TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



GIOVEDÌ 7 MARZO 2024 - CONFERENZA STAMPA

TORINO, JURIC IN CONFERENZA: "LA MIA ASSENZA IN PANCHINA NON PESERÀ DOMANI. TAMEZE NON È ANCORA RECUPERATO, MA VOJVODA SÌ"


Il tecnico ha presentato il match in conferenza stampa


 
     
0


A cura di: Redazione
Fonte: torinogranata.it

Ivan Juric, tecnico del Torino, ha presentato in conferenza stampa il match con il Napoli che si disputerà domani alle ore 20,45 allo stadio Diego Armando Maradona.

Sono 13 le vostre partite senza subire reti, con tante assenze quanto aiuta avere una difesa solida?
"Non è il reparto difensivo, ma è tutta la squadra che lavora bene. E c’è la caratteristica chiara che hanno una voglia di non prendere gol. Analizzando la gara contro la Fiorentina si è visto che tre giocatori insieme uscivano sul tiro e in questo si vede la voglia di non prendere gol e questo non bisogna mai perderlo perché è la base per i successi".

Che gara si aspetta dal Napoli che sarà differente da quella dell’andata e con una squadra al suo terzo cambiamento?
"Li ho visti meglio, in un certo senso, e sono tornati a lavorare su concetti che conoscevano e stanno venendo da prestazioni positive. Sarà dura, come sempre a Napoli, e tanti episodi saranno determinanti".

Tameze e Vojvoda sono recuperati?
"Per Tameze ci vuole ancora tempo, a Vojvoda si è sbloccata la schiena e ha fatto due allenamenti con noi e rientra fra le opzioni, anche se non ha potuto lavorare da un po' si tempo, ma è recuperato".

Tutti ci auguriamo che a Linetty e Gineitis non pruda neppure il naso, ma se durante la partita capitasse per qualche motivo che uno dei due debba essere sostituito ha studiato qualche soluzione, magari passando alla difesa a quattro oppure inserendo un difensore a centrocampo o anche arretrando Vlasic e magari spostando Sanabria più sulla trequarti e inserendo un altro attaccante?
"Magari gioco io, non sarebbe male (ride, ndr). Abbiamo Vlasic che eventualmente può farlo e pure Vojvoda che ha fatto l’ultima partita in Nazionale da centrocampista perché anche loro erano in emergenza. E poi stiamo provando molto Savva della Primavera: non è pronto, secondo me, ma è competitivo e ci può dare una mano".

E' il momento migliore della sua carriera? Questo Torino è la sua migliore squadra per espressione di gioco?
"Ci mancano solo i risultati per dare un giudizio positivo. C’è stato un momento a Verona che questo tipo di partite a volte le vincevamo, come con la Juventus in casa. Si facevano questi tipi di prestazioni e si trovavano anche risorse e particolari che ti portavano a vincere anche contro squadre in teoria superiori. A livello del gioco mi spiace molto perché la squadra, dopo un inizio così così, pian piano è arrivata con i cambiamenti ad un'espressione di gioco molto alto. Per dire che siamo soddisfatti avremmo dovuto fare risultati e ci è mancato qualche cosina. I dettagli, le piccole cose non ci hanno permesso di chiudere il cerchio. Siamo riusciti a portare i giocatori a un certo livello, giochiamo benissimo, però non sempre siamo vincenti ed è questo che ci manca".

Come ha visto Gineitis?
"E' un ragazzo sul quale si può lavorare per le determinate caratteristiche giuste che ha e si può costruire un buonissimo giocatore. Magari non eccelle in certe situazioni però ha una grande capacità di apprendere, lavorare e crescere. Non volevo darlo in prestito proprio per lavorare con lui giorno per giorno. Secondo me, ha i presupposti per diventare un ottimo giocatore. Queste sono le sue prime partite, ma avrà più continuità e vogliamo costruire un giocatore per il futuro del Toro. Ha la caratteristica come Buongiorno di avere voglia di apprendere, sfrutta ogni allenamento per migliorarsi al massimo e ascolta molto. Sul suo futuro sono molto fiducioso".

Per continuare a restare in corsa per l'Europa, quanto è importante domani? Serve un colpo ad affetto?
"Sì, serve un colpo ad effetto. Le prestazioni sono di livello altissimo, ma non abbiamo ottenuto risultati per varie situazioni individuali e l’ultima partita è andata così. Dobbiamo fare qualcosa di speciale, quando giochi così hai l'obbligo quasi quasi di non mollare niente e di credere veramente in ciò che fai, nei dati e in ciò che si produce cercando di eliminare gli errori. E’ un po’ come sfidare la vita e la sfortuna girerà e magari vinceremo le partite nelle quali andremo sotto. In questo momento siamo superiori ad altre squadre come espressione di gioco, ma non riusciamo a fare punti. Ci vuole assolutamente il colpo".

Avete il record di 0-0 nei top cinque campionati europei, sei. Si dice che lo 0 a 0 corrisponda alla partita perfetta: cosa ne pensa?
"Mi fa pensare ad una grande organizzazione di gioco e di tutto e sicuramente a qualcosa che manca in attacco. Le grandi squadre vincono 1-0, non fanno 0-0. Se andiamo ad analizzare anche l’ultima partita o altre ci sono tante cose positive però ci manca ancora quella cosa per diventare più forti: il vincere queste partite per 1 a 0. Da una parte sono contento per i 13 clean-sheet, dall'altra il fatto di non segnare ci sta massacrando, sono tante le partite ormai dove creiamo 3-4-5 occasioni e ogni tanto concediamo un tiro e ci va male. Dobbiamo alzare il livello dell'attacco".

Come cambierà per la squadra non averla in panchina e cosa pensa della squalifica che le hanno dato di due giornate?
"La partita si prepara sempre in modo uguale, non cambia molto se non sono in panchina. E' da tanto tempo che lavoro con tutto il mio staff e pensiamo in modo uguale e non penso che in partita si noterà che non ci sono, l’importante è preparare bene la gara curando i particolari.
Ringrazio sia Italiano sia il loro direttore perché hanno capito che le mie reazioni erano pura foga e non c’era cattiveria. Sono stati molto gentili con me perché ci conosciamo da anni e sanno quello che sono: ho tanto da imparare a gestire questi momenti e non fare quello che ho fatto. La squalifica mi sembra generosa perché ero diffidato e sono stato espulso. Ringrazio Italiano e Pradé perché hanno capito il momento e sanno come sono fuori dal campo".

Domani arbitrerà Orsato, un direttore molto esperto.
"Non so nemmeno chi arbitra, raramente mi informo. Io sono pro Var, ma si sta analizzando ogni cosa: a volte perdono un po' il gusto di arbitrare, hanno paura di certe situazioni. Ho visto una sessantina di situazioni come Ricci, con un giocatore che alza le braccia ma senza offendere, e passano inosservate. Questa volta è andata così, sbagliamo noi e sbagliano loro. A volte non è facile preparare i dettagli e una situazione così ti cambia la vita, per noi è la vita"

Pensa a cambi in attacco magari a Okereke o Pellegri con Zapata?
"Vediamo oggi l'allenamento. Sanabria ha avuto 9 o 10 palle gol, non è brillantissimo e vede la porta piccola. L'anno scorso ha fatto il record di gol e vedeva la porta grande"

Sanabria forse ha patito l'arrivo di Zapata?
"Fisicamente sta bene. Sarei preoccupato se non entrasse nelle occasioni, ma lui è sempre dentro alle occasioni: è il momento di un attaccante che sbaglia. Non ho mai avuto giocatori come Zapata, ha avuto infortuni ma giocatori di questo peso non li ho mai avuti. Non credo che influisca negativamente, sono amici e giocano bene e stanno sempre insieme".

Sanabria sarà ricordato come un attaccante che vede la porta grande o piccola?
"Ha fatto il record di gol, è un po' di tutto: lega e fa gol, in questo periodo ha anche sfortuna. In questo momento è meno cattivo, ci sono ancora tante partite e spero che faccia gol anche difficili come ha fatto l'anno scorso".

Chi c'è tra gli indisponibili?
"Lovato torna la prossima, Tameze più avanti. Ilic? Sarà lunga, vedremo quanto: dipende come reagisce su certe cose, sarà comunque più di un mese di stop".

Come si fermano gli attaccanti del Napoli?
"Sono fuoriclasse, bisogna lavorare bene sulle posizioni e limitare i loro pregi. Speriamo di fare bene. Non è facile perché sono campioni: tipo Dybala, a volte fanno cose fuori dalla normalità. Dovremo essere concentrati e stare vicini l'uno con l'altro".