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LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2017 - STAMPA

NAPOLI, SCATTA L'OPERAZIONE MANCHESTER: SARRI PENSA A ZIELINSKI E DIAWARA


Ecco i cambi che potrebbe effettuare il ct azzurro


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: Ilmattino.it

La solidità del Napoli nei numeri sempre più da record: otto vittorie su otto in campionato, una serie che si allunga a tredici con i cinque successi nel finale della scorsa stagione. Un rendimento stratosferico soprattutto in trasferta con cinque vittorie su cinque e l'ultima sconfitta in campionato fuori casa un anno fa a Torino contro la Juventus. Una corazzata quella azzurra attesa ora a un esame durissimo in Champions League contro il Manchester City, lo squadrone di Guardiola che vola in Premier League a un ritmo impressionante.

Neanche il tempo di staccare la spina per il successo di Roma e dopo l'allenamento di scarico di ieri, concentrazione di nuovo al massimo stamattina per l'allenamento di rifinitura a Castel Volturno e poi la partenza in aereo per Manchester.

Una partita dal grande fascino per il calcio spettacolare proposto da Guardiola e Sarri e nello stesso tempo importantissima ai fini della qualificazione agli ottavi di finale. «È stata una partita molto difficile, abbiamo giocato contro una grande squadra. Ci siamo presentati in grande forma, ci siamo concentrati fino all'ultimo minuto e siamo riusciti a portare a casa la vittoria. Fantastico vincere all'Olimpico due volte in un meno di un mese», ha scritto Hamsik sul suo sito e ha aggiunto spostando il discorso alla Champions League. «Guardiamo solo noi stessi. Ovviamente siamo felici, ma siamo solo all'inizio, il viaggio è ancora lungo. Ora pensiamo subito alla Champions League, dove ci aspetta il City, una delle migliori squadre d'Europa».

Lo slovacco è con Maggio uno dei due superstiti della sfida del settembre 2011, l'1-1 con il gol iniziale di Cavani del Napoli di Mazzarri. Una notte magica quella dell'Etihad, gli azzurri superarono il turno eliminando proprio il City allora allenato da Mancini. Hamsik giocherà anche domani sera dal primo minuto, Sarri cambierà poco rispetto alla squadra schierata contro la Roma all'Olimpico, probabilmente soltanto due pedine a centrocampo e cioè Zielinski per Allan e Diawara per Jorginho. Sicura in attacco la riconferma del tridente leggero con Callejon, Mertens e Insigne, in difesa si va verso la conferma della linea a quattro in campo all'Olimpico a meno che Sarri non decida di rilanciare Maksimovic e in questo caso si fermerebbe lo spagnolo Albiol.

Un turnover limitato, quindi, anche se la trasferta di Manchester cade tra il doppio impegno di campionato contro Roma e Inter: tre partite dure in sette giorni, un momento chiave sia in campionato che in Champions League. Sarri sta gestendo l'organico tenendo presente il minutaggio ma ci sono alcuni insostituibili come Reina, Koulibaly, Callejon e Insigne che hanno giocato più di tutti quanti gli altri in questi primi due mesi tra campionato e Champions League. Ma più che mai in partite come quelle contro il Manchester City gli elementi essenziali saranno chiamati agli straordinari: il passaggio agli ottavi di Champions passerà proprio attraverso le due sfide contro la squadra di Guardiola. Riuscire a fare punti infatti contro la formazione più forte del girone rappresenterebbe una spinta decisiva nel duello per il secondo posto con gli ucraini dello Shakhtar.
Prosegue intanto a pieno ritmo il programma di riabilitazione di Milik dopo l'operazione al ginocchio per la rottura del legamento crociato. Un'idea potrebbe essere il suo passaggio a gennaio in prestito al Chievo con l'arrivo in contemporanea a Napoli di Inglese: in questo modo il polacco avrebbe più opportunità di giocare e di rientrare più rapidamente in forma.

Intanto tiene sempre banco il rinnovo di Ghoulam: giovedì è in programma un altro incontro tra il ds Giuntoli e il suo fratello manager per risolvere i nodi della trattativa. C'è ancora da raggiungere piena intesa sull'entità della clausola rescissoria sul nuovo contratto del terzino algerino che è a scadenza. Il discorso è entrato più che mai nella fase decisiva.