Con due domande, però, sullo sfondo. Basta la scelta mirata di calciatori non ancora affermati per fare l'ultimo step, quello che ti porta a vincere qualcosa di più di una Coppa Italia? E sarà sufficiente questa linea programmatica per tener testa al ritrovato potere economico di Inter e Milan, nonostante le difficoltà delle ultime ore? Sono interrogativi che all'interno della società hanno già trovato una prima risposta: quella di ripartire dall'unica certezza possibile, quella del gruppo che con gli 86 punti della scorsa stagione ha segnato il record della storia del club. Manca solo Ghoulam all'appello, poi si supererà il tetto dei 90 milioni di stipendi: e per un club che con la Champions ne fattura 160 significa essere al limite del rispetto delle norme del fair play finanziario. Ma il rischio che possa non bastare c'è, perché di fronte prima domanda si materializza un fantasma a tinte bianconere. La Juventus ha pagato o sta per pagare altre due clausole, quella di N'Zonzi e Schick e che con l'acquisto di Douglas Costa può davvero continuare ad esser irragiungibile. Inoltre, alla seconda domanda si pone di fronte il fattore che il ciclo dei Mertens, Callejon ed Albiol non è infinito e dopo questa stagione potrà esser più complesso mantenere quella che attualmente sembra una solida distanza da Milan ed Inter.
Fino ad oggi, De Laurentiis ha migliorato il Napoli cedendo un pezzo pregiato e ripartendo da diversi giovani che hanno, poi, scritto la storia: da Lavezzi a Cavani finendo ad Higuain è la storia recente azzurra che si connota nel segno della plusvalenza. Ora, se si vuol restare in pianta stabile nel gotha delle prime quattro ed esser finalmente vincenti, allora potrebbe non bastare più prendere solo grossi giocatori. Se vuoi fare l'ultimo passo allora, prima o poi, anche a questo Napoli dovrà pensare anche al grosso nome.