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VENERDÌ 14 APRILE 2017 - CONFERENZA STAMPA

SARRI: "UDINESE SQUADRA SOLIDA E IN SALUTE, MERITO DI DELNERI! INSIGNE? VOGLIO CHE RESTI"


Sul futuro: "Mi pacerebbe un'esperienza all'estero"


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: Napolicalcionews.it

Il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa dal centro sportivo di Castelvolturno, concedendosi ai giornalisti, presentando il match di domani sera al San Paolo alle ore 20:45 contro l'Udinese, gara valida per la 32a giornata di Serie A. Ecco quanto evidenziato da Napolicalcionews.it:

Diramate le date per la prossima serie A, in relazione al terzo posto avrà controindicazioni? "Non lo so, la statistica dice che le italiane vengono sempre eliminate. C'è sempre una logica, prima di queste date non si può giocare, prima del 20 è problematico ad agosto. E' una difficoltà italiana, non si può iniziare di certo in Italia ad inizio agosto come fanno altri. Non sarebbe il massimo per vendere bene il prodotto".

I numeri del Napoli sono straordinari, cosa però non quadra? "Ho preso una squadra che fece 64 punti, ne abbiamo 67 con 7 gare da giocare. Abbiamo vinto un girone Champions e nella storia del Napoli non era mai successo, siamo usciti col Real campione del mondo, fuori in Coppa con episodi discutibili con la Juve. Non dobbiamo dimenticarci chi siamo e da dove veniamo. Stiamo facendo bene, ma ci manca qualcosa se rapportati ai migliori. Così come alla sua azienda, Premium, manca qualcosa se rapportata alla CNN".

Sugli avversari: "Affrontiamo ora una squadra con un ottimo organico e ottimi giocatori. Nelle ultime partite ha fatto 13 gol, subisce poco e in questo poco ci ha messo del suo Delneri. E' una partita con caratteristiche difficili. Veniamo da una settimana dove abbiamo messo in campo energie dispendiose con Juventus e Lazio. La testa perde un po' di lucidità ma non deve succedere".

Corsa al secondo posto? "Percorso simile a quello della Roma negli ultimi mesi. Hanno solo qualche punto in più speriamo in qualche passo falso loro e a non sbagliare noi".

Cosa le piacerebbe vincere nel breve? "Sinceramente non lo so. Per mentalità mi piacciono le competazioni piene e non dirette perchè in quelle dirette puoi essere sfortunato e in quelle da dieci mesi un po' meno. Mi appagherebbe quindi di più una competizione di questo senso come il campionato".

"Il Napoli ha una propria filosofia, giochiamo così, altre squadre giocano con la loro. Nel calcio si vince in tutti i modi. Io sono convinto che con la nostra filosofia possiamo fare bene. Dipende sempre dal tipo di aspettative, il Napoli sta facendo un percorso con tanti giovani. Questo può essere vincente o meno ma la storia ha insegnato che si vince in tutti i modi".

Vince lo scudetto e va in pensione? "A me piacerebbe allenare anche all'estero".

Cosa può fare in futuro questo gruppo di giovani? "Dipende da quanto possa crescere la società, noi dello staff e  tutto il contorno. Deve crescere tutto l'ambiente, puoi fare un passo in avanti o anche indietro, giocare per tanti anni a questi livelli è difficile".

Arrigo Sacchi e Guardiola, oggi si parla di Sarrismo che effetto le fa? "Nessuno, è solo una moda momentanea. Si parla di due allenatori che hanno fatto la storia. Per me molto di più Sacchi, intervenuto in un momento storico dove ha stravolto il calcio portando un nuovo metodo di gioco in tutta Europa. Penso che noi stiamo facendo un percorso e non possiamo paragonarci a loro".

Milan ai cinesi, cosa ne pensa? "Non lo so, posso essere anacronistico. A me le storie di sentimento piacciono di più di quelle di marketing. Sapere che dietro una squadra c'è una famiglia innamorata mi piace di più, mi riferisco a quelle storiche, Sensi, Moratti, Berlusconi. Ora è un calcio diverso, grandi club sono in mano a questi gruppi, non so se è un bene. Forse economicamente, ma a livello affettivo no".

Questa società è legata alla famiglia de Laurentiis: "Dipende cosa viene chiesto a questa famiglia. Investire un miliardo in un anno è impossibile. Questa famiglia ha preso il Napoli dalla serie C e lo ha portato in A e in Europa per sette anni di fila con un bilancio sano. Poi sono il primo a sapere che questo popolo avrebbe bisogno di vincere. Coniugare con le vittorie? Non lo so, ma ho la presunzione di pensare che il lavoro sul campo possa influire ancora".  

Capitolo Champions: rammarico di non esserci o gratificano i complimenti? "Torniamo al discorso di prima, se facessimo un altro sorteggio forse avremmo preso un'altra squadra e sarebbe stato diverso, ma nel sorteggio abbiamo avuto una mano sopraffina e abbiamo preso il Real Madrid".

Sulla formazione: "Dipenderà dalle condizioni del momento. Se pensi ci sia bisogno di interdizione e fisicità allora le possibilità per Diawara aumentano, altrimenti per palleggio e geometrie diventa favorito Jorginho. Abbiamo due vertici affidabili e con caratteristiche diverse, questo è importante". 

Blindare Insigne? "L'infortunio di Milik ci ha creato problemi, la partita di Udine all'andata ci ha fatto provare sistemi di gioco diversi e ci ha fatto uscire da un brutto momento. Il Napoli ha sette, otto elementi imprescindibili. Quindi voglio che Insigne resti".

Zapata? "Giocatore forte, lui ha chiesto la cessione per non essere l'alternativa. Ha fiscità e velocità ed è diffcile controllarlo. Dobbiamo tenerlo lontano dall'area".