A cura di: Redazione
Fonte: Repubblica.it
Serve un altro miracolo, dopo quelli che il Napoli di Sarri ha già compiuto durante una stagione tutta in salita: il bilancio, numeri alla mano, sarà comunque positivo.
Rispetto al campionato scorso, a 5 giornate dalla fine, gli azzurri hanno infatti un punto più in classifica (71-70) e vantano il migliore attacco della serie A: nonostante la cessione di Higuain, il ko di Milik e gli impegni più gravosi in Europa, con il girone di Champions vinto (prima volta nella storia del club) e l'onorevole eliminazione negli ottavi con il Reai. Senza dimenticare la semifinale perduta in Coppa Italia contro la Juve, complici gli errori arbitrali. Ce n'è dunque abbastanza per vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se la rincorsa al secondo posto si è di nuovo complicata, dopo il 2-2 con il Sas- suolo. La missione della squadra di Sarri, a 450' dalla resa dei conti, sembra impossibile, con 5 punti da guadagnare sulla Roma. Sarà probabilmente determinante già il prossimo turno: con il derby all'Olimpico e la trasferta by night di Hamsik & C a San Siro, sul campo dell'Inter.
Il Napoli sa di essersi giocato l'ultimo bonus e di non poter più commettere errori. Ma a Castel Volturno, alla ripresa degli allenamenti, gli azzurri si sono rimessi al lavoro con la ferrea volontà di provarci: fino alla fine. Il morale rimane alto, proprio per la consapevolezza di tutti di aver fatto il massimo, in una stagione che—viste le premesse— rischiava di diventare solo di transizione. Invece gli azzurri sono stati lo stesso protagonisti, facendosi apprezzare in Italia e all'estero per la qualità del loro gioco. Sarri e i giocatori hanno dunque poco da perdere, nel testa a testa finale con la Roma. Il terzo gradino del podio non sarebbe un fallimento sul campo e brucerebbe di più alla società, i cui conti in attivo sono legati alla qualificazione per la Champions. Solo il secondo posto darebbe certezze, dal punto di vista economico: con un bonus di almeno 30 milioni virtualmente già in tasca.
Con il terzo, invece, sul futuro del Napoli incomberà un punto interrogativo, con lo scoglio dello spareggio a metà agosto. Aurelio De Laurentiis, però, non potrà prendersela più di tanto con la sua squadra: che si appresta a concludere anche questa stagione senza titoli. Sui 12 punti di ritardo dalla Juve, infatti, ha influito il differente spessore economico, organizzativo e politico dei due club.
Prima nel mercato estivo, con il passaggio di Higuain sulla sponda dei rivali. Poi con qualche errore arbitrale e le disparità del calendario. Nei momenti topici dell'annata, infatti, gli azzurri hanno dovuto affrontare nello spazio di una settimana Juve, Reai e Roma. E poi per due volte i bianconeri al San Paolo in tre giorni, tra campionato e Coppa Italia. Altri ostacoli che il presidente avrebbe dovuto smussare, con una presenza più assidua nel Palazzo.
Ma riflessioni e bilanci possono attendere, pure perché De Laurentiis è di nuovo volato a Los Angeles. Tocca a Sarri e alla squadra spingere sull'acceleratore fino alla fine, per restare a ridosso della Roma e costringerla a sbagliare. Nel quartier generale di Castel Volturno, con tutto l'organico a disposizione, il tecnico e gli azzurri hanno stretto un patto per la volata in cui il Napoli si giocherà il tutto per tutto. Il secondo posto passa innanzitutto dalla trasferta con l'Inter: i 3 punti sono il lasciapassare per crederci ancora.
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