A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Rino Gattuso ha tenuto la sua conferenza stampa post Lazio-Napoli. Le sue parole sono state trasmesse da TV Luna.
Oggi al di là risultato è stata la miglior prestazione. Curiosità: i cambi sono avvenuti tardi perché? Perché la squadra sta bene e tiene bene il campo. Che domanda è?
Soddisfatto dei giocatori che ha, li trova adatti al suo sistema? Vedo la squadra che tiene campo, non è mica obbligatorio fare cambi.
Sulla prestazione? Nel primo tempo abbiamo fatto il solletico, meglio nel secondo tempo, li abbiamo tenuti là con la catena di destra e di sinistra e dopo c’è stato l’errore. Non mi fare domanda, lo dico io: è un errore mio su Ospina: chiedo io al portiere di partire basso e rischiare, ci sta un errore così. Per me il portiere è un giocatore che ti fa uscire dalla pressione avversaria, ed oggi Ospina ci ha fatto sempre uscire dalla pressione della Lazio.
Visto il buon secondo tempo della squadra, la sconfitta di stasera può essere una mazzata psicologica su cui lavorare? Penso che al momento abbiamo bisogno maledettamente di una serie di risultati. Vedo una squadra viva, ci vogliono molti elementi per sviluppare questo gioco. Sono nel mondo del calcio da una vita e la bravura mia e del mio staff è quella di non far mollare di una virgola per farli entrare nei risultati. Difficile dopo tali prestazioni contro Inter e Lazio portare 0 punti a casa. Credere fortemente in quel che stiamo facendo.
Dopo il sesto gol subito in 4 partite… … da soli…
Il modulo basso senza grandi contenuti agonistici… Difficile avere contenuti agonistici senza linee di passaggio. Potevamo sviluppare in maniera migliore le 4-5 volte a campo aperto e potevamo essere più bravi a muoverci. Credo che al momento non siamo una squadra pensante mentre pensante lo è stata per tanti anni. Gli errori perché dobbiamo pensare a lavorare di reparto, ad accorciare, a lavorare di catene, ecc; per tanti mesi i giocatori hanno giocato un calcio diverso. Due anni fa si giocava un calcio pensante dove dovevi salire sempre tenendo la squadra nei 20-25 metri, adesso dobbiamo imparare a giocare e pensare insieme.
A questo punto la Coppa Italia quanto vale? È un paradosso? Non è un paradosso, è fondamentale vincere e dare continuità al gioco e ai risultati con le vittorie.
La classifica parla di un Napoli in calo: la posizione Champions è ancora raggiungibile? Quando non arrivano i risultati il primo responsabile è l’allenatore, il primo sono io, sono io che faccio le scelte e oggi non vinciamo. Oggi però non posso pensare alla classifica, alla Champions o all’Europa League, devo vedere miglioramenti. Questa squadra non era senza problemi, ha attraversato momenti negativi e toccato il fondo, ora a tratti, da tre settimane ho visto grandissimi elementi. Analizzando la classifica, ovviamente, dobbiamo fare di più.
Oltre alla jella e al palo, per le occasioni non concretizzate, si tratta più di errori o ci vogliono più uomini in area? Bella domanda… ci vuole più equilibrio… sull’1-0 abbiamo fatto fatica, preso imbucate e lasciato il campo agli avversari. Il primo tempo mi è piaciuto perché visto la squadra che sapeva soffrire che non aveva paura, dopo ci sta, portare 1 o 2 uomini in più in area ma ora la coperta è corta: dobbiamo capire se dobbiamo fare di più male agli avversari o non farci far male noi.
Negli errori individuali c’entra l’ annusare poco il pericolo; cosa manca e cosa pensa di fare per evitare gli errori. Ho parlato di una squadra pensante: sto chiedendo tante cose ai miei giocatori e ad ora non siamo bravi abbastanza a gestire tutte le informazioni. Dobbiamo continuare, siamo sulla strada giusta.
La vediamo amareggiato per la buona prestazione, ma ripartire da qui è difficile, come, con che parole si può provare a convincere i ragazzi che questa è l’unica strada percorribile e poi su Demme: è un giocatore già pronto per le rotazioni? Demme ha fatto una lunga pausa, data l’organizzazione del campionato tedesco. Vediamo, fisicamente sta bene e sia lui che qualche altro che potrà arrivare ci daranno una mano. Ora è importante la competitività negli allenamenti, il livello si può alzare. Le parole da usare… di far vedere loro le immagini, le occasioni create e continuare e dare continuità ai risultati; le parole porta via il vento, ci vogliono risultati altrimenti diventa tutto difficile e problematico.
Mentalmente sarebbe stato più facile prendere la squadra a fine stagione? Perché sembra che adesso la si stia costruendo da zero. Non è un’ impressione, è uno stato di fatto, lo penso e lo dico da quando ho iniziato ad allenare: so quel che voglio coi ragazzi che lavorano con me. Meglio lavorare per 30 40 giorni, perché il ritiro non serve solo per fare corse, ma per inculcare la metodologia, il tipo di calcio da giocare e sarebbe stato di certo più facile partire da inizio stagione.
È questa la Lazio più matura che ha affrontato e dove può arrivare. Una squadra forte, che ha grande mentalità, che ti crea sempre problemi con 5 uomini in area, che abbina fisicità e tecnica, che ha giocatori di valore. In Italia ha fatto un gran lavoro costruendo un bel mix di giocatori forti tecnicamente e sta raccogliendo i suoi frutti. L’anomalia era un anno fa: ha una rosa incredibile ed il merito è tutto di Simone che è riuscito a dare continuità. È una squadra fastidiosa, quando pensi che non tenga il campo ti può sempre far male, hanno tante alternative e ti fanno male con tante caratteristiche.
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