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VENERDÌ 29 APRILE 2022 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI: “MI ASPETTO DALLA SQUADRA UNA REAZIONE CORRETTA; FUTURO? A NAPOLI STO BENISSIMO, VOGLIO RIMANERE AD ALLENARLO”


Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Sassuolo presso il Centro Tecnico Konami di Castel Volturno.

Dopo una settimana molto importante e ricca di avvenimenti quali certezze ha in vista dei prossimi 90 minuti e se sono state gettate basi per un futuro insieme.
Le certezze sono quelle tracciate da ADL: spesso si racconta che il presidente sia come un caterpillar ma che ha dimostrato sensibilità riunendo tutte le componenti del Napoli Calcio per rinforzare il corpo unico verso la Champions e ci ha dato soddisfazioni durante la stagione. È stata la cosa giusta da fare. È stato presente agli allenamenti e la sua presenza dà sempre stimoli ai giocatori. Ha avuto la sensibilità di parlare con tutti alle cene, ha parlato coi ragazzi, rendendosi conto del momento attuale. Si riparte da queto gruppo compatto, forte, unito, che vuole ancor di più raggiungere l’obiettivo di inizio stagione: la Champions.   Futuro? Non abbiamo parlato di niente, siam tutti molto proiettati e determinati a voler far bene queste 4 partite, vista l’ultima trasferta di Empoli. Il presidente ha a cuore questo e ha trasferito questo messaggio qui, senza altra roba al suo incontro con noi.

Si parla di rifondazione della squadra: sente l’ambizione e la voglia di imbattersi in una nuova avventura col Napoli?
Se mi parlate di futuro, il mio futuro è domani, è l’allenamento, è la cena di stasera. Se poi per futuro intendete il futuro della mia professione allora è quello di avere un altro anno di contratto con opzione da parte della società e io voglio rimanere a fare l’allenatore del Napoli, ho firmato per 2 anni, mi sento benissimo qui in questo ruolo, in questa città e in società non vedo problemi. Ma quando parlate di futuro dei prossimi due anni allora è diverso. Noi che facciamo questo mestiere facciamo sempre riferimento alla partita successiva, quel che verrà poi verrà dopo la fine del campionato.

Ad oggi Spalletti come sta?
Come sto io in che senso? Nel senso della delusione dell’ultimo risultato?

Negli ultimi giorni.
Non sono contento dell’ultimo risultato e dell’atteggiamento della squadra, di quello che è avvenuto dentro la squadra  come non sono contenti nessuno tra i calciatori e nessuno in società. Ma poi va fatto il cosiddetto zoom out – che è il contrario di zoom in, che è un focus, poi in un campionato di calcio va sempre fatto uno zoom out. Mi sento benissimo nella situazione. Eravam stati bravi a creare una chance importante e non siam stati capaci di sfruttarla e dispiace a tutti. Se si fa zoom out, se si guarda un grafico allargato, completo, all’intervallo totale di tutta la stagione, io ci sto benissimo dentro questo risultato qui: siamo ancora in lotta per la Champions, che era quel che volevamo dall’inizio e ci siamo a 4 domeniche dalla fine. Siamo tranquilli di aver fatto bene il nostro lavoro.

Bastano anche a lei questi punti a disposizione per la Champions o vuole di più?
Mi aspetto che la squadra  abbia una reazione corretta per quel che ci è avvenuto anche se poi dentro quel risultato ci vedo – o meglio nell’analisi della partita – vedo cose fatte bene e anche altre fatte male – sono  10 minuti  di errori tecnici da noi analizzati, ad esempio siamo stati a volte troppo lunghi e abbiam preso quelle ripartenze che non dovevamo prendere. Noi guardiamo bene all’aspetto tecnico e prepariamo clip da far vedere alla squadra per far vedere quel che non va ripetuto. Un risultato così clamoroso fa ritirare fuori le stesse manfrine di ogni anno, le minestre riscaldate di questo che non parla con quello… non  è successo questo. Abbiamo fatto errori, perso una partita che non dovevam perdere per come l’avevamo preparata, anche se ci sono nel calcio dei risultati che ribaltano le logiche. Il presidente ha voluto darci una mano ben accetta e abbiam lavorato correttamente e vogliamo intanto vincere domani, poi si analizza il comportamento dei calciatori e mio dentro le partite.

ADL ha parlato di tifosi ‘Ingolositi’ sullo scudetto: lei si è ingolosito e perché?
Ingolosito vuol dire che ci ho creduto? Perfetto, secondo me perché la squadra in alcuni momenti aveva mostrato un calcio fantastico e di aver certe reazioni in base alle sconfitte altrettanto importanti. Per me era il momento di tentare di spingere sul gas e rendere responsabili  o almeno partecipe la squadra che si potesse lottare con quelli che si contendono ad oggi lo scudetto. Poi non ce l’abbiam fatta perché abbiam perso qualche  punto per strada più volte, punti che potevam portare a casa, ma poi occorre rendersi conto della realtà e accettare il risultato del campo, non portando la delusione ai livelli da oscurare la nostra qualificazione Champions, obiettivo per il quale siamo stati in lizza dalla prima partita, il nostro obiettivo e ci siamo stati sempre dentro a questo nostro obiettivo, mettendo 3-4 squadre del famoso condominio fuori, squadre  di un livello che ora sembra che facciano un gran campionato. Diciamo correttamente la cosa, anche se la delusione di non aver partecipato fino alla fine  a questa lotta è successa e ci dispiace soprattutto per i nostri sportivi che ci son stati sempre vicini e ci hanno dato una mano importante, anche vedendo i 4mila di Empoli.

Come valuta l’atteggiamento con Mertens e Osimhen insieme  dal primo minuto e questa può anche essere una soluzione domani?
Positivamente, hanno fatto buone giocate. Mertens e Osimhen  sono due calciatori problematici per le difese e squadre  avversarie, sono anche io un tifoso di Mertens come calciatore ma sono anche un allenatore e devo pensare all’equilibrio della squadra  e dentro la partita. Quando  dico che tecnicamente nell’analisi qualche volta siamo stati bravi a esser corti ad avere i reparti  equilibrati… Mertens ha altre caratteristiche, dobbiamo  esser più bravi a tener palla e a non prendere quelle ripartenze  che poi abbiam preso pur essendo in vantaggio. Domani o sempre possono sempre giocare insieme, domani è una partita scomoda perché loro sanno giocare a calcio. Dipende da chi tiene palla: se la tengono loro sarà dura, se la teniamo noi il pericolo sarà invertito. Mertens e Osimhen  possono giocare insieme.  

Tifosi: la risposta di Napoli domani è poco incoraggiante, cosa dice ai napoletani?
Che numero?

Parlo della prevendita domani.  3-4mila…
Sono 20mila…

(la domanda di Guido Baldari e Nicola Lombardo) Il dato da chi l’ha avuto? La fonte qual è?

Spalletti: Il  nostro rapporto con loro non cambia. Difficile non innamorarsi del Napoli essendo a Napoli, anche se non fai vita mondana come me, se ti giri intorno percepisci sensazioni che ti impongono e penso per quel che mi han manifestato anche dopo la sconfitta, pur amareggiati, che è una reazione del tifoso dispiaciuto perché innamorato di questi colori e di chi li indossa. I tifosi sono innamorati della maglia e di tutti quelli che la vestono e vogliono sostenerli. Se poi vogliamo tradurlo per forza in un momento di difficoltà come riportato… mi auguro sempre di trovarmi di fronte a una città che reagisce così, in futuro intendo, per la reazione che ho visto, reazioni belle che ho visto, di facile lettura, anche se di dispiacere, reazioni di amore.

De Laurentiis ha espresso la sensazione che le altre corressero di più del Napoli:  è una sensazione supportata dai dati in vostro possesso o no?
Fa parte di quel che è stato il discorso tecnico-tattico di prima. Quando sei in fase offensiva e rimani con uno o due sopra la linea della palla e non sei bravo a gestire l’uomo contro uomo e fai 10 metri indietro, all’occhio dello spettatore appare una difficoltà della preparazione della squadra  e della condizione fisica della squadra ma non è così, è una cosa tattica. Se non hai equilibrio e le distanze giuste, devi riaggredirla bene la palla nella stessa zona dove l’hai persa. Se sei in fase offensiva – come facciamo spesso – a me non  piace che sian tutti ad aspettare in area di rigore gli avversari, si vuole andare ad attaccare e fare la partita. Poi ci sono momenti in cui siam tutti al limite area a difenderci, ma intenzionalmente siamo così. Può sembrare che siamo meno in condizione ma i nostri dati non ci danno risultanze differenti dalla regola e normalità.

Meret come sta psicologicamente parlando e domani sarà titolare?
Sta come tutti quelli che commettono un errore. Non solo lui ha fatto un errore, l’ho commesso anche io nel chiedere di giocare sempre la palla coi piedi anche se lui vorrebbe buttarla più via. È questione di impostazione mentale. Per me il portiere se non lo è già, diventerà un  giocatore di movimento. Il portiere deve anche saper costruire non solo parare, saper iniziare l’azione come i difensori. In tutte le squadre -  lo dicono gli allenatori giovani non solo io - all’estero, tutti ti vengono addosso uomo contro uomo e non hai possibilità di cominciar facilmente l’azione dalle retrovie e hai bisogno sempre di un portiere forte coi piedi. Una condizione che si allena per portare palla da un lato all’altro e nel far questo o migliorarlo c’è dentro qualche errore, perdere qualche decimo di secondo in più. È un errore, il primo è il mio, probabilmente anche qualche suo compagno si doveva far più vicino… anche lui è chiamato in causa oltre me nell’errore. Poi ci sono quelli che dicono che la palla doveva essere recuperata prima… insomma siam tutti coinvolti. Il calciatore ha lavorato bene e domani può essere riscelto lui o no. Sia lui che Ospina sono portieri forti.

Demme come sta e che tipo di collocazione dare a un calciatore che ha un po’ di carburante…
Sta bene e sarà convocato e dentro le possibilità di esser scelto. Sa fare più cose, è un professionista eccezionale  e un ragazzo intelligente. Ha qualità facili da individuare, sa giocar palla, rapido nel girar palla, è forte fisicamente, viene addosso senza timore dei contrasti seppur con la sua stazza ma non gli puoi chiedere di prendere rinvii del portiere avversario ma ci salta, ci mette fisico, qualità, sa giocare davanti alla difesa o a centrocampo, sa adattarsi a più  zone in campo e si ritrova anche in altre zone essendo molto disponibile al sacrificio e se la cava in altre zone.

L’assenza di Di Lorenzo. Il suo valore  tecnico e il suo spessore come uomo spogliatoio… come procede il recupero?
Ha parlato bene di spessore: lui va nell’extra, super forte, non semplicemente forte, va sempre in OVER. Ricerca sempre cose e soluzioni nuove e non gli importa, la soluzione la trova da solo. Quando  gioca è leader anche se un leader taciturno, avercelo è differente da non averlo. Per domani è  da valutare bene anche se Zanoli ha fatto vedere di essere forte in prospettiva e di avere molte cose che somigliano a Dilo. Ha bisogno di esperienza in più, ovvio. Domani va valutata bene la sua reazione oggi, è andato bene ma essendo diretti è una cosa che sceglie lui. Nella delicatezza del problema è lui che deve sentirsi tranquillo anche se per il momento non è come prima che gli succedesse. Sono convinto di far bene a far scegliere a lui.

Napoli vive di passioni ed emozioni: c’è un po’ di tristezza e amarezza al momento e sarebbe bello sentir dire a Spalletti di voler vincere ripartendo da quei giocatori leader che pur sono in scadenza…
Un passo alla volta: siamo innanzitutto orientati a stringerci intorno al nostro obiettivo. Prima era tutto ed ora è ancora qualcosa in più questa qualificazione Champions. Quando eravamo primi era il momento di parlare anche di qualcosa d’altro, ora è il momento di parlare di questo e di sapere che domani se non abbiamo un comportamento corretto sarà difficilissimo. È un traguardo, una cosa molto bella da far vivere ai nostri tifosi.