A cura di: Redazione
Fonte: SKY Sport
Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa a due giorni da Napoli-Como. Ecco le sue parole: Come si gestisce questo primo posto un po' inatteso? "Lavorando seriamente. Sappiamo benissimo che siamo all'inizio e come dico
sempre è un periodo di assestamento un po' per tutte le squadre. Il fatto che
in vetta si siano alternate sei squadre diverse dimostra questo. Per noi è
importante che anche in un periodo di assestamento venga messo fieno in
cascina: ti fa essere più tranquillo anche quando arriverà qualche momento un
po' più duro. Noi continuiamo a credere nel percorso che stiamo facendo,
crescendo nelle conoscenze, nella voglia e in tutti i concetti tattici. Devo
dire che sono molto soddisfatto perché ho il piacere di lavorare con un gruppo
che mi dà ampia disponibilità" L'ha colpito il Como di Fabregas? E da giocatore pensava
potesse impattare così bene?
"Insieme a lui ho vinto al Chelsea, abbiamo condiviso
momenti importanti. Ho sempre pensato potesse intraprendere la carriera da
allenatore: giocava in mezzo al campo, faceva domande ed era curioso. Sono
molto contento per lui, si sta dimostrando preparato. Il Como la indico come
rivelazione: poteva fare 9 punti nelle ultime tre partite. E hanno giocatori
futuribili come Paz e Perrone, altri esperti come Sergi Roberto e Cutrone. Ci
creerano problematiche e arrivano con entusiasmo. Noi non ci faremo cogliere
impreparati". Quasi 50mila spettatori in media a partita a Napoli: quanto
è importante avere uno stadio di proprietà?
"In Italia purtroppo siamo indietro. Ho lavorato in
Inghilterra: lo stadio di proprietà e il centro sportivo diventano elementi
fondamentali per la crescita del club. In Inghilterra è così anche nelle serie
inferiori. Piano piano bisognerà farlo anche in Italia: abbiamo stadi storici,
io troverei il modo per renderli più accoglienti. Ma non sono d'accordo nel
cambiarli completamente, ad esempio San Siro: ci sono strutture che vanno
migliorate, però mi dispiacerebbe se diventassero pezzi da museo". Lukaku quanto è vicino alla condizione ottimale?
"Sta lavorando e stiamo iniziando con gli stessi
carichi rispetto agli altri. Lui ha bisogno di lavori specifici, ma è un
giocatore che inizia a stare in buona condizione. Si è integrato alla
perfezione nel gruppo e per me è un giocatore che sposta sempre gli
equilibri". Che miglioramento si aspetta dal Napoli?
"Come tutte le squadre lavoriamo per continuare a
migliorare sotto tutti i punti di vista dalla gestione alle scelte in campo. Fa
parte dal percorso: stiamo lavorando tanto, a me piace vedere la disponibilità
dei ragazzi nel voler apprendere sempre di più. Sono passati solo tre mesi: ci
sono margini di miglioramento, intanto la squadra sta già crescendo". Pensa che Kvara sia nervoso?
"Non ho visto se ha reagito così dopo il cambio. Ha
fatto una buona partita, sicuramente era un po' nervoso per alcune decisioni
dell'arbitro. Questo nervosismo a me fa piacere, significa che è presente.
Sente la sfida e la partita, lo vedo molto coinvolto anche emotivamente". Pensa ci sia un problema tra le società e gli ultras? E la
squadra come vive questa situazione?
"Non ho avuto contatti con i tifosi del Milan (come
emerso dall'inchiesta ultras, avrebbero apprezzato il nome di Conte come nuovo
allenatore, ndr). La stima del 'tifoso sano' mi fa piacere indipendentemente
dai colori indossati in carriera. Ho letto degli arresti a Milano: non so
benissimo la situazione e non sarei corretto ad esprimermi. Posso dire che il
calcio è felicità e il suo motore è la sana passione del tifoso. Dovremo essere
bravi a proteggerlo". Come gestite questo entusiasmo a Napoli?
"La passione fa per noi. Vedere i nostri tifosi così
passionali fa piacere. Vogliamo condivere tutto coi nostri tifosi: lo facciamo
dando il 100% in ogni partita. In questo modo condiviamo la loro passione,
perché ce l'abbiamo anche noi. Si sta creando la giusta alchimia: non voglio
che noi ci chiudiamo, questa pressione deve essere una sana responsabilità.
Napoli vive di passione, ti avvolge e ti regala qualcosa di incredibile. Deve
essere un connubio forte al di là del risultato. L'impegno non dovrà mai
mancare". Che valore dà alle performance individuali nel miglioramento
di squadra?
"Ogni giocatore, dopo l'esperienza con me, sarà
migliore. Non sono presuntuoso, lo dice la storia e so quello che lascio alla
squadra. L'anno scorso sono stati subiti 48 gol in campionato e la difesa era
tra le peggiori in casa. Le responsabilità erano di tutti, perché si difende
insieme così come quando si attacca". L'equilibrio in campo vale anche con la coppia
Anguissa-McTominay così come è stato per la coppia Lobotka-Gilmour?
"Dipende dalle caratteristiche. Gilmour mi sta mettendo
in difficoltà, perché è forte e intelligente ma ha Lobotka davanti. Sono due
giocatori che però possono giocare insieme. Diverse il caso di Anguissa e
McTominay: penso sia necessario avere anche un regista". Alla squadra chiederà 9 punti da qui al Milan?
"Chiedo loro di lavorare, perché metto i giocatori
nelle condizioni di chiedere i tre punti. E ogni vittoria è difficile da
conquistare nel campionato italiano. Per questo dobbiamo essere dei martelli e
sapere che ogni partita può farci stare più tranquilli".
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