A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Pepe Reina, ex portiere del Napoli, ha concesso un'intervista al portale dell'Ambasciata di Spagna in Italia. Vi proponiamo di seguito alcuni passaggi. Hai vissuto quattro anni a Napoli, una città famosa per
la sua passione e calore. Che ricordi hai di quel periodo? Napoli è stata una
città che ha conquistato profondamente sia me che la mia famiglia. La gente
somiglia molto a quella del sud della Spagna e quella quotidianità, che
all’inizio può sembrare un po’ caotica, finisce per affascinarti completamente.
È successo proprio così anche a noi, come dice infatti un popolare detto
napoletano: “A Napoli si piange due volte, una quando arrivi e un’altra quando
te ne vai”. È il famoso “scudetto perso in albergo” una delle
delusioni più grandi della tua carriera? Abbiamo totalizzato
91 punti senza però vincere il campionato, un fatto mai accaduto prima nella
storia della Serie A. Tuttavia, grazie al gruppo competitivo e umano che
formavamo, non potrei mai definire quell’anno una delusione, anzi, al
contrario. Dallo scorso luglio sei tornato a vivere in Spagna e
alleni l’Under 19 del Villlareal. Sarai un allenatore più tattico, influenzato
dalla scuola italiana, o più legato alla filosofía che ti ha formato a La
Masia? E a quale, dei grandi allenatori che hai avuto nel corso della tua
carriera, ti piacerebbe ispirarti? Mi considero un
privilegiato ad aver avuto l’opportunità di lavorare con alcuni dei migliori
allenatori della storia del calcio. Tuttavia, mi identifico profondamente con
la filosofia di Maurizio Sarri e mi piacerebbe avvicinarmi al suo stile di
gioco e al suo modo di gestire lo spogliatoio.
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