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VENERDÌ 18 OTTOBRE 2019 - EX AZZURRI

SCHWOCH, I 50 ANNI DEL RE DELLA B: “QUELLA VOLTA CHE VOLEVO FARE IL TERZINO...”


Domani sarà cifra tonda per l’ex bomber


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Gazzetta.it

«Quando mi sveglio solo con il mal di schiena è tutto ok: sarà una gran giornata!». Stefan Schwoch abbraccia con ironia la cifra tonda dei 50 anni. Domani festeggerà con famiglia e amici a Vicenza. Lui, il miglior marcatore assoluto della Serie B con 135 gol (considerando la stagione regolare, +1 su Daniele Cacia) sarà questa sera a Cittadella per commentare la gara contro il Cosenza per Dazn.

Partiamo proprio da questa Serie B: cosa non si aspettava, nel bene e nel male?
«Non mi aspettavo un Pordenone così in alto in classifica. Non mi aspettavo le difficoltà di Cremonese e Frosinone».

 

A livello individuale per chi spendiamo un pensiero?
«Dico Benali e Messias».

Chi le ha fatto vedere il miglior calcio?
«Pordenone e Crotone. Aggiungo che a sprazzi mi è piaciuto anche il Chievo».

Pensava che dopo la finale playoff il Cittadella cambiasse filosofia?
«No, e sono d’accordo che non l’abbia fatto».

Il Benevento può andare in fuga?
«È presto per fare bilanci. Inzaghi ha una squadra fornitissima e lui è bravo a farla rendere».

Da ex bomber, gli attuali capocannonieri sono Iemmello e Marconi: come li giudica?
«Iemmello aveva solo bisogno di riacquistare un po’ di serenità dentro e fuori dal campo dopo Foggia. Marconi è esploso tardi, ma lo ricordo con qualità fin da più giovane».

A proposito di gol, lei si ricorda tutti i 135 segnati?
«Assolutamente no! Ma da quando me lo hanno fatto notare mi farebbe piacere tenerlo questo primato. Mi ricordo quello della promozione in A con il Napoli a Pistoia e quello con il Vicenza contro il Verona, al volo».

È sempre stato attaccante?«Solo a Ferrara con il tecnico Nello Santin mi proposi io di giocare terzino sinistro. Ma perché ero giovane...».

Nel suo ruolo si sbaglia molto: si ricorda la rubrica del “Pippero” di “Mai dire gol”?
«Mai entrato in quella galleria per errori! (ride, ndr)».

È mai andato a giocare malvolentieri in un club?
«No, semmai me ne sono andato sempre malvolentieri».

Ci sono presidenti che l’avrebbero voluta?
«Preziosi, Cellino e Vigorito».

Le sarebbe piaciuto...?
«Al Genoa».

Ovunque è stato, le hanno voluto bene: c’è un segreto?
«Ho cercato di vivere sempre le città in cui giocavo, di non isolarmi. Noi siamo privilegiati, ci pagano per stare in forma. E per questo dobbiamo avere rispetto dei tifosi».

Qualche “vaffa” lo ha preso?
«Più di uno, dai tifosi e tra compagni».

Le manca aver giocato solo 14 partite in A?
«Sì perché la meritavo».

La disturba l’etichetta di bomber della B? 
«Per nulla».

Cosa la infastidisce?
«Il non saper o voler affrontare le persone guardandole negli occhi».

Quando non veniva schierato chiedeva spiegazioni?
«Mai fatto e non capisco quelli che lo fanno. Una volta un allenatore mi disse: “Domani non sei tra i titolari, ma se vuoi giocare ti metto...”. Non giocai».

Ma lei gioca ancora con gli amici? «Troppi dolori, non gioco più. Meglio il golf, handicap 7».