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GIOVEDÌ 4 LUGLIO 2019 - REDAZIONALE

TRA APPLAUSI E FISCHI


A cura di Marco Rossano


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it

Di Marco Rossano

Ieri ho assistito alla cerimonia di inaugurazione della 30ª edizione dell’Universiade di Napoli 2019 in uno stadio San Paolo lucente e rimesso a nuovo che doveva essere la sede di uno spettacolo di sport per rilanciare, per l’ennesima volta, l’immagine della città di Napoli nel mondo. Oltre 4000 atleti provenienti da tutto il pianeta hanno sfilato sulla pista di atletica dello stadio accompagnati dagli applausi e dai fischi degli spettatori sugli spalti. Applausi per la delegazione argentina e cori in ricordo di Maradona (ancora una volta il passato che ritorna o che non è mai andato via). Ciò che più mi ha sorpreso sono stati i fischi all’entrata delle delegazioni di Francia e Germania, fischi agli atleti di questi due paesi, in contrasto con il messaggio di solidarietà, fratellanza e amicizia di cui lo sport e l’Universiade sono portatori.

La cerimonia è andata avanti in modo piacevole fino al momento dell’alzabandiera del tricolore e l’inno italiano. Quasi tutti gli spettatori si sono alzati in piedi e tronfi hanno cantato a squarciagola la marcia di Mameli. Ci sono stati anche dei fischi all’inno nazionale e chi fischiava è stato ricoperto dagli insulti da chi, pochi minuti prima, aveva subissato di sibili i giovani atleti francesi e tedeschi colpevoli esclusivamente di essere i delegati di due paesi in contrasto politico con l’Italia verdegialla.

Chi ha cantato l’inno forse dimentica che l’Universiade di Napoli è stata portata avanti grazie all’impegno esclusivo della Regione Campania e del Comune di Napoli e finanziata con fondi regionali. Il governo nazionale non ha partecipato alle spese ma ieri sera era rappresentato dal Presidente Sergio Mattarella e dal Presidente della Camera Roberto Fico, e anche dai leghisti Giancarlo Giorgetti e Marco Bussetti, il ministro dell’Istruzione che pochi mesi fa rimproverò al Sud di chiedere soldi per l’edilizia scolastica e che rispondendo alla domanda di un giornalista affermò che il Sud non ha bisogno di più soldi, ma di “lavoro, sacrificio e impegno”. Queste sono state le parole del ministro “vi dovete impegnare forte”, come se il Sud fosse una palla al piede non meritevole di avere le stesse risorse di altre parti del paese.

I giochi olimpici universitari organizzati a Napoli hanno avuto pochissimo spazio mediatico sui giornali e televisioni nazionali ed è stato trattato come se fosse un evento locale. Scommetto che pochi fuori città erano a conoscenza della manifestazione. È stato fatto un miracolo organizzativo e di strutture tenendo conto dei fondi e dei tempi a disposizione senza sprecare un euro, senza tangenti né spese gonfiate. Riprendo le parole dello scrittore Angelo Forgione “Se nessuno, oltre i confini campani, si era accorto che Napoli stava preparando una festa universale dello sport è anche perché non uno scandalo è venuto fuori dal silenzioso lavoro di chi ha restituito alla Campania un interessante patrimonio impiantistico per la pratica sportiva. Viceversa, statene certi, ne avrebbe parlato l'Italia intera”.

Io ho fischiato per protesta l’inno italiano e applaudito ogni singola delegazione di atleti. In una serata di sport ho applaudito lo sport.