei, è stato disattento.. la partita diventa difficilissima, oggi i Rosari li porto fuori non dentro, ma li ho sempre avuti.

Pensavo recitasse qualche preghiera speciale…
Ne dico tante, non prima della sala stampa, ci sono luoghi e momenti giusti. Le difficoltà della partita ci son tutte, all’inizio dicevamo che è una squadra che può stare davanti a chiunque, a volte va meglio, altre peggio. Dal mio punto di vista la Roma è una squadra forte con un tecnico fortissimo, Mou sa sempre come si fa ed è un tecnico che migliora i campionati dove ha lavorato. Ho sempre guardato quel che fanno i tecnici più bravi di me e lui è uno di questi. Alla partita valuteremo cosa fare, i calciatori devono fare delle scelte, prendere iniziative e non restare fermi, e sotto quest’aspetto sono sicuro che la mia squadra saprà dove andare. Sarà una partita di estrema difficoltà.

 

… è nel lungo periodo ce si vede la professionalità, la forza della mente e il valore della persona oltre che del calciatore.

È cambiato in questi due anni?
Perché, com’ero prima?

Non so.
Scontroso?

Conoscenze mie superficiali…
Non so, dicono che ero nervoso? Il mio era non nervosismo ma simpatia selettiva.

È da citazione questa..
La verità è che mi sveglio sempre in forma poi mi deformo in base a chi
incontro durante la giornata. Se fate lavorare la squadra e capite i momenti di difficoltà senza creare delle storie volutamente contro, io rimango sempre così, poi mi potete attaccare come vi pare ma io sono più feroce di voi con me stesso nelle critiche, mi conosco benissimo e sono ferocissimo contro me stesso poi se toccate la squadra si ride.

Mou e lei due grandi strateghi anche nella comunicazione: dei due chi è che è più stratega e rischia di più?
Essere accostato a Mou è un onore ma lui è inavvicinabile. Per quel che ci ha insegnato, per quel che dice anche nelle riunioni negli spogliatoi. Il rischio è per tutti e due perché è una partita che azzera tutto e in questo momento qui per significati diversi ma può dare una piccola svolta a tutte e due le squadre  e bisogna esser bravi ad arrivarci al top e proporre il top come possibilità di collettivo.

La Roma non sarà mai una nemica ma pensa a una eventuale reazione, cioè  fischi dagli spalti? Lo scenario potrebbe esser questo. Poi Sabatini dice di preferire Osimhen a Mbappè, al momento.
I fischi sono  già avvenuti e ne abbiamo già parlato, i fischi non me li merito perché quanta passione e amore e ossessione ho dato alla Roma e ho messo per la Roma. Se me li faranno a quella distanza diventa facile sopportare e poi mi farò consolare dai ricordi degli applausi delle magnifiche partite che abbiam vinto con giocate spettacolari e calciatori magnifici portando a casa risultati che han fatto la storia della Roma. A Sabatini piace Osimhen? Io la penso come lui anche in un altro momento, sempre.

Prima di Firenze disse dobbiamo essere tosti domani, che aggettivo sceglie per domani a Roma?
Domani dobbiamo essere rimbalzanti, reattivi a quel che sarà il gioco della Roma che ha varie soluzioni, riesce a trovare più modi per attaccare, ha le stesse qualità nel gioco corto sulla trequarti con Mkhitaryan e Pellegrini e Zaniolo che fa strappi,  Abraham è un po’ come Osimhen che attacca gli spazi a campo aperto. Dovremo essere più bravi di loro a proporre queste cose e feroci nelle reazioni su quel che proporranno.

Tra le difficoltà  il 6-1 della Roma in Conference potrebbe trasformarsi in rabbia e rivalsa o teme dai suoi di adagiarsi dopo questo risultato e poi che contributo potrà dare Osimhen a questa sfida?
Sono valutazioni di Mou e io avrei preferito non avessero perso. Osimhen può dare contributo in qualsiasi partita, anche la scorsa volta, riesce a dare subito le sue qualità anche quando gioca in allenamento si vede il suo marchio di fabbrica, le corse importanti, ora molto meglio anche nelle giocate nello stretto. È una persona intelligente e quando si parla di certi dettagli lui cerca di metterli in pratica in campo, ha qualità e caratteristiche e ci riesce!

Ha parlato tempo fa di trappole piazzate ad arte: come ci si difende?
Se noi riusciamo a  imporre il nostro  gioco gli altri ce ne tenderanno qualcuna in meno, se saremo titubanti ad aspettare che gli altri prendono le decisioni non facciamo bene il nostro lavoro e avremo più difficoltà. Io li vedo i miei calciatori respirare l’aria di Napoli e la voglia di dare gioia e felicità ai nostri tifosi in maniera continuativa, per cui sono convinto faremo la nostra parte e non i passeggeri: vogliamo pilotare la partita.

Sia Napoli che Roma hanno giocato il giovedì di Coppe: quanto può influire il fattore fisico?
Per quanto mi riguarda il fatto di giocare una buona partita anche prima degli ultimi 20 minuti di giovedì – che la squadra aveva ben preparato, gli altri hanno consumato facilmente quei minuti – è sempre un’indicazione su dove fare la prossima corsa e ricevere la prossima palla. Penso che questo aiuti un pochino.