TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



LUNEDÌ 30 NOVEMBRE 2020 - ESTERO

MARADONA, IL LEGALE DELL’INFERMIERA: “È CADUTO E HA BATTUTO LA TESTA E LA PRESSIONE ERA TROPPO ALTA”


I battiti erano arrivati a 115, in un paziente cardiopatico non dovrebbero superare gli 80


 
     
0


A cura di: Maria Villani
Fonte: 0221.com.ar

Rodolfo Baqué, il legale che rappresenta Dahiana Madrid, infermiera di Diego Maradona, ha affermato che l’ex campione non è stato curato per il cuore e che ha battuto la testa durante una caduta.

Dopo le perquisizioni in casa e nella sua clinica, Leopoldo Luque, il neurochirurgo amico di Diego Maradona ha parlato mentre si indaga se ci sia stata negligenza medica nella morte dell’asso argentino. Ha parlato anche Rodolfo Baqué, avvocato di una delle infermiere del Diez.

Dopo una serie di contraddizioni, nelle ultime ore, l’ equipe medica capitanata dal Dr. Luque è finita nel mirino delle indagini e la causa è stata inquadrata come presunto “omicidio colposo”.

Dahiana Madrid, una delle infermiere che si occupava di Maradona nella contea di San Andrés, ha reso dichiarazioni due volte in Procura, in qualità di testimone e potrebbe ampliare la sua testimonianza nelle prossime ore. “Ha cominciato il servizio di venerdì, 10 giorni prima della morte di Diego Maradona. Il lunedì successivo lo ha accompagnato al bagno ed il paziente le ha chiesto di allontanarsi, di non restare più con lui. Lei gli somministrava soltanto le pillole prescritte dalla psichiatra. Non lo ha più rivisto”, ha dichiarato oggi l’Avv. Rodolfo Baqué.

Secondo il legale, la sua assistita non ha avuto contatto diretto Maradona da 8 giorni ed ha rivelato che il tecnico del Gimnasia era caduto battendo la testa una settimana prima della sua morte. Questo era successo in piena ripresa dall’intervento chirurgico per ematoma subdurale. In questo ambito, ha dichiarato che l’ equipe aveva informato di quanto accaduto, senza però procedere con alcuna indagine per determinare se ci fosse stato un qualche danno.

“È caduto ed ha battuto. Non lo hanno portato all’ospedale a fare una risonanza o una tomografía. Nessuno lo ha portato da nessuna parte. In quel momento, quando è caduto lo hanno sollevato. Non è stata un gran colpo, però la caduta c’è stata. Lui ha detto che aveva battuto il lato destro, quello opposto a quello dell’operazione. È stato sollevato e Maradona ha continuato con la sua solita vita”, queste le dichiarazioni rese a TN.

L’Avv. Baqué ha spiegato che Dahiana osservava un turno di 12 ore dalla mattina e lavorava nella casa di campagna i giorni feriali. Allo stesso modo, ha affermato che la responsabilità della Madrid era di somministrare a Maradona le pillole prescritte dalla D.ssa Agustina Cosachov, psichiatra e realizzare un check-up generale dei segni vitali di Maradona.

“L’infermiere del turno di notte gli misurava la pressione. Il giorno prima della morte, la pressione arteriosa di Maradona era 130-100 e le pulsazioni al minuto erano arrivate a 115. Per un paziente cardiopatico il limite dev’essere 80. Quello che è successo si è visto poi.

Il corpo di Maradona stava avvisando che sussistevano dei problemi con la sua frequenza cardiaca e non è stato assistito, nè si era intervenuti con una di quelle pillole che di solito prendono i pazienti coronarici per mantenere la frequanza ad 80 (...) Nessuno aveva preso nota delle avvisaglie che stava dando il cuore di Maradona. Si sono dimenticati del cuore di Maradona”.

“La prima responsabilità è del medico, e  la seconda è della famiglia”, ha dichiarato l’avvocato sulla dolorosa situazione che ha subito El Diez negli ultimi giorni di vita. “Anche il bagno non era in una stanza. Gli avevano messo a disposizione un bagno portatile”, ha segnalato prima di ribadire un altro fatto specifico legato al tragico esito: “Maradona non era in condizione di decidere”.

Più tardi, il legale ha dichiarato a C5N che non vuole che la sua assistita faccia la fine dei processi Dalmasso o del Caso García Belsunce, con otto anni per tribunali per finire assolta ".

D’altro canto, ha cercato di chiarire quanto accaduto con l’ultima dichiarazione di Madrid, resa lo stesso mercoledì della morte di Maradona, nella quale Madrid ha scritto che alle 9.30 Maradona si era rifiutato di sottoporsi agli accertamenti medici.

“Quanto inserito nel rapporto è che il paziente rifiuta di essere controllato o che gli si misuri la pressione o questioni di questo tipo. Era come se in quel giorno alle 9 del mattino avesse detto che era stato con Maradona. Questo non corrisponde a verità. Quello che ha detto è che lo ha messo perchè era una negativa generica già dalle giornate precedenti. Lei ha cominciato questo venerdì, gli ha misurato la pressione, poi basta”, ha dichiarato Baqué.