A cura di: Alfonso Palumbo
Fonte: Napolicalcionews.it
19 Aprile 2014 – Trentaquattresima giornata - UDINESE (3-5-1-1): Scuffet, Hertaux (38’st Basta), Danilo, Domizzi; Badu, Pinzi (33’ st Lopez), Allan, Pereyra, Gabriel Silva, Bruno Fernandes; Muriel (35’ st Widmer). A disposizione: Brkic, Benussi, Naldo,Bubnjic, Yebda, Jadson, Di Natale, Zielinski, Maicosuel. All: Guidolin NAPOLI (4-2-3-1): Reina, Reveillere, Fernandez, Henrique, Ghoulam, Inler, Behrami (29’ st Jorginho); Callejon, Hamsik (90’ Albiol), Insigne; Zapata (22’ st Pandev). Colombo, Doblas, Mesto, Zuniga, Radosevic, Dzemaili. All: Benitez. Pareggio Napoli, sorride l’Udinese. Il solito Napoli, colpito da imperdonabili istinti suicida: vola in fuga con Callejon, si divora a ripetizione il gol del raddoppio, si fa agguantare col bottino in tasca. Clamoroso l’errore di Reina stavolta, il portierone azzurro. Fase di costruzione, il pelato lungagnone avrebbe più strade da percorrere, sceglie quella più complessa: un passaggio in verticale troppo corto per l’annaspante Behrami, sorpreso e aggredito sul colpo. E’ giunto di gran carriera Pinzi a regalare a Bruno Fernandes il pallone dell’1-1. Il Napoli avrebbe da recriminare per la posizione del portoghese, in fuorigioco netto al momento dell’assist. Ma lasciamo perdere. E’ più giusto sottolineare che la formazione di Benitez, in pieno dominio della gara, si sia fatta ancora una volta fatta cogliere da un momento di black-out. E se sputa sul piatto della fortuna mandando in pattumiera le occasioni per ottenere il raddoppio, è inevitabile pagare dazio al primo errore commesso. Il tecnico spagnolo ha un compito di vitale importanza: deve tenere alta la guardia fino alla finale di Coppa. Pasqua (ripresa) di resurrezione per gli uomini di Guidolin. Meglio il Napoli nella prima parte, più in palla e meglio disposto sul prato malgrado l’occasionissima capitata a Badu, che deposita a lato da due passi di testa su cross di Gabriel Silva. Gli azzurri padroni del gioco grazie all’ispiratissimo Insigne, almeno tre-quattro buone iniziative del folletto di Frattamaggiore. S’avverte l’assenza di Higuain, Zapata viene preso a sportellate a turno da Domizzi e Danilo, quasi sempre prevalenti. Non gli riesce il compito di calarsi nella parte, seppur i buoni propositi gli vadano riconosciuti. L’armata di Benitez dimostra di essere in vena, perchè l’atteggiamento è buono ed Hamsik sembra tornato a dettare i tempi: funzionano i collegamenti sulla trequarti, seppur manchi un vero ispiratore. Inler e Behrami? Oscurati in cabina di regia, Pinzi e Allan li seguono ovunque. Chiusa la tangenziale di Ghoulam, che decide di non spingere perchè Badu è in agguato e spazia tra un fronte e l’altro, meglio tenerlo d’occhio che affondare. L’Udinese? Primo tempo scevro di argomenti. Muriel tenuto a bada da Henrique, s’è impegnato Bruno Fernandes tra le linee per i compiti di supporto, mal riuscito peraltro. Meglio ha funzionato la gabbia disposta a centrocampo, in cui si è fatto notare Roberto Pereyra, brasiliano dalle grandi potenzialità: almeno due volte al tiro nella ripresa. Una buona giocata di e Badu e un tiro comodo di Pereira. L’Udinese nel primo tempo è tutta qui. Passiamo ad analizzare le occasioni da gol. Una, importante, rimane in canna al Napoli al 30’: Hamsik sgattaiola sulla trequarti, parte con ingegno da sinistra e libera a Insigne lo spazio per colpire, ma l’attaccante ci arriva col passo lungo, l’impatto col pallone è imperdonabile. Punizione dello stesso Insigne al 13’, si distende tutto Scuffet sulla sua destra. Imprecisione? Meglio stendere un velo sul tiro a segno di Behrami, finito tra i curvaioli napoletani. Piuttosto, apprezziamo la manovra di casa che libera alla conclusione Badu: Gabriel Silva, applicatosi con grandi energie sul lato sinistro, mette in crisi Reveillere e trova il centrocampista in piena area. Badu potrebbe accomodare l’attrezzo, siccome Fernandez è in ritardo, ma opta per il colpo di testa in contro tempo: sorpreso Reina sul primo palo, pallone a lato di qualche centimetro. Veniamo al punto, tramonto del primo tempo. L’analisi sarebbe questa: un buon Napoli, più sicuro e meglio organizzato, dovrebbe sfruttare le amnesie di Hertaux, siccome da quella parte Insigne lo salta come e quando vuole. L’episodio della svolta avviene proprio da lì, ma da una rimessa laterale: sponda vincente di Zapata salito in cielo, l’avvoltoio è il solito Callejon. Lo spagnolo è lì, puntuale, coordinazione perfetta, collo pieno e gol, destro che porta il Napoli avanti, al 42’. Gli azzurri paventano l’ipotesi di bissare a ripresa avviata. Ancora una buona ispirazione di Insigne a liberare Zapata, il colombiano perde il passo. E’ il primo di una lunga serie di errori, l’arrivo della santa festività si trasforma in una sagra di strafalcioni: Insigne, che manda a spasso ancora una volta Hertaux, stringe poco la mira divorandosi il gol del 2-0. Doveroso aggiungere delle imprecisioni di Hamsik, giunte al calar del sole; la smisurata lentezza in impostazione di Inler, i movimenti a vuoto di Zapata, le disattenzioni di Reveillere: signori, al Napoli s’è spenta improvvisamente la luce. Così la brigata ospite cade nell’errore di addormentarsi, l’Udinese alza gli occhi e ne approfitta: Badu e Silva innescano la quinta marcia, finalmente Muriel è imprevedibile, Pinzi e Allan ora dominano a centrocampo. Poteva finire lì? Il Napoli viene colto da un istinto masochista, l’Udinese raccoglie il meritato premio. Si tratta del sopracitato imperdonabile pasticcio di Reina, che concede il pari, al minuto 11. Benitez comprende che i suoi hanno lasciato la testa negli spogliatoi. Inserisce prima Pandev poi Jorginho, la scossa si intravede, il Napoli ricomincia a giocare. Ma Guidolin ha il pregio del saper compattarsi, pertanto continua il martellante e convinto attacco dei suoi. Al tiro prima Pereyra, poi Badu, tentativi apprezzabili ma velleitari. Mancherà lo sprint del definitivo sorpasso. I guizzi sono continui, maggiore è la freschezza atletica, le idee chiare, pertanto il Napoli arretra e dalle parti di Scuffet divengono spettatori non paganti. Sale il nervosismo: Inler, Jorginho, Behrami e Fernandez prima: ammonizioni a menadito. Nervosa l’interpretazione dell’arbitro Calvarese che per inciso, sul contatto Domizzi – Pandev, decide di non esibirsi. Guidolin ha un’ispirazione: vuole martellare il Napoli ai fianchi. Si affida a Basta e sceglie di partire da quello destro, perché Badu è un martello e Ghoulam sembra aver la lancetta al rosso. Poi decide di osare, pescando dal mazzo Nico Lopez che si aggiunge a quelli davanti. Il Napoli si tiene in piedi nonostante il rosso a Fernandez, tira avanti portando a casa il punto. E quando lo stesso Lopez impatta male col destro da buona posizione, capisce addirittura che l’ha scampata bella.
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