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GIOVEDÌ 21 MARZO 2019 - INTERVISTE

RMC SPORT - ARONICA: "A NAPOLI GRANDE PRESSIONE: ANCELOTTI HA FATTO QUEL CHE DOVEVA FARE"


Questo campionato è di transizione: dopo Sarri era necessario un cambiamento


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: TMW

«La Juventus sta mantenendo fede ai propri obiettivi e alla propria programmazione. Ha dimostrato, almeno in Italia, di essere un vero rullo compressore. Quando il distacco tra la prima e la seconda in classifica, a dieci giornate dalla fine, è così elevato capisci che tutti gli investimenti fatti negli anni dai bianconeri stanno certamente pagando». Parla così ai microfoni di RMC Sport, nel corso della trasmissione ‘Al Var dello Sport’, Salvatore Aronica, ex tra le altre del Napoli, il quale si è espresso su diversi temi attuali.

Ancelotti avrebbe dovuto vincere subito lo scudetto o un anno di transizione ci può stare?
«Credo che, dopo Sarri, un anno di cambiamento fosse necessario. Ancelotti ha fatto quello che doveva fare. Conosco molto bene la piazza e la pressione che si respira a Napoli, per questo confermare il secondo posto e raggiungere i quarti di Europa League con l’obiettivo di andare in fondo è già qualcosa di importante. Il mister ha messo a disposizione tutto il suo valore, tutte le sue conoscenze. In Serie A c’è poco da fare contro una squadra che su 28 partite ne perde soltanto una. Così smonti psicologicamente le avversarie. Spero che il lavoro portato avanti nel corso di questa stagione possa portare a fare bene in campo internazionale».

L’hai vissuta per poco tempo, ma a sufficienza per capire quanto fosse forte la mentalità juventina...
«C’era Lippi in panchina, Conte, Del Piero, Zidane, Deschamps e Amoruso in campo… Era già la Signora d’Italia. Si lavorava sempre al potenziamento costante della rosa attraverso l’acquisto di top player. Tutti avevano le idee chiare per il futuro».

Che sensazioni hai per il Palermo, al netto delle difficoltà societarie?
«Il popolo rosanero è stanco di questa gestione, di queste compravendite fittizie. La gente, senza programmazione, si allontana perché mancano i punti di riferimento. Nonostante tutto la squadra è lì, seconda in classifica, grazie a Stellone che sta trascinando il gruppo di settimana in settimana. E c’è un’istanza di fallimento, creditori che bussano alla porta e non è certo semplice. Sono arrivato dal Napoli a Palermo nel 2013 e la situazione, più o meno, era già questa. Una smobilitazione lunga sei anni e adesso bisogna fare i conti con le conseguenze. Palermo spera nella promozione, ma prima ancora si chiede quale sarà il futuro di questo club».