«Vivevo in un paesino piccolo in provincia di Lucca, ad Empoli mi seguivano tutti e mi seguiranno anche qui a Napoli, ne sono felice». Giovanni di Lorenzo si racconta ai microfoni ufficiali del club azzurro, ripercorrendo tutta la sua carriera. «Ho iniziato a giocare a 5 anni perché mio fratello girava a calcio. Sono stati anni belli, oggi il calcio è un lavoro e per me è un orgoglio. A 15 anni sono andato via, ma quando ho la possibilità torno sempre a casa mia, dalla mia famiglia e con gli amici di sempre. Ogni esperienza fatta mi ha portato qui. Da piccolo giocavo da attaccante e facevo anche tanti gol, un dirigente tifoso della Fiorentina cominciò a chiamarmi Batigol».

Poi la svolta. «Quando ho vinto la Serie B ho capito che la vita stava cambiando, la Serie A è un mondo a parte. Lì ho capito dove potevo arrivare. La chiamata del Napoli è stata un sogno. Sono un appassionato di tanti sport, amo vedere il tennis. Io e la mia ragazza Clarissa siamo cresciuti insieme, condividiamo tutto. Sono orgoglioso di lei, come lei di me», ha continuato. «Quando abbiamo tempo libero facciamo il possibile per viaggiare e vedere nuovi posti».

«Non sono mai stato negli Stati Uniti, mi piacerebbe viaggiare da una costa all’altra. Sono fortunato perché ci andrò per la prima volta col Napoli. Quando è arrivata la chiamata azzurra sono rimasto sorpreso, non me l’aspettavo. Ho deciso di tenere tutto nascosto alla mia famiglia e dirlo solo a cose fatte. È successo tutto all’improvviso, ma sono contento e spero di far bene anche qui. Il San Paolo è immenso, da avversario ti fa paura perché i tifosi spingono la squadra. Sarà ancora più bello giocarci con il tifo a favore, non vedo l’ora», ha concluso il terzino.

PER IL VIDEO CLICCA QUI