A cura di: Claudio Donato
Fonte: Napolicalcionews.it
In vista del derby campano tra Napoli e Benevento, abbiamo raggiunto il difensore del club sannita, Federico Barba. Con lui abbiamo analizzato gli aspetti principali di questo derby, soffermandoci sullo straordinario spirito di gruppo che ha consentito alla Strega di disputare un campionato che sta andando al di là delle più rosee aspettative.
Federico, domenica c'è questo derby col Napoli. I partenopei sono alle prese con tanti assenti e stanno giocando ogni tre giorni. Il Benevento, invece, viene da buone prestazioni ed è una squadra difficile da affrontare. Che gara ti aspetti?
“Il Napoli è una grande squadra a prescindere dalle assenze. Sappiamo che sarà una partita difficilissima. Tra l’altro, giocheremo fuori casa ed è un match che affronteremo con molta attenzione. La possibile stanchezza che, probabilmente, potrà derivare dalla partita di Europa League contro il Granada, è qualcosa che conta fino a un certo punto. Il Napoli ha una rosa importante ed è abituato a giocare spesso. A prescindere da chi giocherà, per noi sarà un match molto difficile”.
Hai militato in Spagna nello Sporting Gijón e nel Valladolid, pertanto, conosci bene l'ambiente. In trasferta, che tipo di squadra è il Granada?
“E’ un ambiente complicato, hanno una buona squadra e un ottimo tifo. Sanno cosa devono fare e giocano seguendo una identità ben precisa. Le mie partite contro il Granada sono state sempre molto dure. In casa loro, ricordo che segnai anche un gol”.
Che cosa ti ha colpito della città sannita e del mister?
“E’ una città molto tranquilla, dove si vive serenamente. Il mister ha una mentalità vincente, non molla mai, neanche un secondo, e ci sta insegnando molte cose”.
Sei d'accordo se dico che l'arma vincente di questo Benevento è lo spirito di gruppo? C'è un attaccamento tra di voi che raramente si nota. È un qualcosa che vale più di ogni modulo. Le lacrime di Foulon, dopo il rigore annullato dall'arbitro contro la Roma, ne sono la dimostrazione tangibile.
“Certo. Siamo un gruppo con una mentalità forte e sono contento che si percepisca anche in campo”.
Le tue prestazioni, sia da esterno difensivo che da centrale, sono sempre state egregie. Dove pensi di esprimerti al meglio?
“Ti ringrazio. Forse, la mia arma migliore sta diventando la duttilità. Sono convinto di poter fare bene sia in una difesa a tre che a quattro. E’ importante giocare e aiutare la squadra”.
Contro il Napoli, il tecnico Inzaghi ha chiesto qualcosa di particolare alla linea difensiva?
“Sì. Abbiamo provato alcune cose ieri mattina, ma lo facciamo per ogni gara. Dobbiamo fare attenzione ad alcuni aspetti, ma ci stiamo preparando bene”.
Mancano 15 punti, ma forse qualcosa in meno, alla conquista del vostro scudetto. Contro Verona e Spezia altri due partite importanti. Gara dopo gara è aumentata la convinzione di potercela fare. Che cosa vuoi dire ai vostri tifosi, che soffrono molto per non poter essere il dodicesimo uomo in campo?
“Siamo molto dispiaciuti che i tifosi non possano godersi questo percorso. E’ un peccato, ma ci sono delle situazioni che in questo momento non permettono la loro presenza. Ancora non abbiamo fatto nulla e dobbiamo rimanere con i piedi ben saldi a terra. E’ sempre difficile fare punti, già contro il Napoli sarà una gara importante. I punti cominciano a pesare”.
Quale reputi sia la tua caratteristica migliore? Personalmente mi ha colpito il senso di posizione che hai in campo.
“Ti ringrazio mille. Nella mia carriera ho incontrato sempre ottimi allenatori, che mi hanno dato tantissimo. Anche l'esperienza all’estero mi ha plasmato molto”.
Federico Barba è garanzia di grande affidabilità. Quindi, ancora tanti anni con i colori giallorossi?
“Io sono arrivato a gennaio e qui mi trovo benissimo. Al momento, però, penso soltanto a fare bene e raggiungere il prima possibile quello che è il nostro scudetto”.
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