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DOMENICA 15 OTTOBRE 2017 - PARTITA

ROMA-NAPOLI, LE PAGELLE DE IL MATTINO: A SARRI IL VOTO PIÙ ALTO


Voti alti anche ai difensori


 
     
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A cura di: Diego Rinaldi
Fonte: Il Mattino

Roma-Napoli, le pagelle de Il Mattino: il voto più alto va a Sarri

8 Sarri

Compie il sacco di Roma ed l'ottava meraviglia. Sicuramente la più bella di questo inizio di stagione. Scende in campo, il suo Napoli, sapendo di avere la possibilità di scavare un solco tra sé e la Juve: la gara è preparata nei dettagli, perché c'è da giurarci che ha persino previsto la marcatura su Jorginho. Vince tutte e tre le partite andate in scena all'Olimpico: quella nel primo tempo, quando affronta Di Francesco senza isterismi e senza giocate frettolose; quella che va in scena per gran parte della ripresa, quando l'quilibrio dei primi 45 minuti viene sostituito dal possesso ossessivo del pallone da parte degli azzurri grazie a una linea difensiva e una pressione dei difensori e dei centrocampisti da impedire a Di Francesco qualsiasi genere di giocata che non sia una ripartenza o un rilancio lungo. Formidabile. E poi ha il coraggio, nei minuti dello scontro all'arma bianca, di gettare in prima linea i tre baby del gruppo: Zielinski, Diawara e Rog. Perché il Napoli ha compiuto il sacco di Roma con i tre ragazzini. Non è poco per il futuro.7,5 Reina

Un'ora e dieci minuti a cercare un quadrifoglio o qualcos'altro sul prato dell'Olimpico. Poi d'improvviso un fulmine di Dzeko di testa lo desta dal suo dolce far nulla: lo scatto è poderoso, il guizzo è da campione. Una parata alla Reina, con l'aiuto del palo. Lo stesso palo che lo scorso anno consentì al Napoli di vincere 2-1. Deve essere stato fabbricato col legno del Vesuvio. Bravo anche su Under nel recupero.

6,5 Hysaj

Attento nei raddoppi su Dzeko quando il bosniaco attacca dalla sua parte. Sarri, si sa, preferisce attaccare dall'altro lato del campo e quindi spesso è più stretto al centro proprio per scongiurare le ripartenze di Perotti. Ha una grinta coinvolgente, ha un passo che sembra un carrarmato: poderoso.

7 Albiol

L'intervento in scivolata su Nainggolan a centrocampo dopo 6' è da ragazzaccio, ma è utile a far capire l'aria che tira. Con Perotti che spesso si mette tra le linee, di fatto facendo il trequartista, lui non si fa certo indimidire né prendere alla sprovvista. Soffre poco quando la Roma alza il ritmo e non va mai in affanno. Imposta sempre passando sul lato di sinistra, perché Sarri vuole così.
 
7,5 Koulibay

Solita magistrale direzione dei lavori. Spesso il gioco parte da lui e il senegalese non sembra esserne a disagio. Anzi, il ruolo gli piace da morire. Dzeko è furbo e prova a tenersi più lontano possibile dai mattoni del suo muro. Superarlo ieri sera è come provare a scalare l'Everest a mani nude. Impossibile. Generoso, massiccio e di talento.  
 
6,5 Ghoulam

Gli scatti di Peres e Florenzi sono quelli più temuti del west. Li argina piuttosto bene nel primo tempo e trova anche il tempo per arrivare spesso al fondo. È quello il lato dove il Napoli si sente forte ed è lì che il Napoli martella a ripetizione. Poi quando c'è da stringere i denti, lo fa. Qualche errore lo fa negli appoggi, ma alla fine nulla di particolarmente grave.

6 Allan

Sembra sempre che vada a passo ridotto. Ma è solo un'impressione. La solita impressione perché in realtà è quello che macina più chilometri di tutti. Fa una enorme partita di interdizione, neutralizzando in pratica Pellegrini che gli rimbzalza addosso, e una abituale partita gracile nell'impostazione. D'altronde mica è colpa sua se Sarri attacca sempre dall'altra parte.

6,5 Jorginho

Se vuoi rompere le uova nel paniere al tiki-taka sarriano, devi rompere le scatole all'italo-brasiliano. Di Francesco si affida a Nainggolan ma perde tempo. «Giorgio» non brilla per continuità. Ma è quasi sempre lui il primo dei centrocampisti a rientrare in difesa. Che grinta, pure quando deve alzare la voce. .

6 Hamsik

È un bel duello con De Rossi, sicuramente scalognato sul retropassaggio che diventa l'assist per Insigne: sbaglia qualche appoggio in fase costruttiva e in anche quando deve far salire la squadra nel primo tempo ma è roba di dettagli. Quando poi la Roma prende velocità, a metà ripresa, luifa fatica a tenere il ritmo dopo aver corso tanto. 

6 Callejon

Si è specchiato a lungo con Kolarov, scoprendo che non si è sempre così superiori all'avversario. Ci mette l'anima nella fase difensiva ed è per questo che Sarri lo adora. Non riesce ad aggredire la profondità e allora arretra spesso sulla linea della mediana per togliere riferimenti all'esterno avversario. Una gara di lotta e sacrificio.

6,5 Mertens

Deve essere l'incarnazione del terrore, visto come lo prendono in cura Manolas (poi Fazio) e Juan Jesus. Li fa ammattire, sia pure solo con la presenza. Gioca sempre in verticale, con la testa e con le gambe. Riesce persino a tentare il gol con una inzuccata. C'è un rigore gigantesco nel finale su di lui. Chissà perché Rocchi non ha chiesto il Var. 

7 Insigne

De Rossi gli confeziona un pacco regalo, neppure fosse Natale. E da lì mica può sbagliare il Magnifico.  Segna il gol numero 100 della sua carriera, il primo alla Roma. Maradona affondò alla stessa maniera la Roma nell'ottobre del 1987. Corsi e ricorsi. Con gli spazi che concede la Roma lui si trova a meraviglia. Un po' spesso egoista. Ma dà palle in lungo e in largo quasi a occhi chiusi.  

6,5 Zielinski

Entra nel momento peggiore del match, quando la Roma prende in pugno la partita più per impeto che per vero merito. Hamsik e Jorginho avevano difficoltà ormai a far salire la squadra. Lui ha qualità, cuore e piede ma pure quando c'è stato da fare le barricate non ha perso la voglia di far giocare la squadra.

6 Diawara

A un certo punto Jorginho ha alzato bandiera bianca. Lui non è l'italo-brasiliano e il match a quel punto non aveva certo bisogno di un regista: se avesse avuto un altro mediano rognoso in panchina Sarri l'avrebbe gettato nella mischia. Ma non lo aveva. E Diawara ha fatto quello che doveva fare, con ordine, disciplina ed eleganza.