TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



SABATO 31 OTTOBRE 2015 - RUBRICHE

PAULO INNOCENTI, PRIMO CAPITANO E MARCATORE DELLA STORIA AZZURRA


Storia del primo pilastro della difesa azzurra


 
     
0


A cura di: Raffaele Vatiero
Fonte: Napolicalcionews.it

Di solito, durante o dopo una partita, si è soliti recarsi nel proprio locale di fiducia assieme agli amici e commentare l'esito del match in corso o appena terminato. Questa consuetudine era già in voga negli anni '30 quando ci si riuniva in uno dei più importanti Bar Sport dell'epoca, situato a Via Santa Brigida e che portava il nome di Pippone, nomignolo del suo fondatore Paulo Innocenti, ex colonna del primissimo Napoli, che aveva ricevuto questo scherzoso soprannome dai tifosi a causa del suo naso pronunciato. Storia emblematica la sua: nacque nel 1902 a Rio Grande do Sul, in Brasile, da genitori emigrati e si trasferì in Italia nel 1915, dove cominciò a solcare i campi di calcio con il Bologna, città di origine dei genitori, con il quale vinse anche uno scudetto nella stagione 1924/1925, collezionando 12 presenze, in un'epoca in cui le sostituzioni non erano ancora consentite. La sua avventura in azzurro iniziò per puro caso nel 1926 quando fu obbligato a partire per Napoli per svolgere il servizio militare. Quando la neonata società lo notò, decise di tesserarlo, esentandolo così dalla leva obbligatoria. Da quel momento in poi iniziò un lungo matrimonio che terminò solo nel 1937, che permise all'ormai italiano Paolo di diventare un difensore di fascia corretto, diligente, pilastro della retroguardia azzurra e primo capitano della storia del club partenopeo. La prima stagione si concluse con un misero ultimo posto in classifica, con un solo punto conquistato, ma Innocenti è rimasto nella storia poiché fu il primo marcatore assoluto della squadra azzurra: la rete venne messa a segno durante un match contro il Genoa perso per 4-1. In una formazione che prevedeva uno schieramento ormai inusuale: il 2-3-5, che in fase di non possesso palla diventava un 2-5-3 (la disposizione dei calciatori nel biliardino) Pippone collezionò 213 presenze totali, segnando 6 reti.
Continuò a collaborare con la squadra della sua città anche dopo il suo ritiro, avvenuto nel 1937; prima come allenatore subentrato a Vojak nel 1943, in cui traghettò la squadra al terzo posto di Serie B; poi come uomo fondamentale della società di Achille Lauro. Il suo amore per Napoli non è mai finito, infatti visse in città fino alla sua morte, avvenuta per infarto il 13 luglio del 1983.