A cura di: Myriam Novità
Fonte: Napolicalcionews.it
Il tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco, ha presentato ai media la sfida di domani sera al San Paolo, contro il Napoli. Ecco alcuni stralci della conferenza stampa:
Sulla partita dell'andata: “Siamo un po’ troppo distanti da quella gara, l’atteggiamento è stato buono quello del secondo tempo che poi ci ha portato ci ha portato a fare delle ottime prestazioni successivamente. Non cambia la mentalità, quello che deve cambiare la capacità di rimanere in partita con continuità ed è quello che ci è mancato nell’ultimo periodo e nelle ultime gare. Questo specialmente col Napoli non possiamo permettercelo è una squadra che sta bene fisicamente e psicologicamente.”
Quando allenava il Sassuolo ha fatto bene a Napoli: “Erano altre partite, ma non cambia la mentalità della mia squadra, nonostante sono andata ad affrontarla in passato con qualità differenti. Quando andai lì col Sassuolo, non avevamo paura di affrontare il Napoli. Noi abbiamo le potenzialità di far bene a Napoli nonostante la classifica ora non dica questo.”
Ha incontrato Sarri 10 anni fa in Serie C la prima volta. Quando siete cambiati? Lei allenerebbe Balotelli? “Innanzitutto io allenerei si Balotelli. E’ un giocatore con cui ho parlato prima di andare col Sassuolo, avrei voluto portarlo con me. Sono dell’idea che è un giocatore stimolante, al di là del carattere, ma ha grandissimi mezzi. Sarri non abbiamo fatto lo stesso percorso, ha iniziato prima di me passando per gioie ed esoneri. ora è uno dei migliori in circolazione, cambiando anche spesso passando dal 4-4-2, passando al 4-3-1-2 per poi andare al 4-3-3. E’ la sua filosofia e la mentalità a fare una squadra che gioca benissimo con il 4-3-3, capendo bene come affrontare le due fasi.”
La Roma è quella che ha fatto meno punti nei scontri diretti? “Noi abbiamo bisogno di fare risultati e andando avanti abbiamo sempre meno punti per prenderci il posto Champions, aver fatto pochi punti con quelle li davanti sta iniziando a pesare e su questo dobbiamo migliorare. Chissà se possiamo iniziare già da domani.”
Si è parlato spesso a sproposito del modulo forse. Secondo lei il problema della Roma è che non fa quello che chiede o lo fa male? “Io l’ho detto anche prima, non diamo continuità a determinati movimenti. Se non volessero fare ciò che gli chiedo, non lo farebbero dall’inizio. invece loro lo fanno e bisogna lavorare sull’aspetto mentale, cercando di avere maggiore continuità, non posso dire altro è il campo che darà la risposta, ma andiamo con troppa facilità fuori dalla partita alla prima difficoltà.Il fatto che non abbiamo quasi mai rimontato è un segnale su cui ci sono deficienze su cui lavorare. Io come lavorare devo essere più attento.”
Restando sul modulo io vorrei chiedere penso al 4-3-3 di base è il suo modulo preferito col regista ruolo chiave. Cosa può avere De Rossi o Gonalons come suo regista ideale? Nella gestione della palla Daniele ha più esperienza e capacità. Maxime ha più capacità fisiche, hanno caratteristiche fisiche e tecniche differenti. C’è una sottile differenza nell’interpretare il 4-3-3: se la squadra è lunga puoi giocare con ogni modulo che vuoi, noi invece dobbiamo rimanere corti, al di là del sistema di gioco. Noi siamo stati sempre bravi ed in partita rimanendo compatti come squadra. Quando ci allunghiamo inizia ad esserci qualcosa che non va. Anche Strootman a San Siro ha fatto quel ruolo benissimo per 60 minuti perché coadiuvato dagli altri. Il concetto di fondo è sempre la squadra, anche nel sistema di gioco".
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