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LUNEDÌ 8 MARZO 2021 - REDAZIONALE

O CAPITANO! MIO CAPITANO!


Lorenzo Insigne ha raggiunto la consacrazione definitiva?


 
     
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A cura di: Ciro Gaipa
Fonte: Napolicalcionews.it

«O capitano! Mio capitano!». Lorenzo Insigne sale in cattedra e trascina il Napoli con l'ennesima prestazione sontuosa, rimarcando con forza il suo ruolo da leader tecnico. Alla soglia dei trent'anni e con un grande appuntamento previsto in estate (l'Europeo con la Nazionale), il talento di Frattamaggiore ha raggiunto la piena maturità professionale e soprattutto la continuità in campo che ci si aspettava da un talento cristallino come il suo.

Attaccante esterno o terzino, non fa differenza, Lorenzo percorre quella corsia mancina come se fosse casa sua: avanti e indietro, senza perdere lucidità e mantenendo una grande freddezza sotto porta. È riuscito, nel corso del tempo, a centellinare le energie e a sfruttarle nel migliore dei modi per poi colpire l'avversario nel momento giusto, mettendo in pratica tutte le sue migliori qualità e abbinando una grande intelligenza tattica a supporto delle sue straordinarie caratteristiche tecniche.

Anche ieri, contro il Bologna, un'altra prestazione sontuosa sotto tutti i punti di vista: oltre la doppietta decisiva per battere gli emiliani e conquistare tre punti fondamentali in classifica, Insigne ha raggiunto la totale consapevolezza dei suoi mezzi, oltre che un ritrovato sorriso dopo l'amaro episodio di Reggio Emilia con lo sfogo a caldo che era stato solo frutto di un momento di rabbia. Perché lui, quando perde, lo fa sempre tre volte: "da capitano, da calciatore e da tifoso del Napoli...", come sottolineava nei giorni scorsi il suo procuratore intervistato da un'emittente radiofonica.

Ma Lorenzo è così, che piaccia o meno, un calciatore straordinario ma anche una persona umile e un tifoso dispiaciuto quando il risultato del campo non rispecchia le aspettative. E da tifoso la sua sofferenza è anche la nostra, così come la nostra gioia è anche la sua. Perché da Capitano il peso della maglia raddoppia e le critiche, spesso feroci e ingiustificate, mostrano le fragilità di una persona che per questi colori lotta e suda in ogni istante di ogni partita.

«O capitano! Mio capitano!», come recitavano nell'Attimo Fuggente di Robin Williams. Che sia la sua consacrazione definitiva? Ai posteri l'ardua sentenza...