A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Carlo Ancelotti ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Genk-Napoli. Le sue parole sono state trasmesse da TV Luna.
Cosa deve fare la squadra per farti perdere il filo dell’arrabbiatura? Il mio stato d’animo non lo conosce nessuno, forse i giocatori. Il Napoli deve fare quello che sa fare, dare il suo massimo a livello fisico, mentale, tattico e tecnico. Poi il mio stato d’animo – mi dispiace per voi - non è molto leggibile, i miei giocatori lo conoscono meglio e sanno che non sono arrabbiato come è stato scritto.
Mertens è a un gol da Maradona: un paragone possibile? Un bel traguardo per lui, raggiungere la posizione del migliore al mondo, Mertens sta facendo bene giocando bene e segnando. Vive un buon momento e io sono con lui nel raggiungere questo traguardo importante per il Napoli.
Ti aspetti di più da alcuni giocatori in particolare? Ho una grandissima considerazione di questa squadra e dei giocatori, solo poche volte sono soddisfatto perché conoscendo il valore della squadra e quello che può fare diventa difficile essere soddisfatti. Si cerca il massimo, sta facendo bene e deve fare meglio. Contro il Brescia c’è stato un gran can can sulle valutazioni e sulla partita ma credo che dobbiamo essere critici sì, ma non troppo. Ho già detto che in mille partite che seguo non vedo questo calcio champagne. Se non vinciamo domani si va incontro a brutte figure, ma ci sarà da soffrire, il Genk vorrà riscattarsi dopo il Ko contro il Salisburgo e se pensare di non soffrire è sbagliato. Quando vedo la mia squadra in area nostra, nel fortino, è il momento in cui sono più tranquillo paradossalmente.
Cosa teme dell’ambiente? Ci sarà una chance per Milik dal 1’? Il Genk gioca un buon calcio, offensivo, ha una identità ben precisa e farà un calcio propositivo proprio come a Salisburgo dove però ha sofferto le ripartenze. Milik non è una questione, è stato in ritardo rispetto agli altri giocatori per un problema fisico, ora sta bene, non ha bisogno di slancio, se gioca darà il suo contributo proprio come gli altri.
A proposito della strigliata alla squadra; c’è stata, forse in virtù di una preoccupazione in ottica Champions? Non mi piace il termine strigliata, si strigliano gli asini, non le persone… abbiamo fatto una valutazione su quanto fatto di buono e non buono dopo la partita. Le cose che sono andate bene sono state la qualità, il gioco, l’impegno, quello che non è andato bene è stato l’atteggiamento troppo remissivo del secondo tempo. Sono valutazioni che faccio sempre con loro, a voce alta o bassa sono solo piccolissimi dettagli, mi sembra eccessivo parlare di strigliata.
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