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DOMENICA 2 MAGGIO 2021 - STAMPA

DIARIO OLE’ – MARADONA, LA COMMISSIONE MEDICA: “AGONIA PROLUNGATA, PAZIENTE ABBANDONATO AL DESTINO”


La commissione medica indagatrice ha prodotto un  documento di 70 pagine


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario Olè

A 5 mesi dalla morte di Diego Armando Maradona venerdì scorso è emerso un documento che contiene le conclusioni dei periti che compongono la Commissione Medica incaricata di condurre le indagini sulle cause del decesso del Diez. E, allo stesso tempo,  responsabilizza l’entourage e gruppo di specialisti che prendevano le decisioni mediche. Leopoldo Luque, medico personale,  e Agustina Cosachov, la psichiatra, sono i più coinvolti.

La Commissione Medica che investiga su richiesta degli organi di Giustizia le cause del decesso ha prodotto un documento di 70 pagine che Maradona "iniziò a morire, almeno 12 ore prima" del momento nel quale è stato ritrovato senza vita nel suo letto e ha sofferto “un periodo di agonia prolungata". Il documento è stato elaborato da una commissione interdisciplinare di 20 periti convocata dalla Procura Generale di San Isidro che cerca di stabilire se il decesso di Maradona può essere stato causato da abbandono di persona o da omicidio colposo (involontario).

Maradona è morto da solo nel suo letto in una casa ubicata nel barrio privato di Tigre, dove era alloggiato in ricovero domiciliare dopo aver subito una operazione alla testa per un ematoma. Il documento della commissione medica conclude che "ci sarebbero state più  chances di sopravvivenza" se ci fosse stato un ricovero adeguato in un centro assistenziale polivalente.

"Considerando il quadro clinico, clinico-psichiatrico e il cattivo stato generale, avrebbe dovuto continuare la sua riabilitazione e cura interdisciplinare in un istituto adeguato", ha ribadito la commissione. I periti hanno indicato che Maradona "non era in possesso pieno delle sue facoltà mentali, né era in condizioni di prendere decisioni sulla sua salute" al momento delle sue dimissioni dalla clinica Olivos, luogo dove era stato operato settimane prima.

Nei giorni precedednti, Diego aveva insistito nel lasciare la clinica ed aveva rifiutato di esser condotto in un altro centro medico, secondo il suo medico curante, Leopoldo Luque. Tra le conclusioni, la commissione sostiene che "sono stati ignorati i segnali di rischio di vita che presentava" e le cure infermieristiche nelle ultime settimane "erano piene di deficienze ed irregolarità" e con mancanza di controlli.

"L’ equipe medica curante ah rappresentato pienamente la possibilità del risultato fatale rispetto al paziente, essendo assolutamente indifferente  a tale questione, non modificando la sua condotta ed il piano medico/assistenciale tracciato, mantenendo le omissioni pregiudiziali precedentemente contestate, abbandonando 'alla sorte' lo stato di salute del paziente", accusano i periti nel documento.

Nella  causa giudiziaria aperta per la morte del Diez sono indagati e pertanto imputati, la psichiatra Agustina Cosachov, il neurochirurgoe medico curante Leopoldo Luque e lo psicologo Carlos Díaz, oltre che l’infermiera Dahiana Gisela Madrid, l’infermiere Ricardo Omar Almirón, una dottoressa coordinatrice, Nancy Forlini ed   un coordinatore degli infermieri, Mariano Perroni.

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