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MARTEDÌ 8 GIUGNO 2021 - NEWS

SUPERLEGA – ‘ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE’, LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE ATTESA TRA 8-14 MESI


L’iter giudiziario potrebbe essere abbreviato, considerandolo ‘procedimento accelerato’


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Sport.es

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (TJUE) tarderà tra gli 8 ed i 14 mesi per decidere se ci sia stato o meno abuso di posizione dominante da parte della UEFA nel 'caso Superlega' e pertanto conoscere finalmente se il progetto portato avanti da Real Madrid, Barcellona e Juventus abbia o meno garanzie di futuro, secondo quanto appreso da Efe da fonti giuridiche vicine al procedimento.

Di solito, in casi come questo è che la Corte impieghi fino a due anni per risolvere il conflitto, sebbene poi, quando si tratti di un procedimento accelerato, il periodo si può ridurre a 8 o 9 mesi dopo aver sollevato una questione pregiudiziale da parte del Tribunale Commerciale 17 di Madrid alla Corte Europea perché si compiano misure cautelari di fronte a possibili sanzioni della UEFA verso i tre club che difendono la Superlega europea.

Giovedì scorso, secondo varie fonti consultate da Efe, i due organismi  che presiedono il calcio mondiale, alias UEFA e FIFA, hanno ricevuto la comunicazione del Tribunale Commerciale di Madrid che impedisce di sanzionare Real Madrid, Barcellona e Juventus.

Secondo Cadena Ser anche il Ministero della Giustizia di Svizzera ha dato lo stop. In tal contesto, i club attendono il prossimo parere della UEFA e in funzione della sua decisione, stabiliranno la loro strategia giuridica, conoscendo già che la Corte Europea non emetterà alcuna sentenza fino al pieno svolgimento della Champions League nel 2022.

L’ordinanza dell’ 11 maggio ha sollecitato a Madrid che la questione pregiudiziale fosse trattata con procedimento di urgenza ed accordò la sospensione del procedimento di giudizio ordinario finché la Corte UE non si pronuncerà sull’ammissione e/o risoluzione della medesima, restando vigenti le misure cautelari adottate lo scorso 20 aprile.

Il documento include sei domande al tribunale, riferite ad una eventuale esistenza di abuso di posizione dominante di UEFA e FIFA in accordo alla normativa comunitaria, secondo gli articoli 101 e 102 del Trattato dell’ Unione Europea (TFUE), all’impedire l’organizzazione di altre competizioni fuori dal suo ambito.

Il giudice che argumenta la sua consultazione alla Corte in ragione della natura e  significato degli interessi nella disputa, dopo aver adottato delle misure cautelari senza ascoltare la parte imputata - UEFA e FIFA, si interroga anche sulla conformità al trattato delle possibili sanzioni che UEFA e FIFA potrebbero adottare contro i  club facenti parte della Superlega e i loro giocatori.

La UEFA ha annunciato dal canto suo l’inizio di una indagine disciplinare per una eventuale violazione del suo marchio legale da  parte di Real Madrid, Barcellona e Juventus, i tre club che espressamente non hanno rinunciato al progetto come invece avevano fatto gli altri nove: Arsenal, Milan, Chelsea, Atletico Madrid, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham.

L’articolo 101 del Trattato segnala che "saranno incompatibili con il mercato interno e saranno proibiti tutti gli accordi tra le imprese, le decisioni di associazioni di impresa e le pratiche concertate che possano danneggiare il commercio tra gli Stati membri e che abbiano come oggetto o effetto l’ impedire, restringere o falsare il gioco della competenza nel mercato interno.

L’articolo 102 recita che "sarà incompatibile con il mercato interno e sarà proibito, nella misura in cui possa danneggiare il commercio tra gli Stati membri, lo sfruttamento abusivo, da parte di una o più imprese, di una posizione dominante nel mercato interno o in una parte sostanziale dello stesso”.

Il tribunale ha accolto lo scorso 19 aprile la domanda della European Super League Company SL, che sollecita misure come quella nella quale si dichiara che UEFA e FIFA hanno abusato della loro posizione dominante, in violazione dell’articolo 102 del Trattato.

Questo per attribuirsi la facoltà discrezionale di proibire la partecipazione a competizioni alternative, nonostante esista un conflitto di interessi e per aver obbligato i club e potenzialmente la Superlega a cedere i diritti di sfruttamento delle competizioni alle quali partecipano.

Si dichiara inoltre che gli articoli 22, 67, 68, 79, 71, 72 e 73 degli Statuti FIFA, l’articolo 6 del Regolamento FIFA Partite Internazionali e gli articoli 49 e 51 degli Statuti UEFA sono incompatibili con gli articoli 101 e/o 102 del Trattato dell’Unione Europea.

Allo stesso modo richiede che si risolva che stanno impedendo la libera concorrenza nel mercato, imponendo restrizioni ingiustificate e sproporzionate alla Superlega, in violazione dell’articolo 101 del Trattato e che si ordini la cessazione delle condotte anticoncorrenziali descritte e si proibisca la futura reiterazione.

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