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LUNEDÌ 21 OTTOBRE 2019 - INTERVISTE

SCHACHNER: “SALISBURGO SQUADRA OFFENSIVA SEMPRE: PRESSING ALTO NELL'AREA AVVERSARIA”


Milik e il problema del gol? Quel che conta è che abbia la fiducia dell’allenatore


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Walter Schachner, ex attaccante tra le altre di Cesena, Torino, Avellino e Salisburgo, oltre che della Nazionale austriaca, è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli.

Milik? Fare gol è molto importante per un attaccante, così lui riprende fiducia in se stesso e anche la squadra, se non segna invece pensa troppo e sbaglia troppo. Il calcio oggi è un po’ diverso dalla mia epoca o 10 anni fa: oggi si gioca molto sul pressing e contro la palla e nell’area avversaria. Oggi si attacca molto alto e le punte devono lavorare oggi, un tempo invece bastava far gol e trovare uno che lavori anche è difficile, come è difficile fare sistema, si gioca a 4 2 3 1 ad esempio, magari con una punta sola, ma si attacca presto.
In Italia c’erano i difensori più bravi ma anche più duri: come Bruscolotti, Gentile, Brio… mammamia! Ero veloce e meno male, altrimenti avrei avuto sempre fallo.
Un punto debole del Salisburgo? Negli ultimi 3 anni è molto cresciuto, anche e soprattutto come scouting, loro fanno un grande scouting in tutto il mondo, comprando giocatori giovanissimi, di 16-18 anni. Giocano nella seconda squadra ed ogni anno aumentano la prima squadra: tutti giovani e costano tanto rivendendoli 10 volte tanto! Il sistema di gioco del Salisburgo è sempre offensivo, indipendentemente da dove giocano: campionato o Champions, in casa o fuori casa. Anche mercoledì contro il Napoli sicuramente giocheranno così: tutti in pressing nell’area avversaria, è il loro gioco questo.
Haaland? Penso che abbia fatto una cosa molto intelligente: non è andato subito in un gran club tipo il Real Madrid o Barcellona o Manchester, ha scelto invece il Salisburgo dove può giocare sicuramente. Nel Real chi gli avrebbe dato certezza della titolarità? Nel Salisburgo invece può crescere, sapendo che ci sono giovani che dopo due o tre anni vanno via, lui è stato bravo perché lì può crescere bene. Diventerà un grande giocatore per me.
Titolarità o ballottaggio per la prima punta? Anche io in Italia non ho segnato, credo, per 7 partite, però l’allenatore deve anche dare fiducia a quel giocatore. Anche Lewandowski nel Bayern Monaco dopo la terza, quarta, quinta volta che non segna, poi segna e lui sa che può anche sbagliare perché ha la fiducia dell’allenatore. Questa è la cosa più importante per me. Sono stato allenatore anche io per 13 anni e ho avuto nel Graz un giocatore che mi sbagliava 3 o 4 partite ma sapevo che alla quinta partita avrebbe segnato. Deve avere la fiducia dell’allenatore.
Se il Napoli può vincere lo scudetto? Prima deve vincere mercoledì: ricordate l’anno scorso in Europa League? Il Napoli era in vantaggio per 3-0 e si qualificò per quel solo gol! Non è facile, però se non vincono quest’anno quando vincono? Quest’anno nella corsa scudetto è forte anche l’Inter”.