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MERCOLEDÌ 20 OTTOBRE 2021 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “ABBIAMO UNA ROSA PER ANDARE AVANTI IN EUROPA; TURNOVER? TERMINE OFFENSIVO PER QUESTI CALCIATORI”


Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia della gara di Europa League Napoli-Legia Varsavia.

Partita di domani di fatto decisiva o quasi: andare avanti può essere un segnale anche per il campionato in ottica consapevolezza e mentalità? Il Napoli ha bisogno andare avanti in Europa League?
Sì. È decisiva,  sarebbe durissima non vincendo. Porteremo tutte le nostre attenzioni  e motivazioni possibili nella partita. È anche un rafforzamento a quella mentalità da portare in campionato di squadra tosta. La  cosa più importante  è che abbiamo una rosa che ce lo consente, un numero di calciatori di livello alto, top, quasi tutti per star dentro questa competizione.

Che tipo di turnover sarà domani e soprattutto la fascia sinistra:  è arrivato il momento per Juan Jesus?
Parlare di turnover  è offensivo per questi calciatori. Parlo di ‘passà o turn’ che è diverso. Noi abbiamo una rosa che ce lo permette e se vediamo l’inizio campionato, giocavano Manolas, Meret Lobotka fino al suo infortunio e quelli che giocano ora è parlare di turnover? Sono altri titolari, li scelgo in base a questa partita qui, sarà un modo di dire ma non è corretto e va cambiato, intacca il livello di qualità e professionalità dei giocatori, va modificato. Se Mertens gioca è turnover? Gioca perché è un titolare a disposizione, Demme? Altri? Juan Jesus è uno che può fare quel ruolo con altre caratteristiche, è veloce, resistente quanto basta per fare scorribande in fascia e io prendo sempre tutto il tempo per far la formazione, potrebbe esserci, chiaro si fan valutazioni…

… Si mette giù una squadra per vincere perchè vogliamo vincere la partita.

Il gol contro il Torino nasce anche  da un rimpallo ma c’è anche lavoro, identità e studio: tutto quello può essere un  indizio che il Napoli diventi - e magari non lo sia già - la tua squadra più forte?
Non so, le valutazioni van fatte in fondo e ci son tante trappole che ci sono e che tanti altri ti piazzano ad arte. Bisogna rifarla alla fine questa domanda, gli ingredienti ci sono per un Napoli fortissimo, sono stato fortunato, ho avuto grandissime squadre  nel mio operato di allenatore e questa qualità in quel gol lo stretto, la trequarti dà tantissimi sbocchi e possibilità per vincere e fare un calcio offensivo. Lì abbiamo lo stretto e Osimhen  nel lungo, possiamo andare a assorbire qualsiasi composizione tattica degli avversari senza scomporre la nostra qualità, un gran vantaggio. Sono fiducioso, vedo quel che fanno i ragazzi in allenamento, la vostra proposta di entusiasmo mi arriva raddoppiata perché ogni giorno ho a che fare con loro.

Mertens è tornato, è importante giocare nello stretto, in questo il belga è maestro: quanto è importante il suo ritorno in campo e se potremo vederlo domani.
Importante, ci sono più formazioni titolari così. Se hai bisogno di certezze, leader per far risultato, lui lo è: si prende la responsabilità, sa come si fa nelle responsabilità. Lo stavamo aspettando e averlo recuperato come Demme, Lobo, ci fa tanto piacere, avere a disposizione  tanti elementi della rosa ci permette di sopperire al problema di Zielinski che non sarà della partita. Sono queste le qualità che faranno la differenza  nel resto del campionato e all’inizio o dopo Mertens sarà della partita.

Si parla di snobbare l’Europa League  per dedicarsi al campionato, la società invece propone il  biglietto gratis per gli U14:  domani ci saranno tanti bambini allo stadio, che direbbe ai ragazzi?
Facile il discorso, non diciamo le cose tanto per dirle  e non vogliamo ingannare nessuno,  vogliamo esser trasparenti. Per essere sicuri occorre esser coerenti con noi stessi e noi vogliamo essere così, si va in ritiro, si spendono soldi, si va per far stare lontani i calciatori dalle famiglie? Quando si è proposto il ritiro al comandante e al capitano hanno optato per il ritiro, per organizzarci meglio per l’impegno. Una delle insidie è che qualcuno cominci ad allenarsi meno bene per far si che il livello di qualità sia mantenuto anche in allenamento. Se  un giocatore non gioca per 10 mesi qualcuno ha un livello di attenzione corretto, altri no, in una rosa di livello come tutte le squadre che puntano alla Champions nel nostro campionato c’è compresa la gestione di partite come queste che possono aiutare a gestire il livello e la qualità del gruppo. Dal nostro impegno non snobberemo nulla, anche con lo Spartak volevamo farli divertire ma il nostro impegno glielo assicuro io e anche i calciatori.

Osimhen giovanissimo ma domani è già la sua 16° partita in 2 mesi, tantissimo: pensa che domani potrebbe essere una partita per farlo riposare un po’ e pensa come alternativa a Petagna o a Mertens? Il belga è preferibile come sottopunta o punta centrale?
Ci sono calciatori che hanno qualità e muscoli che sono differenti da altri e soprattutto  i calciatori di colore han questa potenzialità e si possono rigenerare in poco tempo e fare numeri in lunghezze ed espressione nella qualità, nelle corse, come O. Idem Koulibaly. Poi il giorno dopo vengono ad allenarsi e lo fanno senza problemi  in gruppo, in questo caso con questa rosa si può fare attenzione anche ad altre problematiche. Domani forse può anche essere della partita Osimhen, ma dal principio non lo faccio partire. Di quella ulteriore scelta già ne ho parlato prima: sottopunta o punta? Parlavo di qualità nello stretto, loro sono bravi a chiudersi e ripartire negli spazi, per quello sono in testa al nostro girone, anche se poi per vari motivi le caratteristiche per creare problemi  alla loro difesa ce l’hanno, uno palleggia nello stretto e l’altro la palla randellata la rende giocabile.

 

Adesso si aspettano molto dal Napoli: la pressione può essere  benzina psicologica o pressione da dribblare?
Se vuoi ambire a successi o classifica importanti sono cose da dover gestire sapendo che quando una cosa la racconti devi trovar qualcos’altro per proporre altre lezioni o ragionamenti. Gli altri imparano, son tutti lì a voler assorbire le qualità degli altri. Dobbiamo sapere che le squadre  che incontriamo sono motivate dai nostri risultati e classifica, da quel che facciamo e noi dobbiamo essere umili e consapevoli di lavorare più in profondità di quel che facciamo in settimana, è involontario il credersi più bravi e abbassare il livello, è il contrario invece.

C’è armonia nel gruppo, ha un segreto per  gestire una rosa che in passato pensavamo avesse problemi interni, una rosa unita adesso e lo dimostra in campo e nel gioco. E Lozano?
Il  segreto è l’intelligenza dei calciatori. Prima non c’era? Saranno subentrate cose differenti, abbiamo  a che fare con ragazzi intelligenti che sanno quel che devono fare, sono prigionieri dell’esibire professionalità, impegno, contesto gruppo, sono i risultati di gruppo non le individualità a fare la differenza, il saper coesistere e collaborare perché con collaborazione e contatto si fanno più risultati. Non ci  può essere un Napoli vincente senza risultati di squadra. Nessuna difficoltà ho trovato in un gruppo dispostissimo. Un  anno fa la mancata qualificazione alla Champions ha creato problemi a tutti, creando poco mercato ai calciatori, perché il risultato di squadra  non è stato portato a casa. La vetrina importante è il risultato di squadra.
Lozano: si esagera un po’, avevamo bisogno di determinate qualità per il risultato e lui ne è stato assolutamente  protagonista, poi ci sono 5 sostituzioni, la situazione cambia, arrivano palloni in area da tutte le parti e allora bisogna essere più fisici, dobbiamo abituarci. Lui  era dispiaciuto comprensibilmente ma poi al campo come ha reagito? Per come stava nel gruppo e come ha condiviso la vittoria è tutto a posto.

Zielinski è rischio Roma?
Una precauzione per non rischiarlo per Roma.

Quando un calciatore esce arrabbiato dal campo è difficile prendersela con lui: cos fa con episodi tipo Lozano?
Lo abbiam detto: se uno ha chiaro l’obiettivo del perché si lavora nel Napoli è tutto più facile, vincere le partite e se si vince le partite abbiamo  chiuso il cerchio, fatto il massimo del nostro e ci sono anche quelli che non giocano, ci sono i ruoli, le competenze. Può succedere nelle 5 sostituzioni, che ho bisogno di fare una cosa nei minuti finali e rimetto mano anche a quel che ho fatto prima, fa parte del mio ruolo, può esser sostituito anche uno che era subentrato, poi glielo spiego, potevo scegliere anche un altro però ci voleva anche un po’ di fisicità. Gliel’ho spiegato a Lozano e in allenamento ha fatto vedere che campione è stando dentro il gruppo divertendosi,

Rrahmani ha detto: siamo tutti leader in campo. Da Roma sembra si pensi alla partita col Napoli mentre il Napoli resta  concentrato esclusivamente sull’Europa League, è questa la svolta mentale?
Avere idee chiare aiuta. Da domenica ad oggi ho avuto del tempo a disposizione ma non ho avuto tempo di sviluppare  delle cose e non ho avuto tempo di pensare alla Roma, domani è fondamentale e i calciatori lo sanno e chi pensa altro ha scelto il luogo sbagliato.

Il capitano è sereno?
Serenissimo! È un leader di questa squadra, anche a un leader può capitare di sbagliare un rigore ma il comportamento è che nonostante lo sbaglio si continui a fare il Napoli senza contraccolpi e lui lo ha già dimostrato e più volte come  ho già detto. Sa  che c’è da reagire in certi momenti  e stare sul pezzo, ora è l’errore di un rigore ma può succedere. Cambiare rigorista non ci darebbe certezza del gol e probabilmente  si metterebbe a rischio certezze di cui non possiamo fare a meno. Il mio ragionamento è chiaro, come pure ci sono dei momenti nella partita particolarmente  emotivi, tipo l’episodio del rigore e ne parlerà coi compagni. Ho visto calciatori entrati negli ultimi 5, 2 minuti e sbagliare, di che parliamo? Ci vuole lealtà e onestà nei riguardi dei compagni e mettersi a posto da soli anche senza allenatore, lo stato emotivo l’allenatore lo percepisce ma anche in maniera diversa.

Il "vecchio" San Paolo ribolliva di passione, oggi invece questo entusiasmo sembra aver perso smalto. Ha ritrovato quel pubblico? Inoltre, la gara di Roma sarà particolare dal punto di vista ambientale?
L’entusiasmo che ho trovato da avversario sta ripartendo. Nelle ultime partite l’ho trovato così lo stadio. Se lei fosse un calciatore del Napoli questa percezione la subisce anche senza stadio pieno: questa qualità, l’amore, l’affetto dei tifosi del Napoli siamo costretti ad assorbirlo sempre senza stadio pieno. Quella scarica, i boati, sono ulteriori spinte ma te lo porti sempre dietro il commento del bambino, i saluti delle persone e molti dei ragazzi son fatti bene, Koulibaly per esempio lo ricorderà per sempre, Mertens è qui quasi da 8 anni.
Alla Roma non ho avuto tempo per pensarci, ho pensato solo a questa partita qua.