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SABATO 25 OTTOBRE 2014 - EX AZZURRI

RENICA: «NAPOLI-VERONA COME LE ALTRE PARTITE. BASTA TENSIONI!»


Da libero nel Napoli dal 1985 al 1991, due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa in bacheca. Poi vestì il giallo blù per una stagione, nel 1991-92, e fu un’annata sventurata,chiusa con la retrocessione in B


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Corriere di Verona

«Credo che una partita tra Verona e Napoli debba essere esattamente come le altre. Basta con le tensioni che hanno sempre accompagnato legare fra queste squadre». Alessandro Renica, di Verona, è originario. Da libero nel Napoli dal 1985 al 1991, due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa in bacheca. Poi vestì il giallo blù per una stagione, nel 1991-92, e fu un’annata sventurata, chiusa con la retrocessione in B. Renica non sfuggì alle contestazioni: «Pagai quello che avevo detto in precedenza a Napoli – ricorda ora – proprio su quanto avveniva negli incontri con l’Hellas. Cose che non sono riuscito ad accettare. Lo dichiarai e scontai gli effetti di quelle mie parole».

Renica, domani c’è Napoli-Verona. Sarà senza tifosi dell’Hellas, con il San Paolo chiuso agli ospiti per ragioni strutturali. Cosa ne pensa?
«Dispiace che, quando in calendario si presenta questa partita, non si parli solamente di calcio. Da trent’anni, ormai, è così, e penso che debba finire, questa storia. Ci si dovrebbe fermare alla semplice rivalità sportiva».

Da veronese, per lei, com’era giocare nel Napoli nel periodo in cui le frizioni sono state più forti?
«Stavo benissimo. E d’altro canto era un periodo d’oro perla squadra. C’era una specie di venerazione che rimane anche adesso».

Da allora ad adesso cos’è cambiato nei rapporti tra Hellas e Napoli?
«Mi sembra che l’attuale dirigenza del Verona abbia fatto un ottimo lavoro, dialogando con intelligenza con la tifoseria, in modo tale da superare certe asprezze. In questo senso, ho l’impressione che si siano attenuate, e non poco, le ansie che accompagnavano gli incontri con il Napoli».

Nel 1992 lei visse, da giocatore del Verona, una gara proprio con il Napoli disputata in campo neutro. Nessuna la voleva, poi si disputò a Cremona. Giusto per dare la misura della situazione…
«Proprio così. E, per fortuna, sottolineo ancora, penso che qualcosa sia mutato. Che la ragione,infine, stia prevalendo. Chi si comporta in maniera scorretta allo stadio, chi non ci va per seguire semplicemente una partita di pallone, deve essere bloccato. Sono, queste, le medesime espressioni che usai quando ero al Napoli. E che non mi attirarono simpatie a Verona, nella mia città».

Peraltro, proprio il Napoli ha visto il proprio pullman assalito da sedicenti tifosi a Berna, dopo la sconfitta con lo Young Boys…
«Ho visto, un fatto gravissimo. Quando ci sono queste contestazioni tutto diviene più difficile. Non aiutano nessuno. Il Napoli, col Verona, si presenterà in campo con una grande pressione».

L’Hellas potrà approfittarne?
«Se non prenderà subito gol sono convinto che sarà così.Con il passare dei minuti il San Paolo si spazientirebbe. E i fischi che arrivano dagli spalti in uno stadio come quello di Napoli sono pesantissimi, duri da assorbire».

Un Verona corsaro a Fuorigrotta è possibile, quindi?
«Certo, perché questo Hellas ha le qualità per colpire. Non avrà la rosa del Napoli, ma ci sono gli uomini giusti nei posti giusti per compiere un’impresa».