A cura di: Antonietta Del Vecchio
Fonte: Napolicalcionews
Un nuovo fascicolo è stato aperto dalla Procura federale
sulla vicenda calcioscommesse che ha coinvolto tesserati del Benevento,
dopo le squalifiche di Christian Pastina e Francesco Forte.
Secondo il Corriere dello Sport il nuovo fascicolo è figlio di
quello che portò all’apertura dell’indagine da parte della Procura di
Benevento: ora è a carico di dieci tesserati, anche di Serie A e Serie B. Dopo
i 10 nomi venuti fuori ieri (tra cui l'ex giallorosso Buonaiuto)oggi ne sono
trapelati altri tra cui Alessandro Vogliacco che, secondo la
procura, risultava intestatario di quattro conti gioco, uno di questi
utilizzato per scommettere direttamente sulle partite. Ci sono stati riscontri
anche su Pietro Martino del Cosenza, su Giuseppe Di
Serio dello Spezia, su Marco Sau, all’epoca dei fatti in
forza alla Feralpisalò e attualmente non tesserato, e sugli altri ex Benevento
Emanuele Agnello e Dejan Vokic. Tra i dilettanti,
sono stati fatti i nomi di Altobelli del Terracina, di Perlingeri della
Virtus Pompei e di Davì del Nardò. “Al centro dell’indagine – continua il Corriere dello Sport
-, il magazziniere del club giallorosso Ernesto Addazio, che
risultava essere intestatario di 6 conti: due li avrebbe utilizzati per
effettuare oltre 2000 scommesse su match di tutti i campionati professionistici
e sulle coppe europee. Avrebbe puntato sul torneo al quale partecipava anche
Sau; mentre Vogliacco, quando indossava la maglia del Benevento, avrebbe
scommesso solo sulla Primavera e sui tornei stranieri“.
“A tutti è stata contestata la violazione dei principi di
lealtà, probità e correttezza – conclude il giornale -. Oltre a questa
contestazione, è presente nei vari capi di imputazione della procura Figc
ovviamente l’articolo 24, quello che vieta espressamente ai tesserati federali
di scommettere sul calcio. Come detto, qui non siamo più nei meandri dei
circuiti illegali: sarebbe avvenuto tutto alla luce del sole. Nel calderone è
finito pure Berardi, la bandiera del Sassuolo. La procura federale ha
incrociato le informazioni in suo possesso con quelle di un concessionario: da
questa analisi è emerso come il conto fosse stato aperto, in realtà, da
un’altra persona, oggi defunta. La posizione del campione d’Europa è stata
dunque archiviata. Le persone raggiunte dall’avviso di chiusura indagini
avranno 15 giorni per presentare delle memorie difensive o chiedere di essere
ascoltate dal procuratore Chiné; potranno anche patteggiare prima di un
eventuale deferimento, come prevede l’articolo 126".
|