A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
L’ex attaccante del Napoli Giacomo
Raspadori, oggi all’Atletico Madrid, ha rilasciato un’ampia
intervista al Corriere dello Sport, ripercorrendo gli ultimi anni tra
Italia e Spagna. Uno dei temi è stato il possibile
approdo all’Atalanta:
«Lo scorso gennaio c’era stato un interessamento perché giocavo poco, ma nulla
di concreto. Il Marsiglia di De Zerbi ha insistito molto, in inverno e in
estate, poi non se ne è fatto nulla. Per me De Zerbi è stato determinante fin
dai tempi della Primavera del Sassuolo: lo considero un padre calcistico». Confronto Conte–Simeone:
«Sono entrambi tosti ed esigenti. Con Conte si lavora un po’ più sulla tattica
e sul volume, qui all’Atletico c’è più intensità e tanti lavori specifici col
pallone. Sono diretti, parlano in faccia: è fondamentale». Chi si arrabbia di più?
«È una bella lotta… tra un po’ di tempo ve lo saprò dire». Sulla scelta di restare al Napoli
fino a giugno:
«Ho fatto bene. Dopo aver parlato con Conte ero convinto di poter diventare
importante, e così è stato, anche se ho sfruttato l’infortunio di qualche
compagno. Rivincere lo scudetto è stato incredibile».
Infine l’approdo a Madrid e il
legame con Napoli:
«Mai avrei immaginato di indossare una maglia così importante. Casa a Napoli?
No, ero in affitto. Ma quella città la porto nel cuore, lì abbiamo costruito la
nostra famiglia. Ora mia figlia dice già qualche parola in spagnolo… e ci fa un
certo effetto».
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