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LUNEDÌ 19 MARZO 2018 - STAMPA

NAPOLI-GENOA, LE PAGELLE DEL "MATTINO": MERTENS AL PALO; JORGINHO DIRIGE BENE L'ORCHESTRA


Un bel 7 per mister Sarri


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: ilMattino.it

6,5 REINA
Nel primo tempo attende da un momento all'altro che i genoani riescano a centrare la porta ma ogni assalto si spegne lontano da lui. Buona l'uscita coi piedi ben oltre la metà campo e urla per tutti. Nessuno escluso. Pandev lo grazia ciabattando al 60' da buona posizione poi è sempre molto attento. Uscite importanti e sicurezza.

5,5 HYSAJ
Non tutte le sue avanzate sono irresistibili e Laxalt lo salta in almeno un paio di occasioni creando grosse pene all'intero reparto. I messaggi di attacco lanciati dalle sue parti sono i più minacciosi e i segnali oscuri sono numerosi. Non brillante come altre serate, viene spesso scavalcato da Rosi e compagnia con lunghi rilanci.

7,5 ALBIOL
Fa il suo, e fa pure gli straordinari visto che non segnava un gol in serie A dal 10 gennaio del 2016. Il suo colpo di testa è tanto prezioso quando bello, per scelta di tempo e di spazio. Un po' soffre nei primi minuti, ma di sicuro Galabinov dove è lui non passa mai. Nel secondo tempo in pratica è l'ultimo baluardo e non è un caso che sia lui a fermare un pericoloso Taarabt per due volte.

6 KOULIBALY
Dà l'impressione, in certi momenti, che gli si sia spento qualcosa dentro. Galabinov lo infila con impressionante facilità e gli manca talvolta un po' d'attenzione, come dimostrano disimpegni sbadati e l'eccessiva superficialità con cui in area di rigore prova a liberarsi del pallone. Meglio nella ripresa quando deve più che altro preoccuparsi di dare assistenza alla manovra

6 MARIO RUI
Sufficienza magra, ma meritata per il puntiglio. Se la cava male quando passa la metà campo ma ci mette tanta volontà anche se risulta prevedibile nei movimenti e nelle intenzioni: Rosi gli scappa via un paio di volte e Lazovic a inizio ripresa pare non avere ostacoli. Poi il Genoa arretra e anche lui prova a dare una mano a Insigne. Ma è più che altro confusione.

6 ALLAN
Soffre all'inizio Laxalt, poi vigila su Hiljermark. Tutto il resto è tanto anticipo, com'è nel suo stile e nemmeno ha bisogno di rincorrere alle maniere brusche. Sbaglia un'occasione clamorosa attorno al 35' del primo tempo e poi come tutti quelli che corrono tanto, non è tanto preciso. Nella ripresa trova smalto e lucidità: i suoi guizzi sono quelli che rompono tutto.

6,5 JORGINHO
Prova a dirigere l'orchestra ma sembra che ai musicanti siano spariti gli spartiti. Ci prova con puro orgoglio e con l'aria di crederci. Forse uno dei pochi. Bertolacci e Pandev che dovrebbero pressarlo non gli fanno neppure il solletico: e favorito dai pochi assilli non rinuncia al suo campionario di passaggi puliti e di regia ordinata.

sv HAMSIK
Fa un certo effetto vederlo portare a spasso il pallone in attesa che qualcun altro detti il passaggio. Questo non è Marek, col freno a mano tirato che neppure cerca di appoggiare la quasi inesistente manovra d'attacco. E infatti il mistero è svelato: si è fatto male probabilmente in un allungo nelle prime battute. La sua gara dura poco meno di venti minuti.

5,5 CALLEJON
Generoso per antonomasia, bastasse la generosità sarebbe sempre tra i migliori in campo: balla parecchio e Zukanovic dal suo lato non è costretto agli straordinari. Non si rende mai particolarmente utile e anche alcuni dei suoi cross non sono impeccabili. Meno male che si rifà col calcio d'angolo pennellato per le testa magica di Albiol.

6 MERTENS
Attivo, finalmente. Questa è già una cosa. Sbaglia però anche perché ha probabilmente la voglia di spaccare tutto. Il palo interno che colpisce al 51' è la prova del nove (vero e non falso) che gli gira anche un po' storto in questo periodo. Cerca spesso di allontanarsi da Spolli che ne prende le contromisure. Ma è dinamico e questo è un bel segnale.

6 INSIGNE
L'impegno non si discute, i risultati sì. Troppe le iniziative sbagliate e le scelte inopportune, gli errore nei passaggi non si contano. Eppure passa tutto per il suo piede geniale: colpisce un palo di testa il che è un evento. Biraschi lo segue anche quando il suo fraseggio lo porta all'interno del campo. Zielinski al suo fianco non lo agevola in maniera particolare.

5,5 ZIELINSKI
La responsabilità di giocare al posto di Hamsik leggera non è e diamogliene atto. Peròà da un giovane ci si aspetta che velocizzi il gioco non che lo rallenti. Esitazioni e tentennamenti, interpretazioni errate di come dare un colpo di accelerazione: insomma, altre volte decisamente più temerario. E la catena di sinistra ne ha patito.

6 MILIK
La sufficienza è per un senso di incoraggiamento per il campione polacco di sfortuna. Si inceppa con Callejon su un traversone che i due scasano calpestandosi i piedi. Poi le sue movenze sono da uomo che ha ancora difficoltà agonistiche. Troppo sulle gambe anche quando si tratta di accorciare però è abile a mandare a terra l'avversario e sfiorare il 2-0.

sv ROG
Si piazza sul lato di Callejon ed è chiaro che le direttive parlano chiaro: ovvero evitare che il Genoa possa riempire gli spazi del centrocampo in vista delle battute finali. Lui tiene lontano il pallone più che può lontano dalla sua metà campo ma non è che sia particolarmente brillante per saggezza e senso tattico. Gioca troppo poco per poterlo essere

7 SARRI
Ballardini sorprende rinunciando a Rigoni. Il che rende più vibrante il 3-5-2 che è il marchio di fabbrica del Genoa. I ribaltamenti di inizio gara quasi sorprendono gli azzurri che impiegano un poì di tempo per capire come riequilibrare le forze in campo. Ci vuole pazienza e bisogna alzare, e non di poco, il baricentro: d'un tratto la linea a quattro dei difensori del Napoli arriva quasi a metà campo. Impressionante la forza d'urto. Sbagliano tanto, gli interpreti del gioco ma le idee sono sempre le stesse. E Sarri non snatura neppure per una frazione di secondo il modo di essere del suo Napoli.